Mio nonno, richiesto da mia madre, viene portato da Sant'Erasmo che mi conferma la sua protezione e ci indica i suoi obbiettivi

Ho avuto la fortuna di godere del mio nonno, amato come un padre, fino alla mia età adulta: un tempo i figli si facevano da giovani e quando sono nata, prima dei suoi otto nipoti, egli aveva solo 48 anni. Quando è morto, nel 1997, ho provato il primo, vero e profondo dolore della mia vita e ho impiegato due anni a superare un pò il lutto. Con lui avevo perso il mio più grande ammiratore, il mio difensore strenuo, la rappresentazione dell'amore dato per il piacere di darlo, senza richiedere nulla in cambio. I suoi occhi mi osservavano sempre compiaciuti, anche se certo, non meritavo tanto, ma tant'è, il suo amore era incondizionato ed io non ho capito il suo grande valore finchè non l'ho perduto, come spesso capita a noi umani. In questa registrazione del 25 agosto, Sant'Erasmo, su richiesta di mia madre, conduce mio nonno che si presenta dicendo egli stesso di essere il nonno e che mi mostra ancora una tenerezza immensa, quasi che la morte non avesse potuto scalfire minimamente questo sentimento che, al di là del velo che ci divide, è vivo ed intatto. Questo deve consolare quanti di voi hanno perso una persona amata: quell'amore è ancora pulsante e vivo, il tempo della separazione non ha alcuna importanza, voi rivedrete un giorno coloro che avete amato su quest Terra e, nel frattempo, il loro amore esiste e vibra insieme all'universo per accompagnarvi ogni giorno della vostra vita. Per me è stata una meravigliosa sorpresa poter sentire le parole d'amore del nonno, non avevo osato chiedere nulla per me, tutto quanto mi è stato donato è stata una grazia immensa di Sant'Erasmo e del nostro Signore che lo ha permesso. E stupefacente, vedrete, è quanto il Santo mi dice circa il fatto che ha protetto mio figlio da quello che poteva rivelarsi come un grave incidente: sono ammutolita da tanta, immeritata, grazia. E davvero non trovo le parole adatte per innalzare il mio ringraziamento, spero solo di poterlo fare compiendo con tutto l'amore che ho questo servizio. Fondamentale il messaggio finale del Santo: bisogna insegnare ai bambini fin da piccolissimi ad amare Cristo, è questo il dono più grande che possiamo fare a loro ed alle loro anime! E amare, amare "da ogni mano"!

In me là oggi escì il cuore ...

NONNO

In me là oggi escì  il cuore,
scesi, ne han dirì(tto),
cuore nonno è lì,
sono invità a salutà, ma ora chiama
a investigarlo te.

Più lì n’ hai de più:
lo sveli il più.
Faville, gioivi di lì, ci divertiam,
bottiglia hai?
Di nobile stile più lì misi ode.
Tu lì interrogaci che il nonno conosce vie.
C’è mistero indietro a stì morti:
si, io vi andrò e di lì ho fili.
Sai per diritti ovvi tra di voi entro.
Si serve indirizzi seguimi: ti do la vì(a).
Ti vuoi disfar dei demoni:
osi non pregà?

Tra essi volà pugni farò squillà!
Su il Re aiutavi,
cuore entra e chiedi,

quindi il Suo cuore c’hai,
e lì di nonni.


Sant’Erasmo

Sfiorà un diritto tu ha qui,
ci rimetti i nervi lì, spero là ci credi
si era  noi: fa che poi Re persona
ammaestra, più non fa annoià a parlà!

Famiglie bastò: sembra non ne vuole folle
e se vorrà il Re, sardine farebbe maestri, te!
Poi pè divertirsi , telefona!
Tu avrai le tessere, c’è chi n’ha.
Sfiorai e arraffai il ragazzo,
già so di un gran danno in arrivo,
poi terminano.
Ogni madre sfiorisce, può il Signore,
s’appella a Re Padre:
celesti erano scopi.

Ci adotti e investi in noi,
sapere le danno i nostri:
da ogni mano amate!
Mentre figli minori c’è
già gli dirò che ami Re:
fallo a tutti noscere:
sono i nostri obiettivi.









SPIEGAZIONE DEL TESTO

Quante volte viene pronunciata la parola "cuore" dal mio nonnino! E' una profusione d'amore, questa sua comunicazione! Egli dice che dalla gioia di poter venire a salutarci gli pareva che gli uscisse il cuore, ed è contento di scoprire che qui avevamo il permesso di poterlo sentire. Dice di essere stato invitato a salutare, ma in fondo è anche un'occasione per permettermi di investigare un pò di più questa meravigliosa dimensione, in fondo più ne so e più posso dire anche quaggiù. Mi dice di fare scintille di gioia, che devo gioire (eccome se lo abbiamo fatto!), poi, scherzosamente, mi domanda se ho una bottiglia da stappare per festeggiare l'evento bellissimo del nostro incontro a metà fra la terra ed il cielo. Pare orgoglioso di essere ora capace di esprimersi con un'ode di così nobile stile, mi chiede di interrogarlo perchè ora lui conosce molte cose dell'aldilà. In fondo per noi qui, sulla Terra, c'è ancora molto mistero nei riguardi della morte, e allora lui potrà venire a darci qualche "illuminazione" visto che ha "fili", ossia ha la possibilità di comunicare con noi sulla Terra. Dice che è potuto venire a registrare per un diritto di sangue, visto che è mio nonno ed è il papà di mia madre che stava assistendo alla registrazione. Poi passa ad un argomento che, come abbiamo già potuto vedere in altre registrazioni, pare stare molto a cuore ai nostri cari nell'aldilà: dobbiamo pregare molto prima di accingerci a contattare l'altra dimensione per evitare intromissioni demoniache e poi...lui provvederà con sonori pugni a tenerli lontani! In fondo il mio servizio è svolto in aiuto di Gesù Cristo per cui (immaginatevi l'emozione che ho provato) ho il Suo cuore che mi aiuta e mi sostiene ed anche quello dei nonni, per cui non devo temere; e qui il mio nonno ha voluto richiamare in causa anche la nonna per farmi presente che loro due sono sempre insieme nel proteggerci.
Ed ecco la cara guida che mi rammenta che, in fondo, ho diritto solo a sfiorare quella realtà, che molti misteri rimarranno dunque tali, e comunque a me sembra già moltissimo poter avere reale conoscenza di questa realtà! Mi dice che, per le troppe domande che mi pongo rischio di rimetterci i nervi: mi invita però a credere che dietro questo fenomeno ci sono davvero loro e così il sommo Maestro non sarà infastidito nel profonderci i suoi insegnamenti. Siccome sono un pò restìa a parlare in pubblico, egli mi dice che basterebbe che io iniziassi a parlare anche a singole famiglie, e che se il Re vorrà, potrà mettermi in bocca le parole giuste per rendere edotte perfino le sardine su questi argomenti. Mi spinge a registrare, mi dice che avrò le "tessere" per telefonare, che loro mantengono vivo il contatto. Poi mi fa una rivelazione incredibile: dovete sapere che un paio di giorni prima di questa registrazione, mio figlio si trovava con la sua bicicletta all'incrocio di una rotatoria, fermo, in attesa di avere la precedenza. All'improvviso una moto a folle velocità, guidata evidentemente da una persona in grave stato di alterazione mentale, si è fiondata sull'incrocio senza rispettare la precedenza e nel fare questo ha sfiorato incredibilmente di pochi millimetri il bambino che comunque è stato scaraventato a terra, ha battuto il braccio e si è molto spaventato. Per fortuna c'era Sant'Erasmo alle sue spalle come egli stesso mi conferma e così tutto si è risolto con un grande spavento e qualche piccolo graffio, ma poteva essere una tragedia. Prostrata ai suoi piedi l'ho ringraziato piangendo. Il Santo ci rammenta poi che non dobbiamo fare affidamento a nulla di terreno, perfino le nostre madri, egli dice, alla fine sfioriscono: bisogna appellarsi a Dio padre, perchè il fine ultimo della nostra esistenza è "celeste", appartiene ad un'altra dimensione, ben più elevata. Pioi, ironicamente, mi dice che io, facendo questo, li adotto e così investo su di loro la mia esistenza (quale grazia!), e che loro mi regalano un concetto altissimo, da donare a tutti: bisogna amare "da ogni mano", ossia qualunque fede, credenza, cultura abbiamo, l'importante è amare noi stessi ed il nostro prossimo, così facendo difficilmente sbaglieremo. Un grande insegnamento chiude questa bellissima comunicazione: bisogna insegnare ai bambini, fin da piccolissimi, ad amare Gesù Cristo e la Sua parola, il dono più grande che possiamo fare a loro. E questo devono saperlo tutti: questi sono i loro obbiettivi.

COMMENTO

Se possiamo individuare un tema in questa comunicazione, ebbene questo tema è proprio l'amore. Non l'amore sdolcinato delle canzonette e nemmeno quello da grancassa dei settimanali gossip, bensì quello che oltrepassa il varco della morte per eternarsi in una dimensione dove nè lo spazio nè il tempo hanno più un significato. Bisogna riflettere molto su questo, perchè ciò ci dà, a noi che abbiamo una mente umana, temporale e spaziale, la prima dimensione del divino: nessun amore, in quanto energia fondamentale, viene perso, nessun amore è inutile, la sua impronta resta indelebile nelle due dimensioni per fare da ponte indistruttibile, per far sì che nulla sia stato inutile o futile, ma che ogni gesto amorevole, ogni parola nata dal profondo dei sentimenti, ogni carezza che pareva distratta, ora faccia da fondamenta solida per tenerci uniti a quelli che, sbagliando, definiamo "morti" o "scomparsi" (che pare, si, un termine meno brutale ma che è anche più disumano). Ciò che ha avuto carne e sangue per amare, per agire nell'amore cristiano e nella compassione, è ben vivo e cosciente proprio nell'amore che pare confermarsi come la vibrazione fondamentale su cui sono costruiti i nostri mondi, di qualunque materia essi siano fatti.

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