Mimmo è il giovanissimo figlio di C. - Sant'Erasmo ci dà buone notizie per la nostra povera Italia - Riccardina, infine, è la nonna di Antonella - 21/09/2011

Mimmo è un giovane ragazzo passato oltre per sua propria volontà: come spessissimo accade in queste situazioni, la sua mamma si è trovata di fronte, oltre che alla perdita del proprio figlio, ad un evento choccante, inatteso, e per questo ancor più doloroso e difficile da accettare e comprendere. Certo C. fatica, comprensibilmente, ad accettare questo fatto e Mimmo si preoccupa soprattutto di spingerla a "voltare pagina" per cercare di vivere un pò più serena. Mimmo è consapevole del dolore causato alla propria mamma e per ciò, sentendosi responsabile di ciò, insiste molto nel cercare di sollevarla nel suo dolore interiore, dandole poi anche alcune indicazioni pratiche per vivere senza le schiavitù a cui ci conduce la vita moderna. Sant'Erasmo ci regala buone notizie per la nostra cara Italia che è politicamente ed economicamente in agonia donandoci speranze. Riccardina, alla fine, la nonna di Antonella, mia lettrice, viene a donare a sua nipote un messaggio di contenuto molto "spirituale", e a tirare le orecchie quaggiù a coloro che non sanno comprendere l'importanza delle voci che da lassù vengono a donarci davvero il grande tesoro di farci capire il senso della nostra esistenza e che la morte è solo un passaggio ai mondi dell'Oltre.

E l’uomo regna? Si, a li ciuchi!...

MIMM0

E noi sperava merenda,
ira, sai, è braci dire!
Ah, mi giuri? E svela, là salti,
lì fai raggi,
sotto è regali, c’è Francy,
dire: dà vista a mare!
E’ san’ e’ salv’,
Santo vai! Ci dà pure l’hobby spray!
Pagina nun la sa voltare,
dare matta rischi grosso,
qui mi gioca, dà lire.
E ai nati dire: gretta Marlboro qui!
Ti vidi, eh, tornai là piedi,
là di salir tu eri già!
Anima, si, incontrai con due fari,
lo aveva i morti, nonna chi de là!
Sangue Cristo tara,
suona, n’hai là piatti!

Timori di nonna:
c’è un Re, vedeva strade:
che fatica di lì!

 


SANT'ERASMO

In coma questi d’Italia,
fan su botti,
ma ormai dice: lì gira!

Ha notizie in vetrina
e dai titoli ve dico: a medià giunge!

 


RICCARDINA

Per ava che c’è là hai delle rose?
Lì c’è offrì strofe: butti lì te!
Lo sai? C’ha rime già di sogno per te!
Però l’è là giù un mar di voci
e non avere grati lì!

Giu’ s’apre e vedè:
sale ne ha qui le parole,
di sangue e di roccia.
E t’ama, di lì dischi!
E l’uomo regna? Si, a li ciuchi!
Sotto noi dà a nati: v’è scopo.
Se qua tremo sotto ce sta
tale periglio! Avè, già c’è!

I morti strofe, dai vettovaglie!
Qua c’è amore di molti:
che versi che fa!

 

 

 

 

 


 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Mimmo inizia con una "battuta" dicendo che, venendo a registrare qui da me, sperava di trovare almeno una merenda, qualcosa di buono da mangiare; mi chiede di dire a tutti e a sua mamma che l'ira è come le braci ardenti, capace di bruciare chi le maneggia, è un sentimento da controllare. Chiede a sua mamma un giuramento: quello di "svelare" anche ad altre persone quello che lei sa, ossia che i morti possono comunicare con noi attraverso la metafonia, e le predice che poi farà salti di gioia perchè, se lo vuole, potrà anche lei avere i "raggi", ossia comunicare con lui in qualche maniera. I messaggi che ricevo sono veri e propri regali del Cielo (mi chiama Francy abbreviando il mio nome), e guardare a ciò che c'è in questi messaggi è come avere la "vista sul mare", ossia guardare verso l'infinita bellezza sempre viva. Dice di essere sano e salvo lassù (lo dice in dialetto napoletano, Mimmo era di Napoli infatti), e che Sant'Erasmo gli permette pure di praticare l'hobby di dipingere con le bombolette spray lassù. Poi si rivolge direttamente a sua mamma: è consapevole che lei non sa voltare pagina per andare avanti, che si trascina dietro questo dolore irrisolto, sa che a volte sua mamma "dà di matto", e in ciò rischia grosso per la sua salute e la sua pace. Non bisogna giocare con noi stessi, buttar via le proprie risorse. E chiede di dire a coloro che sono sulla terra che le sigarette lassù son considerate "grette" (non so se in famiglia c'è qualcuno che fuma o se il suggerimento è generico, visto che spesso danno insegnamenti sotto il consiglio della guida Sant'Erasmo). Le dice con dispiacere che la vede qui sulla terra, che sa quello che lei fa, e che sa bene che anche lei è stata tentata di raggiungerlo lassù (la depressione può portare ad avere certi terribili pensieri), e la cosa lo rende triste. Nel venire a registrare ha incontrato un'anima con "due fari", sua nonna. Questi fari simboleggiano la conoscenza di due verità che sua nonna gli mostra: una è che il Sangue che Gesù Cristo ha versato per noi ci aiuterà, se abbiamo avuto fede in Lui, a eliminare la "tara" ai nostri peccati e alle nostre azioni più contrarie al Suo insegnamento, rendendole così più leggere agli occhi del Padre (e sua mamma viene invitata a dirle queste cose, suonando i "piatti", facendo clamore), l'altra è che sempre Gesù permette a sua nonna di vedere la vita di sua figlia quaggiù ed è per questo che sua nonna ha dei timori: sa che lei sta facendo molta fatica per andare avanti, che ha bisogno di avere più fede e recuperare un pò di serenità.
Sant'Erasmo, nella sua breve comunicazione, ci porta belle notizie per l'Italia, definita da lui stesso, "in coma", per la situazione politica ferma ed incapace di una seria gestione dei gravi problemi che ci assillano. Su "fanno botti", festeggiano, perchè sanno che le cose inizieranno a girare per il verso giusto nel prossimo futuro. Ho notizie "in vetrina", dice il Santo, ossia che, probabilmente, il capo del governo arriverà a mediare in maniera più onesta, cederà in qualcosa (e speriamo!) per permettere che la situazione politica si normalizzi e possa portarci ad uscire dalla crisi.
Riccardina chiede a sua nipote se per lei, che è arrivata a registrare, ha delle rose (l'ava è la nonna, appunto). Lei, invece, le offre delle "strofe" e mi chiede di "buttarle", appunto, a sua nipote. Le dice che il Signore le ha già preparato delle "rime" da sogno, i versi del suo messaggio. C'è una cosa che "disturba" questa nonna: il fatto che ormnai quaggiù abbiamo un "mare" di voci dall'aldilà a disposizione (per esempio tutte quelle che si possono ascoltare in questo sito), eppure la gente non mostra alcuna gratitudine verso questo "miracolo" permesso dal Cielo, e devo dire che, purtroppo, Riccardina ha per gran parte ragione. Il Cielo apre le proprie porte quaggiù e ci permette di "vedere", ci dona le proprie parole che hanno il "sale" della sapienza divina che si espressa anche attraverso Gesù Cristo, la Roccia che ha donato il Suo sangue per coloro che credono in Lui. Riccardina esprime il suo amore per la nipote, dice di amarla e che per questo amore ci sono qui i "dischi", le registrazioni dall'Aldilà. A coloro che pensano che sia l'uomo il padrone del mondo, che sia lui a "regnare", Riccardina dà una risposta arguta e piccata: si, dice, l'uomo regna sui ciuchi! Coloro che non credono in Dio e mettono l'uomo al centro dell'universo sono così serviti bene da questa risposta molto chiara: sono ciuchi che governano ciuchi. C'è uno scopo se da lassù vengono a dare a noi, nati e viventi su questa terra, queste comunicazioni: Riccardina dice che lassù trema perchè siamo in grave pericolo, l'umanità attraversa grandi rischi e loro vogliono metterci in guardia. Le strofe dei "morti", ossia le loro comunicazioni, sono proprio "vettovaglie", sostentamento, per l'umanità, e per questo lei mi chiede di continuare a darle, a diffonderle. Lassù è l'amore di molte anime che rende possibile questa comunicazione e questi "molti" costruiscono versi meravigliosi da donare a tutti noi.

COMMENTO

La preoccupazione e il dolore di C. per il suicidio del proprio figlio, si è trasformata, nel tempo, in un cappio che la soffoca impedendole di continuare a vivere al meglio la sua esperienza terrena. Ed è questo il vero dolore di Mimmo che chiede con tutto se stesso a sua mamma di "voltare pagina", trovare un pò di pace e di equilibrio, vivere con la consapevolezza che lui è ancora vivo, "è san' e salv'", come le dice in dialetto napoletano (C. mi scrive da Napoli, appunto). Spessissimo i suicidi hanno un dolore in più da sopportare, oltre a quello di aver deluso le aspettative che Dio aveva su di loro: quello di aver causato tanto dolore ai propri cari. Per questo Mimmo cerca di dire a sua mamma che è ora di andare avanti, di pensare a se stessa, perchè anche la nonna, la mamma di C., è preoccupata lassù per sua figlia. Certo dolori così grandi meritano rispetto e delicatezza da parte di ognuno di noi, ma il Cielo tende la sua mano mostrando la verità: un giorno C. riabbraccerà Mimmo e lassù le cose avranno un verso diverso, un senso nuovo, una nuova visione. Ho trovato splendido il messaggio di Riccardina, il suo piglio severo ma amorevole, segno di un carattere sicuro e pieno di fede. Credo che Antonella possa tenere come un tesoro questo dono che la nonna le "butta" letteralmente dal Cielo.

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