Sant'Erasmo ci regala uno dei suoi meravigliosi insegnamenti richiamandoci alla fede cristiana - l'anima di Mauro che in vita fu attratto solo dalle donne più "losche" e da storie proibite e profane

Il 3 febbraio 2009 ho ricevuto questa, che ritengo una delle comunicazioni più emozionanti e ricche di pathos che io abbia finora ricevuto. Sant'Erasmo ci dona una serie di brevi frasi, quasi aforismi, attraverso i quali continua la sua opera per indicarci la via più giusta per giungere là, nel luogo meraviglioso dove egli si trova. Sono insegnamenti preziosissimi, dai quali traspare l'ineffabile amore che li genera nell'incessante tentativo di aprirci gli occhi, avvicinarci all'insegnamento di Cristo, cambiare le nostre vite indirizzandole a valori immutabili ed eterni, oltre l'apparenza e l'inganno delle forme. Vorrei sottolineare il richiamo che il santo ci fa nei confronti delle sette e della loro pericolosità, peraltro ben conosciuta, purtroppo, a tante famiglie. Vogliono soltanto fare soldi, proseliti, crearsi un sistema di potere basato sulla prevaricazione psicologica, niente a che vedere con il messaggio d'amore di Gesù che, anzi, abbatte i valori del denaro e del potere, della superbia e della prosopopea dei sapienti. È sbalorditivo che la cara guida mi parli anche di Mao (Mao Tse Tung) e del suo fallimentare insegnamento contrapposto, anche in questo caso, a quello di Gesù Cristo.La registrazione di Sant'Erasmo si conclude, come vedrete, con un'immagine ineffabile meravigliosa: quella del viso di Maria e dei suoi baci materni e amorosi. La seconda entità che viene a parlarci è quella di un tale Mauro; costui esordisce dandoci un messaggio veramente consolante e bellissimo, ci dice infatti che con la morte non c'è fine a noi, e soprattutto il nostro cuore, ossia la nostra capacità di amare e provare emozioni, resta intatto. Mauro mostra un atteggiamento avvilito e pieno di pentimento per aver vissuto una vita incentrata sulla ricerca di donne che lui stesso definisce "losche", arrivando alla fine a dirci il nome di una di esse, quella che lui definisce demone, e noi restiamo allibiti nel leggere che costei si chiamava suor Cosma. L'unica giustificazione che egli trova per il comportamento di costei è il fatto che i "cuori scelti" dal Signore, sono maggiormente minacciati dalla tentazione e dal male. Leggetela attentamente e ascoltate le frasi che ci vengono dette: vi troverete numerosi spunti di riflessione, come sempre, del resto, quando Sant'Erasmo e le anime che ci conduce ci parlano dal loro piano di esistenza, dove ben altro punto di vista può aiutarci a capire noi stessi.

Poi libertà freno non scioglie......

SANT'ERASMO

Se c’era ti giungo e
qui renderai a chi ti osserva…

se hai spinta.
Vol l’artista libro non manchi,
vidi lì cuore, ma ora di te ancora, sai,
costume c’è di lì
che vieta di venire.
Terrestre ancora ti vien
l’amore per i nonni
se là nipoti lì allevi.

Chi si buca e scappa il Re:
in grotta prendo chi salì.

Pure rissa ha ricchi là:
“I peli mal, deh, tagli la pelliccia!
Fa scempio la sciuperà".

Mao salì di lì,
si amministerà tigre qui,

ma se lui una ti tiro voce è un gran disastro, si,
se arriva Cristo avrà pietra tosse
se dono n’aspettavi.

Ma va a piedi e poi torna
chi pista di noi se sbalordì:

bene, vai, liberi chi pensa a farsi iniquo.
Chi sa là due fatti,
oro stare a chi di Krishna
può creare mistero

a dire di scordà liturgia
e papà più non vuoi tornà,
pure a chi vissù(to) fattacci.

Maria, che viso!
Con baci di Imma c’è per tutti!
Far ci può!


MAURO

Nulla, poi se si more,
c’è fine a “me”,

core mai, cuore Mauro gli è!
Ho lì merda, la dote è amara,
amai le più losche,
amai le più losche e che ho?

Avrà i soldi e li finì,
ma in amor che ne hai?

Io ricco, io?
Se mi piove…

Poi libertà freno non scioglie!
Sapere e né rimozioni
s’andrà a sviluppi,
sapere che vi ode,
poi di lì voi entra!

Saper de dirì(tto):
sulla schiena piove!.

Puoi far del dèmone il nome lì:
suor Cosma, arrostirà.

Piove, cuore entro tira.
Minaccia ha
cuore scelti di noi.








 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

La mia cara guida esordisce dicendomi che se io ci sono lui giunge e potrò "renderlo", a mia volta, a coloro che si interessano al sito e lo leggono, e tutto ciò posso farlo se ho la loro spinta. Mi fa poi un complimento dicendomi che, nel mio desiderio che il libro delle registrazioni non manchi a nessuno (per questo lo faccio scaricare gratis) lui ci vede il cuore, anche se poi subito mi riprende dicendomi che, per alcune consuetudini che riguardano la mia vita, ancora mi sarebbe vietato andare là dove si trova lui, ovvero in paradiso. Mi dà poi un messaggio bellissimo: mi dice che i nonni defunti che hanno ancora dei nipotini sulla terra, ancora hanno bisogno che si doni loro l'amore di questi piccoli, come se loro fossero ancora qui. Ci rammenta che coloro che fanno uso di droghe e non seguono la parola di Cristo, quando moriranno, andranno in una "grotta", probabilmente un luogo squallido e lontano dalla luce; voglio ricordarvi che anche nella seconda registrazione, quella del partigiano Ismano, mi viene presentata la stessa immagine della grotta. Con la sua usuale ironia, poi, irrompe nel mondo dei ricchi, più precisamente delle donne ricche e superbe che, per la propria vanità, non si curano dello scempio di animali che vengono poi utilizzati per confezionare le loro pellicce preziose, ma che, invece, si preoccupano che i loro pellicciai tagliano male il pelo e sciupano la loro preziosa pelliccia. Con una improvvisa virata Sant' Erasmo ci rammenta il pensiero di Mao, il rivoluzionario e politico marxista cinese padre della moderna Cina, e ci informa che egli, una volta passato di là, deve amministrare, ovvero curare una tigre (vi prego di prendere quest'immagine in un senso metaforico, visto che è noto che Mao definiva, per esempio, gli Stati Uniti "tigre di carta"), e che il suo pensiero, diffusosi così largamente sul pianeta ha provocato solo disastri, mentre se si guarda a Cristo e al suo insegnamento, chiunque di noi può ottenere quello che vuole, anche vedere una pietra tossire se è questo che si aspetta da Cristo. Mi informa che molti, dopo aver conosciuto il sito ed essersi sbalorditi dopo aver iascoltato le frasi che loro mi comunicano, inizialmente rifiutano tutto questo, se ne vanno "a piedi", ma che poi costoro tornano, dopo avere, evidentemente riflettuto: per questo motivo egli mi incita a continuare, perché così si può addirittura riportare sulla giusta via coloro che pensano a diventare disonesti. Ce n'è anche per le sette, che come sapete sono un fenomeno in sempre maggiore espansione: in questo caso particolare la cara guida si rivolge espressamente agli Hare Krishna, che effettivamente sono estremamente ricchi perché chiedono ai loro adepti di consegnare tutti i loro beni, riuscendo in ciò grazie alla capacità di qualcuno di manovrare le menti che vengono convinte della necessità di allontanarsi dalla liturgia cristiana e dalla propria famiglia, arrivando a convincere gli adepti a non tornare più a casa loro e anche quando hanno subìto "fattacci", ovvero violenze fisiche e psicologiche, abusi e sfruttamento. Basta sapere "due fatti", come dice la guida per apparire grandi sapienti carismatici ed il gioco è fatto. Davvero un punto di estrema importanza. Dopo questo fosco quadro la registrazione del Santo si conclude con un'immagine davvero ineffabile meravigliosa, la sua invocazione al meraviglioso viso di Maria,la mamma celeste (chiamata anche Imma da Immacolata) che, con i suoi baci, ha amore per tutti noi e che, se invocata con amore, tanto può fare tante grazie per noi tutti.
Arriva, a questo punto, la seconda entità, di nome Mauro, che subito ci consegna un bellissimo concetto: egli dice che non c'è alcuna fine per noi con la morte, soprattutto non c'è fine al nostro cuore, ai nostri sentimenti ed emozioni e infatti, egli dice, anche il suo cuore ancora "è". Poi, utilizzando un termine diretto e schietto, ci dice che qui sulla terra ha commesso molti peccati, soprattutto perché amò molte donne che lui stesso definisce "le più losche" e che evidentemente hanno contribuito a perderlo. Aveva attratto queste donne anche grazie ai suoi denari, denari evidentemente finiti proprio per soddisfare queste donne nei loro capricci e desideri, ma egli ci ricorda che non sono i soldi importanti in una relazione d'amore, bensì l'amore stesso, cosa che egli pare aver capito solo adesso. Compiange se stesso dicendo che la sua ricchezza adesso è svanita, inutile, visto che ora si trova in un luogo dove pare che piova eternamente e dunque tutti i suoi soldi non servono certo poterlo riparare da questa pioggia incessante che evidentemente è la metafora del suo stesso dolore, continuo e di incessante. Ci rammenta che la nostra libertà, quella che Dio stesso ci ha donato, non ci autorizza a sciogliere tutti i nostri freni inibitori, dobbiamo avere qualcosa che ti regola, una morale che ci guidi. Inoltre e la consapevolezza dei propri peccati e dei propri errori, egli ci dice, e non certo la loro rimozione che ci aiuta nel nostro sviluppo spirituale, e lì il punto di partenza, proprio nella presa di coscienza che Dio ci ascolta e che, presto o tardi, tutti entreremo nel mondo di là dove saremo chiamati a rispondere di tutto quello che abbiamo fatto. Mi dice che è un diritto per noi sapere che, a causa dei suoi peccati, ora egli è punito con questa pioggia continua che gli cade sulla schiena senza requie. Vuole chiudere la sua registrazione con quello che, con un po' di leggerezza, potremmo chiamare "scoop": mi dice che posso diffondere il nome di quella donna demone che, quando arriverà nell'aldilà (probabilmente è ancora viva), sarà dannata, ella si chiama suor Cosma. E qui comprendiamo, molto meglio, cosa intendesse Mauro col termine "losche". Fa un'enorme tristezza, mi sono sentita quasi accapponare la pelle di fronte a questa rivelazione che lo stesso Mauro cerca di attenuare facendoci presente che proprio i cuori scelti da Dio sono più soggetti alla tentazione del male e del peccato.

COMMENTO

L'ennesima emozione, l'ennesimo incanto che l'amore di questa meravigliosa guida spirituale crea ogni volta che decide di donarci insegnamenti così preziosi. L'invito alla riflessione è potente e forte, i temi trattati davvero tanti e vi prego di notare come il santo riesca, in maniera veramente eccelsa, a toccare argomenti così gravi in pochissime parole e perfino a esternarli nel loro senso più profondo, cosa che a noi richiederebbe pagine e pagine, discorsi lunghi e complessi che, alla fine, non saprebbero comunicare allo stesso modo la propria valenza. Egli passa con leggerezza e sapienza dal comunicarci che i nonni lassù ancora hanno un amore di tipo terreno per i propri nipotini al tema della droga e dell'ateismo, dallo scempio degli animali da pelliccia allo scempio che l'ideologia maoista ha fatto al pianeta, dall'indicarci l'unica via possibile in Cristo alla miseria della prevaricazione psicologica che viene messa in atto in tante sette pseudo-religiose. Su tutto questo quadro desolante, allarmante, claustrofobico, Sant' Erasmo innalza la luce salvifica del meraviglioso viso di Maria, la consolazione inesplicabile dei suoi baci materni, la speranza assoluta e mai tradita che davvero Lei può fare molto per noi se noi a Lei ci rivolgiamo. L'invito che inizialmente vi ho fatto a riflettere molto sulle parole di Sant'Erasmo, nasce proprio dalla consapevolezza che, in questa registrazione, ci vengano indicati molti dei drammi più gravi del nostro tempo. Mauro, di cui non è dato sapere a che livello di sviluppo spirituale si trovi, ci dona l'immagine afflitta di un uomo preda dei rimorsi e del pentimento, che proprio nell'avvertimento ai suoi simili ancora viventi, vede una speranza, una piccola luce di salvezza. Certo, sebbene soggiogato dalla personalità di questa falsa suora, egli non appare di certo meno colpevole per il fatto che, quel freno morale che egli ci insegna a tenere tirato, egli invece lo ha abbassato, commettendo un peccato davvero gravissimo e orribile. La pioggia, incessante, che pare cadere su di lui, ci rende l 'immagine di un pianto senza fine, pare quasi che questo luogo dove egli si trova a scontare le sue pene altro non sia che il riflesso del suo stesso stato d'animo, la creazione del suo stesso dolore per quei peccati che egli non sa perdonarsi e che lo tengono lontano da Dio e dalla sua luce di pace.

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