Mario, cugino di una mia lettrice dall'estero, Silvano, marito di Carla che non sa di questa registrazione richiesta per lei da una sua cara amica, e Angelo, il figlio sedicenne di Tonia - 06/06/2011

Libera è una lettrice che mi ha scritto dall'estero chiedendomi un contatto con suo cugino Mario, morto, presumo, ad un'età ancora giovane, nel tentativo di avere da lui due parole sulla situazione conflittuale che si è venuta a creare nella sua famiglia dopo la sua dipartita. Vedrete che Mario, pur non contravvenendo al libero arbitrio di tutti i componenti della sua famiglia, darà il suo semplice, ma, a quanto pare, inapplicabile consiglio. Diversa la situazione della seconda entità che appare in questa registrazione: Silvano è il marito di Carla, amica carissima di Germana, la quale, per cercare di portare sollievo al dolore della sua amica, mi ha chiesto questo contatto all'insaputa della stessa Carla. Spera così di riuscire a farle avere fede nel mondo ultraterreno e a donarle, dunque, un pò di speranza e pace interiore. Silvano mi è apparso molto deciso, un bel carattere, sicuro di sè, determinato a convincere sua moglie e a darle una dimostrazione che egli è ancora vivo, anche se non visibile ai suoi occhi fisici. La storia di Angelo è, invece, quella di un giovanissimo ragazzo strappato all'amore della sua famiglia ad appena sedici anni. La mamma, addolorata e sofferente per questa separazione, mi ha chiesto questo contatto e vedrete come Angelo cerchi in tutti i modi di sollevare la sua famiglia e in particolare sua mamma dal dolore che, per loro, è ancora molto forte e che, certo, lo fa soffrire ancor più lassù.

E avrai regali dal cuore!....

MARIO

E lì giù entro!
E.. “present”, gente vò che io
ah, mò farti lettera,
soffiate! Canne dà Re!
Ah! Piero s'ammala?
Non lì s'entra!

Tenda di Re hanno in zona:
a me vorrà?

Vò Sant', è luce!
E stai, c'è entrata mò,
qua trema core!
Ecco zia e resto deduci,
e dì parole giù: e pover!
Là sempre agiterete,
amà giù e trottà, prenderà là!
No proroghe!
Mò no le scuse per te:
giù in corredo letter!


SILVANO

Ah di lì! No mai là pregare?
Và lì e dire va a rossa:
c'ha vetrate per me!
In note leva vista,
e le copie per chi non arriva,
l' Oltre tira sedia: Croce aprì!
Da noi c'era cuochi
se sarà moglie ottimista!

Qui se farà,
e i saccenti va là ruspe!
Innocenti là n'urge!
E là ripeti!
Entrà, buttà feci dè maghi,
giunge, tiè, la perla:
a te girano!

A te sia legge, amore, di giocare.
G'ho ciave, si è lì,
Cielo vuol pace!
Già a “frigge” eri?
De qua se coglie!

 


ANGELO

Torti, si, li paghi!
Manna sostanza, è vero, Dio!
E ti pieghi a urlare?
Croce te passerà lì!
Ah, di diritto prego te:
se hai cuore, e finitela!
Avvisa Tore: c'è là Re!
Però oggi esci,
santo già ritiro fare,

e bere caffè,
e già de case
se va a bere tutti, eh!
Oro giù!
Tingo spago: fa nastro!

Fin col destro olio darà a spargere,
già va note, oh tenera!
E avrà, l'adoro mà!
E avrai regali dal cuore!

 

 

 


SPIEGAZIONE DEL TESTO

Mario, come tanti di loro lassù, mostra stupore per il fatto che può ancora "entrare" (metaforicamente, s'intende) quaggiù. E risponde "presente" (pare lo dica in francese) all'appello che sua cugina gli ha fatto di essere presente in registrazione, dice che della gente (sua cugina) desidera che egli gli scriva una "lettera", ossia gli mandi un messaggio metafonico. Si può soffiare verso gli altri, che non sanno, questo alito di vita che giunge da lassù, il Re ci dona le canne attraverso le quali soffiarlo (è una bellissima immagine per definire la metafonia). Fa una piccola osservazione per ricordarmi che c'è sempre Piero dietro queste registrazioni, come assistente "tecnico" di Sant'Erasmo, e infatti dice, scherzando, che se si ammala Piero (lassù non ci si può ammalare, è una semplice battuta) nessuno può più "entrare" nel mio registratore. Mario vede la "tenda" del Re, che è quella che ospita Sant'Erasmo quando va in "trasferta" verso zone diverse da quelle dove lui abitualmente sta per cercare le anime che gli vengono richieste, e si chiede se vorranno proprio lui. Si, dice, lo vuole il santo (Sant'Erasmo) che è tutto di luce (è un'anima elevatissima, ricordiamolo). Mi chiede di stare lì per lui perchè ora è aperta l'entrata che porta verso di lui, ed è emozionato, dice che gli trema il cuore. Fa sapere che con lui c'è una zia (non so chi sia) e invita sua cugina a dedurre da sola ciò che la zia vorrebbe dire (immagino saluti). Poi invita Libera a dire una parola alla sua famiglia: poveri (nel senso spirituale del termine). Poveri perchè, dice Mario, si agiteranno sempre per questioni futili, materiali. Il suo consiglio è quello di amare e trottare, nel senso di darsi da fare per migliorarsi. Dice di non concedere proroghe a questo importante compito che ognuno deve portare a compimento (o forse intenderà qualcosa di più specifico che Libera sarà in grado di comprendere meglio). Non ci sono più scuse per Libera, dice Mario: che tenga gli insegnamenti di questo suo messaggio nel corredo di cose davvero importanti della sua vita.
Silvano sembra un pochino contrariato: sa che di quaggiù sua moglie non prega mai e la cosa non gli va bene affatto. Mi chiede di dire alla "rossa" (non so se a Germana o a sua moglie e non so questo aggettivo a cosa si riferisca, se al colore di capelli o ad altro) che il Signore ha "vetrate" attraverso le quali lui ora può vedere e parlare con noi. Invita sua moglie a innalzare il suo sguardo leggendo le note (le registrazioni) che sono nel sito e a farne delle copie per coloro che non sono in grado di leggerle sul computer; dall'Oltre, dice, le tirano una sedia per mettersi comoda a leggere, e che sappia, è stato Gesù ad aprire questo "varco" attraverso il quale si può comunicare. Lassù ci sono dei cuochi pronti a preparare un lauto banchetto di festa se sua moglie sarà un pò più ottimista, se si solleverà dalla sua depressione. Da lassù faranno di tutto per darci certezze sulla loro esistenza e i saccenti scettici che vediamo in tv tanto spesso, verranno le ruspe ad eliminarli (è un'immagine per dire che saranno spazzati via dalle evidenze). Urgono persone innocenti su questa terra, dice Silvano ed invita la moglie a ripetere a tutti ciò che lui le sta dicendo. La invita ad "entrare" lassù (tramite le registrazioni del sito), dice che bisogna buttare via le "feci" dei maghi, dei cartomanti, sono cose nocive per lo spirito, qui, con questa registrazione, le sta arrivando una vera "perla", gliela "girano" spiriti santi da lassù. Per lei, che Silvano chiama "amore", ci deve essere una sola legge: giocare, essere lieta e spensierata. In dialetto veneziano (forse perchè sa che lo comprendo) dice che ora ha la chiave per aprire il varco fra i due mondi e grazie ad essa è subito qui sulla terra. Il Cielo vuole pace, solo questo, pace anche dentro gli animi. Le chiede provocatoriamente se era a "friggere", ovvero a soffrire, ovviamente lui ha già la risposta perchè, dice, da lassù egli può cogliere questa sofferenza della moglie.
Angelo esordisce con un insegnamento valido per tutti noi: i torti commessi in vita, dice, poi si pagheranno lassù. E fa una notazione molto importante: dice che è vero che Dio qua manda sostanza, fatti concreti. Sa che sua mamma ancora, per il dolore della sua perdita, si piega in due per urlare e le dice che poi col tempo passerà anche questa croce che sta portando. La prega, col diritto che gli viene dall' esserle figlio, di finirla col tormentarsi (lo chiede a tutta la famiglia). Le chiede di avvisare Tore (diminutivo di Salvatore, forse suo fratello) che Gesù c'è davvero, esiste, ed è lassù, ora lui lo sa. Chiede alla mamma di uscire, il ritiro, scherza, lo fa solo Sant'Erasmo, le chiede di andare a bere il caffè fuori e di invitare tutti, amici e parenti a bere tutti insieme. Con questa registrazione le arriva oro dal Cielo. Angelo, tingendo uno spago, vuole farne un nastro da regalare alla mamma (ma è anche un invito a registrare). Perfino con la mano destra (non comprendo bene questa osservazione) lui le darà olio santo da spargere attraverso le registrazioni, manderà delle belle note a lei, sua mamma, che chiama "tenera". E avrà ancora di più, dice di adorarla, sua mamma (la chiama "mà"). Avrà, se registrerà, regali che le verranno direttamente dal suo cuore ora che è lassù (vi faccio notare che sulla parola finale "cuore" si inserisce una voce femminile che ripete "cuore" insieme ad Angelo).

COMMENTO

Traggo da questa registrazione un'informazione che avevo già intuito, ma che stavolta ci viene confermata: Sant'Erasmo deve "spostarsi" per cercare le anime che si trovano ad un livello differente dal suo, e ciò è simboleggiato dalla "tenda" che Mario ci dice di vedere e che è la tenda mandata da Gesù per trovare le persone che vengono richieste qui sulla terra. Ovviamente non si tratta di un vero spostamento (lassù non c'è lo spazio come noi lo concepiamo), ma è uno spostamento "di pensiero": basta pensare a dove si vuole essere e in attimo ci si può arrivare. Mario risponde a sua cugina che solo l'amore e l'opera attiva per il bene di tutti potrebbe rinsaldare la famiglia, dunque un cammino interiore di tutti i componenti, una vera e propria "conversione" del cuore. Silvano richiama sua moglie dal torpore spirituale in cui si trova, vorrebbe darle una vera e propria scossa, la invita ad un cambio di prospettiva e di mentalità, unico modo per raggiungere pace ed equilibrio. Queste sono le vere perle preziose, questi messaggi, queste comunicazioni, non certo le "feci" che vendono maghi da strapazzo e cartomanti a caccia del dolore altrui per trarne profitto. Questo concetto ci è stato più volte ripetuto, anche con grande severità. Una sola legge vuole per lei: che sia gioiosa, che "giochi" con la sua vita, lui ora sa che la vita è ben altro.
Di Angelo mi rimarrà la sua ostinazione nel chiedere a sua mamma di smettere di piangere per lui, la sua richiesta è accorata, non vuole veder soffrire i suoi cari, li invita ad uscire, a bere tutti insieme, perchè lui non è "morto". Bellissime le parole d'amore che dedica alla sua mamma.

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