Le lodi del Re da parte di Sant'Erasmo - un'entità di nome Marcus viene a chiedere una messa - Piero mi dà consigli per vivere serena 10/12/09

Che sant'Erasmo ami esprimersi con le metafore è ormai chiaro: parlare per immagini è, oltre che poetico e affine ai moti dell'animo umano, un modo per definire un concetto in maniera più "forte" e profonda. Ed ecco che egli paragona, all'inizio di questa registrazione, il cammino dell'umanità al percorso di un bus e ci dice che il dono della metafonia (che ci permette, al contempo, sia di comunicare con l' "aldilà", sia di riceverne benefici spirituali e prove che la morte non sarà di certo la fine di tutto) è un tentativo, da parte loro, di aiutarci a "girare" il bus, una "mossa" per vedere di farci cambiare rotta ed avvicinarci un pò di più a Loro che sono lassù, in alto. Un dono davvero incommensurabile, quindi, a ben pensarci, e come tutti i doni divini esso non si è svelato al mondo investendo con forza le nostre vite e forzandoci a guardare verso quella direzione, no, ma ci è stato "proposto" con discrezione, con garbo, per far si che il libero arbitrio nella nostra scelta razionale se credere o non credere in una realtà spirituale, fosse comunque rispettato. Ecco perchè queste comunicazioni non ci vengono date in maniere più "eclatanti" ed "evidenti", ecco perchè lassù non interrompono le trasmissioni televisive o radiofoniche per manifestarsi in pompa magna anche se potrebbero farlo in qualunque momento, ma preferiscono suggerire, indicare, lasciare tracce ben evidenti che poi ognuno di noi è libero o meno di seguire. Affinchè non perdiamo i nostri meriti nel proprio cammino verso la conquista della fede, verso Dio e una più chiara comprensione di noi stessi. Così come Gesù non nacque in una sontuosa reggia per dare subito segni inequivocabili della sua celeste regalità, così oggi Dio non parla al telegiornale: è il nostro cuore che deve comunque scegliere di afferrare i tanti salvagente che ci vengono lanciati ed è attraverso questo esercizio che, come mi fu detto in una registrazione di qualche tempo fa, "il cuore fa l'acciaio", si fortifica davvero. Se ad un bimbo facciamo noi i compiti, lui cosa imparerà? Tramite queste "onde" elettromagnetiche che permettono alle entità di parlarci viene veicolato il messaggio che ci "aggiusta" come dice il santo, ossia ci mette sulla giusta sintonia per vivere una vita più piena e felice. Altro punto, notevole, in questa registrazione, è il fatto che le entità che sono ancora lontane da Dio ci chiedono messe e preghiere, e ciò lo fanno spesso, segno che questi gesti caritatevoli sono importanti per loro come il cibo quotidiano per noi vivi, e questo concetto l'ho espresso già molte volte, non dimentichiamocelo. Belle le raccomandazioni di Piero che è venuto a chiudere la registrazione chiedendomi di "averlo sempre in mente" e di continuare a vivere sereni quaggiù, superando dolore e senso di perdita, e facendomi poi intendere che le sue richieste al Signore sono per noi tutti quaggiù. Vedete come i due mondi continuino ad essere bisognosi l'uno dell'altro? Ci viene fatto capire con chiarezza che mentre noi possiamo aiutare loro pregando e facendo dire messe in loro suffragio, noi siamo inconsapevolmente aiutati dalle loro preghiere a Dio in nostro favore: eh no, la morte non può proprio cancellare l'amore e l'affetto reciproci tra noi che siamo qui e loro che già sono passati dall'altra parte! L'amore è potente energia: si trasforma, si modifica nelle modalità fisiche di contatto e comunicazione tra di noi, ma non può essere distrutto.

E' navi nel mare, qui, correndo giù più a lottar cò sordi...

SANT'ERASMO

Eh si, Re dacchè trovò a Piè, si balla:
dà  a Lui e trovi i ritmi,
più ha ciechi vista,
moss(a) è pè girà,
(di vedere, cherie) a noi d’amare
mò bus.

In ....., là, teli de pietà :
che c’è quando fugge di là giustizia?
Però, immagina te, se leggi onde t’aggiusti!


MARCUS

Marcus chiede, la pace vera chiede:
se Terra n’ha frasi, gli eredi
daranno a pace due frasi?
O Rabbi, Lui!
Castro vò messa là de arte.
Qui n’ha Piero,
costui già mi è a fianco
e giù varrà, vai!


PIERO

E’ navi nel mare, qui,
correndo giù più a lottar cò sordi,

e c’è tifone, mò inizia!
Qua metti dieta e ogni “si” passerai qui, e..... o n’esci, eh!
Colle ieri era noi giù a vive(r),
già emana leggi: sul vivere sia sereni!

Dirò: serve anni e spero che arrivà qui.
Prometti che Piero l’avè in mente.
Perderan, sta tigre non sfidare, te fai ricerche.
E presto e pare già della ruggin levi,
fa e piedi darà.

E il Signore, se dà a Piero,
vi invidio rotte de là!

E lì a vivi vedi rotte de là,
e tu miri qui!








 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Il Santo mi regala subito un'immagine gioiosa e mi dice che, poichè il Re trovò Piero ed ascoltò le sue accorate richieste di potermi utilizzare per queste comunicazioni (notate, fu il Re a trovare Piero prevenendo le sue stesse richieste di cui era certamente ben consapevole, e non il contrario), lassù ballano felici, e, continuando con la metafora del ballo, il Santo ci ricorda che, quando diamo a Gesù la nostra fiducia, allora di sicuro troviamo i ritmi giusti per il nostro ballo (cioè il nostro cammino verso di Lui). Queste comunicazioni rappresentano una mossa, un tentativo per girare il "bus", il cammino dell'umanità che ora è fuori rotta, e di portarci a dare più amare a loro lassù; notate come Sant'Erasmo abbia sempre un tono scherzoso con me, mi chiama, infatti, "cherie" che, in francese, significa, "cara" . La frase dopo, che ho preferito non riportare per intero, si riferisce ai testi sacri di un'altra religione su cui, dice il Santo, è meglio stendere "teli" di pietà perchè, rifuggendo essi la vera giustizia, risultano vuoti e senza senso. Però, dice il Santo, in contrapposizione a quegli errati precetti, se si leggono i contenuti degli insegnamenti cristiani che ci vengono dati anche con queste onde, "ci aggiustiamo", ossia possiamo trovare il vero equilibrio spirituale.
L'entità che segue, a me sconosciuta, si presenta come Marcus e ci dice subito che ha una richiesta da fare: vuole la pace vera, ossia la vicinanza alla Luce del Signore che, per qualche motivo, egli ancora non può godere. Si chiede se, in cambio di tutte le meravigliose frasi che abbiamo ricevuto da lassù noi viventi, (che siamo gli eredi della terra), riusciremo a riflettere di più sul concetto di pace, poi invoca Cristo chiamandolo "rabbi" (nei Vangeli Egli è spesso chiamato così, significa "maestro"). Evidentemente Marcus aveva un soprannome, e infatti, avanzandomi la sua richiesta, mi dice che "Castro" (probabilmente lo chiamavano così per le sue simpatie politiche? Chissà!), vuole una messa "de arte", ossia recitata bene, con tutti i crismi (provvederò a fargliela dire). Poi mi dice che c'è già Piero a suo fianco pronto a parlare e che le sue parole varranno molto quaggiù (per noi familiari senz'altro valgono moltissimo!).
Anche Piero esordisce con una bella immagine metaforica: dice che lì, dove si trova lui, è pieno di navi nel mare, navi che corrono quaggiù a lottare coi sordi, con gli increduli, gli scettici, gli atei per dare loro segni concreti. Le navi sono, a mio avviso, tutte le entità che vengono a donarci le loro testimonianze ed i loro insegnamenti e il mare sono, per me, le onde radio. La metafora della nave era stata utilizzata anche nella registrazione di un coro angelico che, qualora non lo aveste già fatto, potete leggere qui. Continuando la metafora "marina" mi avverte che ora mi dirà cose un pò sgradevoli, e quindi sta per arrivare un tifone, sempre metaforicamente parlando. Infatti, quasi minacciandomi bonariamente, mi dice che devo iniziare a seguire una dieta più corretta per il mio stomaco malandato (negli ultimi tempi la mia gastrite è peggiorata molto), che ogni si che dirò alle esigenze di questa dieta varrà un "passaggio" lassù, altrimenti mi faranno uscire, non comunicheranno più con me. Non sia mai: mangerò riso in bianco e verdure lesse per un bel pò! Si, lo so, è incredibile, davvero! Lassù non solo sono consapevoli del nostro stato di salute, ma cercano anche di spingerci a tenere stili di vita più sani! Poi, per cancellare ogni malinconia, mi invita a vivere nel presente più serenamente: era ieri, dice, che noi si viveva a Colle (vivevamo a Colle val d'Elsa, in Toscana), il presente ed il futuro, che sono ciò che conta davvero, avranno altre connotazioni, non bisogna più pensare a quello che è stato, serve solo per nutrire la malinconia; il Signore emana leggi precise sullo scorrere del tempo, noi siamo destinati all'eternità, dunque che scopo ha guardare al passato che è, in fondo, un battito di ciglia? Ovviamente questi concetti valgono per tutti noi, sia chiaro! La frase seguente non so bene come interpretarla, non ho compreso se è riferita al suo cammino spirituale verso luoghi più elevati o al mio cammino terreno. Meravigliosa e, per me, davvero emozionante la sua richiesta di tenerlo sempre in mente e, di conseguenza, nel cuore: vedete come i nostri cari sono "vivi" nel senso più pieno del termine? Essi hanno inatte le capacità di amare e provare emozioni e sentimenti, prova che queste prerogative che ci identificano come "umani", non stanno in una semplice reazione chimica del cervello come tanti edotti scienziati dei nostri giorni vogliono darci a bere. No, signori, finchè sarò su questa terra inviterò chiunque abbia voglia di ascoltarmi a convincersi che noi non stiamo affatto nelle cellule del nostro marcescibile cervello! Noi non siamo il nostro cervello così come non siamo le nostre mani o i nostri piedi o qualunque parte del nostro corpo, e ciò ha implicazioni enormi per tutti noi! A ciò dobbiamo profonde riflessioni se vogliamo capire la nostra vera natura. La frase successiva ci ricorda che quando gli scettici intendono sfidare chi, come modestamente anche io, lavora per dimostrare la realtà della vita dopo la morte, ebbene essi sono destinati a perdere la loro sfida, che non osino, dice, nemmeno sfidarla questa "tigre" (il mondo spirituale, ovviamente è un'immagine per rendere l'idea della forza che ha la loro intrinseca verità). poi mi invita a fare sempre più ricerche per poter confutare meglio gli argomenti degli scettici. Piero continua poi dicendomi che, con quanto faccio, riuscirò a levare della ruggine nella mia vita, e devo fareanche di più, agire, che poi a darmi i "piedi" per avanzare lungo questa meravigliosa strada ci penserà Dio. La chiusa di questa registrazione è davvero molto bella e commovente ci dà la certezza che i nostri cari lassù possono fare molto per noi con le loro preghiere: egli dice che, se il Signore accoglierà tutte le preghiere che lui gli innalza per i suoi cari sulla terra, allora le nostre vite ("rotte") saranno invidiabili perchè vissute alla luce della protezione di Dio. Piero chiude la registrazione con un'affermazione molto importante per noi: afferma, infatti, che loro lassù possono vedere lo svolgimento delle nostre vite future, e mi invita a "mirare", a tenere sempre fisso lo sguardo lassù senza farmi distrarre dalle pene terrene.

COMMENTO

Due rivelazioni importanti in questa registrazione: lo scopo delle comunicazioni metafoniche che ricevo (che è quello di correggere la rotta di questo "bus" che è l'umanità), e il fatto che un interscambio fra mondo terreno e mondo spirituale è sempre in atto attraverso lo strumento della preghiera. Le anime dei nostri cari possono pregare con molto frutto per noi qui sulla terra mentre poco possono per se stessi, ed è per questo che chiedono a noi preghiere e messe in suffragio che possono facilitare molto il loro cammino verso la Luce. Ovviamente è da notare anche il tono ancora molto familiare di Piero che quasi vuole costringermi a curarmi con la dieta i miei problemi di stomaco, la sua sollecitudine nello spingermi a guardare avanti e non più al passato, il suo rasserenarmi spiegandomi come, con le sue preghiere, spera di ottenere grazie dal Signore per la sua famiglia. Commovente è dire davvero poco, confesso che, da quando mi dedico alla metafonia e ricevo queste comunicazioni, tantissime lacrime di stupore e commozione sono cadute sulla tastiera del mio computer.

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