Sant'Erasmo e uno sconosciuto Luigi Sanmarchi (definito "grande pio"): due dolci maestri ci donano mirabili insegnamenti e verità. Vengo messa in guardia dai "furbi"- 30/06/09

Dopo un periodo di breve sospensione delle registrazioni (dovuto ad un viaggio all'estero), mi sono subito apprestata a decifrare questa registrazione che avevo però effettuata il 9 giugno scorso e che avevo lasciata in sospeso per il mio ritorno. Il valore, per me eccezionale, di questa registrazione, sta nel fatto che vi ho potuto constatare subito un'informazione che il santo ha inciso sul nastro in data 9 giugno e che poi si sarebbe rivelata una vera e propria "premonizione" che si è verificata, infatti, durante il periodo del mio viaggio all'estero. Vi spiego: come leggerete all'inizio della registrazione, il santo predice che alcuni "furbi" mi sottoporranno dei suoni falsi chiedendomi un parere su presunte voci metafoniche che sarebbero state da loro ricevute allo scopo di irridere la mia ricerca e per potermi cogliere in fallo dimostrando che riconosco fantomatiche voci anche in rumori senza senso da loro creati artificialmente. In tal modo avrebbero inficiato il valore di tutta la mia ricerca potendo sostenere che le mie sono solo illusioni uditive (cosa che tanti ignoranti del fenomeno fanno senza averlo nemmeno minimamente approfondito). Riuscivo ogni tanto a leggere la posta mentre ero all'estero e così, verso la metà di giugno, ho ricevuto da qualcuno che si è firmato col nome di una donna, due file audio di presunte voci metafoniche; nella mail, con un tono alquanto apprensivo, mi veniva chiesto un parere circa i contenuti di questi file e mi veniva esplicitamente chiesto se vi rinvenivo delle effettive voci e cosa mai dicessero. Anche senza aver ancora sentito l'avvertimento di Sant'Erasmo, siccome non rilevavo nulla di preciso nei file se non rumori ambientali creati anche in modo molto "arrangiato", ho risposto alla mail dicendo che sospendevo il giudizio fino al mio arrivo a casa, dove, eventualmente, avrei potuto ascoltare i file con una strumentazione adatta. Cosa che ho fatto, ancor prima di decifrare questa registrazione, dando il mio giudizio definitivo, cioè che, secondo me, non c'era, nel file, alcuna voce metafonica. Immaginatevi la mia sorpresa nell'ascoltare la prima frase di questa registrazione! Il santo mi mette in guardia ancor prima che il fatto si fosse verificato! Vi rendete conto di quante la gente ne pensa? Sinceramente mi fanno pena, perdere tempo ed energie per architettare trappole assurde invece di focalizzarsi sulla meraviglia del messaggio che ci giunge! Gli si indica la luna e loro, al solito, riescono solo a vedere il dito che la indica. Quanto ciechi riescono ad essere? Lascio a voi il giudizio, per me l'incidente è chiuso e vado avanti imperterrita per la mia strada. Il santo mi porta un tale Luigi Sanmarchi, a me sconosciuto, (che definisce poi un "grande pio"), il quale ci lascia un tenero e dolce insegnamento, e chiude poi la registrazione con alcune notazioni personali che vi spiegherò nel dettaglio nella spiegazione del testo.

A Cristo mira....tre occhi!

SANT'ERASMO

Suon da irrider ti daranno i furbi,
parlerà Luigi, è Sanmarchi,

poi a vista a quelle stragi con la maschera li spingo,
se vuoi guidare metti la vela,
messaggi vò dei pirati,
già l’hai lì: impossibili!


LUIGI SANMARCHI

Ma ai vivi dai pensà,
fagli capì: dèi presero!

Oh mai de perire va indòle,
a Cristo mira, tre occhi!

“In aria i vecchi talami”
refrain devoti, e poi liti lì!

E stà, ti darò qui la mia vista, quindi!
Assai la guerra lì uccide,
sopra papà Pistì moriva.


SANT'ERASMO

Incanta più se vi butto,
invece che mondezza,
un grande pio.

Ah e la mia Selena,
torna a Selena, su, figlia!

E Sandra pensi coi ragazzi
e glielo dì: questa è la via!
In posta dagli il mondo!

Spendete, vite butti,
e ci voi de là in regia, ai bordi?
Meno denaro, e là esce le radici.






SPIEGAZIONE DEL TESTO

Ecco che Sant'Erasmo predice che alcuni "furbi" mi sottoporranno dei suoni "da irridere", per prendermi in giro, cosa avvenuta come avete letto nel prologo. Poi mi dice che parlerà Luigi Sanmarchi (di lui non so nulla) e che, tramite lui (che probabilmente ne è stato una vittima) ci spinge a guardare in faccia a quelle "stragi con la maschera". Cosa mai possono essere, mi sono chiesta? Mettendomi alla ricerca ho trovato una notizia che potrebbe collegarsi a questo fatto: sarete certamente a conoscenza delle decine e decine di stragi di civili inermi che i nazisti in ritirata (con la complicità dei fascisti allo sbando) hanno compiuto alla fine della seconda guerra mondiale nel centro-nord (vedi anche la storia di Ismano). Ebbene testimonianze di sopravvissuti riportano che molti degli assassini (soprattutto i fascisti italiani) avevano sul volto una maschera allo scopo di non farsi riconoscere da chi, eventualmente, fosse poi sopravvissuto alla strage. Probabilmente è in questo ambito che va inserita la fine di Luigi, anche se non posso esserne certa, e comunque nel suo discorso egli ricorda un certo "Pistì" (probabilmente il soprannome di un bimbo) che muore "sopra" suo padre forse già ucciso e ci parla amaramente della guerra. Ma torniamo alle parole di Sant'Erasmo: egli mi dice che se voglio guidare questa barca (i contatti metafonici) devo mettere la vela, e ravviso in ciò l'invito a fare sempre di più. Mi rammenta poi altre mail in cui quelli che lui definisce "pirati", mi mettono alla prova sfidandomi: alcuni mi chiedono infatti messaggi personali inconfutabili per poter credere alla verità di tutto questo. Approfitto per ricordare a tutti voi che lo scopo di queste comunicazioni non è certo quello di vincere o perdere una sfida come se fosse una partita di calcio: esse hanno lo scopo di mostrare la via per avvicinarci a Cristo e di aiutarci nel cammino del superamento dell'egoismo e dell'attaccamento ai valori materiali. Il santo mi dice che questi pirati già si sono fatti vivi (lo so bene) e li definisce, un pò sconfortato, "impossibili".
Ed ecco Luigi che immediatamente mi invita a dare motivo di riflessione ai vivi dicendo loro che oramai hanno preso per buoni dei falsi dèi al posto del vero Dio (credo si riferisca ai valori materiali su cui tanti fondano la propria esistenza: potere, soldi, fama, vuota vanità); ci ricorda che poi l'indole (lui pronuncia "indòle"), il carattere, la personalità non morirà mai per cui dobbiamo guardare a Cristo non con due, bensì con tre occhi, ovvero con tutto il nostro essere. Si mostra addolorato dal fatto che anche coloro che si dicono devoti, come in un vuoto refrain (la ripetizione continua di un ritornello in una canzone) ripetono che sia giusto mandare all'aria "i vecchi talami", ovvero i matrimoni, e per questo ci sono anche tante liti. Ci dice che ci darà, invece, la sua "vista", sicuramente più ampia della nostra, visto il luogo in cui si trova. Chiude con la frase che mi ha fatto pensare che lui sia morto durante una strage forse insieme a questo "Pistì" (soprannome probabile di un suo stesso figlio?). Il suo ultimo pensiero è una considerazione sull'assurdità della guerra che uccide tanti, e che ha ucciso anche "Pistì", morto sopra suo padre per colpa dell'umana follia cieca ed inutile.
Il santo sa che amiamo molto sentire anime sante che portano il loro messaggio e infatti mi dice che lui lo sa bene, ci incanta più ascoltare questo "grande pio" (Luigi) che non la "monnezza" (i peccatori) che altre volte ci ha portato. Qui, ora, inserisco una nota personale per farvi capire il grande amore con cui Sant'Erasmo ricambia questa mia umile opera. Egli già il 9 giugno sapeva che il giorno 27 giugno mia figlia (Selenia) sarebbe rimasta miracolosamente illesa in un terribile incidente d'auto che ha visto la sua automobile distrutta. E' uscita dall'automobile inspiegabilmente illesa, senza neppure un piccolo graffio, da un incidente che, a detta dei testimoni, avrebbe dovuto avere ben più tragiche conseguenze. Credo che il fatto che il Santo la nomini chiamandola "la mia Selena" (Selena è uno dei modi in cui a volte la chiamo), e, chiamandomi "figlia", invitandomi ad andare alcuni giorni da lei (studia in un'altra città) dopo la grande paura che ho provato, sia la dimostrazione che egli l'ha protetta ed ha vegliato su di lei in un momento davvero molto difficile. Io affido sempre a lui i miei figli nelle mie preghiere e lui, sebbene senza che io abbia alcun merito, sta loro vicino ed io non so davvero cosa fare per poterlo ringraziare come dovrei. Non ci sono fatti o parole che io possa dire. Prego, prego soltanto. Nell'ultima parte egli mi invita a parlare di queste comunicazioni con tutti i figli (anche la figlia di primo letto di Piero, dunque) e con una persona che conosco bene e che si chiama Sandra: la prima moglie di Piero. Devo semplicemente scriverle che questa è la via della Verità, ed in tal modo sarà come se le dessi il mondo. Abbiamo rapporti cordiali e lo farò. Alla fine il santo ci lascia con un richiamo: ci dice che spendiamo intere vite buttandole via, per evitare ciò dovremmo prendere loro che stanno lassù nella cabina di regia delle nostre esistenze e lasciarci guidare. Chiude col tema che più sta a cuore al nostro Re: meno denaro, solo così escono vere radici nelle anime delle persone, solo così ci avviciniamo ai veri valori, quelli che ci radicano nel regno dei cieli.

COMMENTO

L'affetto che Sant'Erasmo ci dimostra ha ancora una connotazione "umana", per così dire, ed è proprio questa connotazione che ce lo fa sentire così vicino, quasi un buon padre severo, dolce, ironico ma, soprattutto, pieno di amore. Ed è questo amore che ancora lo tiene impegnato per la nostra salvezza, per la nostra redenzione, ed ogni metodo pedagogico utile è da lui utilizzato: l'esempio negativo (ce he ha fatti conoscere tanti), ma anche quello positivo di Luigi, l'ironia verso certi inestirpabili vizi umani, la compassione verso chi è vittima, l'amore verso ognuno dei figli di Dio, il dispiacere profondo ed indicibile per chi proprio non vuole aprirsi a Dio. Quell'amore che non può fare a meno di manifestarsi in quella mano invisibile che ci guida, ci scampa dal pericolo, ci solleva nelle tenebre dell'ignoranza del nostro vero essere e del nostro destino. Sant'Erasmo è il maestro che ognuno di noi vorrebbe aver avuto accanto dall'inizio del nostro cammino, è anch'egli pastore amorevole e sollecito, accende una grande lampada nel nostro buio vagare. Personalmente non gli sarò mai abbastanza riconoscente, ho perfino pudore di parlare delle grazie che da lui ho ricevuto indegnamente, e attraverso lui posso farmi solo una vaga idea di cosa sia l'amore incondizionato, quello che non lascia nessuno di noi indietro e tutti ci chiama a compimento nell'amore divino. Gli chiedo solo di mettermi sulla strada, sostenermi nelle debolezze, farmi comprendere gli errori, darmi la forza di correggermi e la volontà di farlo fino all'ultimo di miei giorni. E la forza di continuare in questo luminoso cammino con tanti di voi.

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