Mattia (detta Matilde), è la mamma di Valeria, una mia lettrice - Clara, invece, è la mamma di Alessandro - a sorpresa viene mio padre in chiusura di questa registrazione - 01/08/2011

Anche se è un nome maschile, Mattia, in realtà, è la mamma di Valeria che mi scrisse a suo tempo perchè profondamente provata dalla morte di sua mamma, con la quale viveva dopo aver perso già il papà quando lei aveva solo 23 anni. Valeria ha vissuto in maniera particolarmente difficile la perdita della mamma, cadendo in depressione e non riuscendo a sollevarsi con le sue sole forze. Nella sua mail chiedeva lumi a sua mamma sulla sua difficile situazione, e la mamma, vedrete, non l'ha delusa in questa sua richiesta. Clara è, invece, la mamma di Alessandro che, avendola persa quando era piccolo, poco ricorda di lei, ed è quindi spinto dalla voglia di sapere se la sua mamma gli è comunque stata, in qualche modo, accanto. Alessandro è un ragazzo pieno di fede, con una visione positiva della vita e sua mamma ne è ben consapevole, e sicuramente non è stata del tutto estranea a questa sua costruttiva evoluzione spirituale. In conclusione si è presentato mio padre, a sorpresa, come già ha fatto altre volte, e ci dona un più forte richiamo a superare il "simulacro" delle apparenze materiali per puntare al vero senso della realtà, profondo e nascosto dietro il velo illusorio delle apparenze.

Dire: anche passioni nel progresso c’era.

MATTIA

Oh n’ha agente, già era qua!
C’era e già grida l’affetti il padre qui!
Tra la spazzatura il fumo era, dì,
vero e dico:

lì se verrà in Oltre, passava colì!
E girai mondi, grandi è:
c’era creature colì!
Eh già: c’è onda da qui, c’era fatti,
dentro era preti,
grata è gente di lì,
su, tra i piedi, ce ne ha!
A me cari è cari,
e vita, sperà, è su!
Andrà giù, sarà sole,
già ce l’hai chiave,
di già noi da te giù è!
Botti, ti passa,
qua forte, oh, scoppia di lì!
E giù chiedi: meno sarà affetti là?


CLARA

E’ mà!... Stretto a cuor m’è giù!
E scarpe…avete lì!
Ah, lascio qua azzurro, è figlio lì!
Che sudore che c’è lì!
E mamma, che è qui in reggia,
uscì lì giù!
E rido, sono qui!
Francè venne qui, so’ amici qua!
Assai lì ce pensa,
c’andrà di là i narratori,
sentieri sta lì,
hanno ufficio:
dà più prove e luce, si!
Urla “venite!”,
e piangerò a dire:
lì corse ne arriva!
E ci vedi là, e bacio ci va qui!
Dire: anche passioni nel progresso c’era.
Ha detto Mamma:
piglia cuori Gesù,

è vivo per te,
vero, hai lì!


MIO PADRE

Eh, ma c’è già bottiglie?
Raggio c’è!

Quando arriva ci dona il mondo, Piero!
In Oltre v’è mondi,
lì piange, figlia, chi è ingenuo:
qua adorate simulacri!
Te a dire ho!
Qua leggi, gira, per capire,
e lì già avere, là avere gli occhi!
Oh, là dire Enzo, lì dire
qui scende, se v’è lì in terra onda, gli aiuti!
Quando ti serve zio hai Luigi,
là ti uscirà,

ah, ci sta, vi aiuta, la zia sta lì!
Eee! Costei è bona a insegnare,
e giù ricambià e via!
Se va in giacche!

Giuro, l’amo lì!

 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Mattia dice che Sant'Erasmo le ha mandato un agente per portarle la "comunicazione" (credo sia Piero, mio marito, che fa "l'aiutante" del santo). Con lei c'è anche il papà di Valeria che, da lassù, le grida il suo affetto. Mattia dice che il fumo di sigaretta andrebbe buttato nella spazzatura, che fa male, e che bisogna pensare che questo vizio, poi, lo si porta nell'Oltre come un desiderio che non si può soddisfare, visto che la vita quaggiù poi passa, finisce. Nell'Aldilà, dice Mattia, lei ha potuto visitare i vari mondi che lo compongono e in quei mondi, dice, ci sono creature viventi. Lì a disposizione c'è l'onda e ci sono fatti concreti, c'è il "prete" (Sant'Erasmo) al quale tanta gente è grata per il fatto che egli rende possibili i contatti fra i due mondi, ed anche lassù ci sono tante persone che gli stanno tra i piedi nella speranza di poter contattare un proprio caro sulla terra grazie a lui. Mattia dice che i suoi cari le sono cari, e lo fa con un gioco di parole, invitandoli a sperare perchè lassù c'è la vita. Dice a Valeria che finalmente il sole entrerà nella sua vita, che ella ha già la chiave per liberarsi dalla prigione della depressione e che loro, da lassù, le stanno vicino. Sparano botti lassù perchè Valeria guarirà dalla sua depressione, fanno festa, e questi botti scoppiano forte! E chiude invitando la figlia a porsi una domanda: pensa forse che l'affetto che i nostri cari lassù hanno per noi possa diminuire? Certo che no, è la risposta implicita.
"E' mamma", dice Clara iniziando la sua registrazione per presentarsi, e Alessandro lei lo tiene stretto al cuore. Dice che queste registrazioni sono come le scarpe che ci permettono di camminare sulle vie della vera conoscenza. Lei, avvicinandosi al livello terrestre per registrare, lascia l'azzurro in cui vive, ma lo fa volentieri perchè c'è il figlio che l'ha richiesta. Avvicinandosi al livello terrestre, Clara si rende conto di quanto sudore noi buttiamo qui in terra, quanto ci affatichiamo. Lei, la mamma di Alessandro, che vive in una "reggia" lassù (è evidentemente in un luogo elevato), esce per venire quaggiù, un luogo che le deve sembrare quanto meno problematico. Ride di gioia perchè è qui, vicina a suo figlio, dice che lì "andai" (metaforicamente, ovvio) io, Francesca, e che il gruppo che mi assiste dall'altra parte è formato da spiriti amici. Pensano molto lassù a come aiutarci a comprendere la vita dopo la morte, dice che manderanno ancora più narratori perchè ce la raccontino, hanno sentieri che giungono fino a noi, e hanno un ufficio preposto a darci sempre più prove e luce sul mondo ultraterreno. Chiede ad Alessandro di "urlare" anche ad altri di avvicinarsi a questa verità, e glielo chiede piangendo perchè è davvero importante per tante anime ignare. Lì sulla terra, dice Clara, ne arrivano di corse da lassù (come se mandassero un bus o un treno a portarci le loro voci). Dice a suo figlio che in queste registrazioni è come se li potessimo vedere e gli manda poi un bacio. Clara chiede di dire che nel progresso umano c'è sempre stata la passione come motore (come darle torto?). Chiude dicendo che la Mamma celeste ha detto in varie occasioni che Gesù prende il cuore delle persone, il loro amore, e dice a suo figlio che Egli è vivo anche per lui, che lo ha vicino.
Mio padre, quando può parlare, è felice e vorrebbe brindare, ecco perchè chiede se ho già le bottiglie. C'è il raggio che Piero gli porta per comunicare e, dice, quando arriva Piero è come se portasse loro il mondo intero (sono felici di parlare, eccome!). Nell'Oltre ci sono mondi interi e chi piange per la morte di qualcuno quaggiù è un ingenuo che ignora la verità: noi adoriamo il corpo che è solo un simulacro, in realtà ciò che conta è lo spirito immortale di ognuno di noi, e questo, dice mio padre, egli doveva dirmelo. Papà invita tutti a "girare" per questo sito per capire meglio, ad avere gli occhi per vedere la realtà dell'Oltre già qui, sulla terra. Poi dice che è lui, Enzo, che sta parlando e che, se c'è l'onda giusta per comunicare, arrivano gli aiuti da lassù. Papà aveva un fratello che io non ho conosciuto perchè morì a soli dodici anni, un fratello di nome Luigi, e papà mi dice che anche questo mio sconosciuto zio verrà ad aiutarmi spiritualmente se ne dovessi avere bisogno. Inoltre, c'è anche, ad aiutare lassù, sua sorella, una mia zia scomparsa un anno fa. Dice che sono capace di insegnare questa realtà a chi non la conosce e mi invita a farlo, a mettermi la "giacca" di insegnante. Saluta giurando che mi ama.

COMMENTO

Pare che ultimamente ci diano qualche piccola notizia in più su come è fatto l'Aldilà, infatti sia Mattia che mio padre ci dicono che nell'Oltre ci sono "mondi", dunque altri ambienti creati dove vivono altre creature, evidentemente dotati di un corpo e di una natura diversi dai nostri. E' una notizia davvero particolare, visto che lassù sono molto parchi nel darci informazioni su com'è fatto il loro mondo. Sono messaggi davvero belli i messaggi che ci vengono donati in questa registrazione, ed è importante comprendere come la fede in quest'altra vita ci venga proposta anche come vera e propria "cura" per i mali dell'anima che così tante persone affliggono quaggiù. Averne consapevolezza piena e profonda è la chiave di volta per trovare equilibrio interiore e vivere questa breve parentesi terrena in maniera più fruttuosa e serena: mio padre, infatti, afferma chiaramente che chi piange e si dispera per la morte fisica di un proprio caro è un ingenuo che non conosce la vera realtà delle cose e che si ferma al simulacro esterno che racchiude lo spirito di tutti noi, spirito immortale e davvero immerso nell'unica realtà che è quella spirituale, realtà che fonde nell'Uno tutto ciò che noi qui sulla terra vediamo come "separato", "isolato" dal tutto. E dalla nostra incapacità di "vedere" davvero cos'è la realtà a cui apparteniamo nasce l'inquietudine di sentirsi soli e senza radici, senza senso, staccati dal tutto che vaga in quell'infinito che, se non sappiamo guardarlo con altri occhi, ci appare indifferente e perfino crudele, a volte. Ma attraverso queste verità che ci vengono proposte da lassù con tanto amore, possiamo rovesciare totalmente il nostro punto di vista e considerarci parte di un disegno più grande e completo, sentirci collegati spiritualmente alla nostra Fonte e a tutto ciò che ci circonda trovando risposte ai nostri dubbi e pace. Dimenticandoci dell'egoismo e della violenza che fanno di questo mondo un luogo ancora arretrato sulla via dell'evoluzione spirituale.

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