Un padre arrabbiato con la propria figlia che ne ha chiesto il contatto, un’entità senza nome, una bimba abortita per motivi terapeutici e Sant’Erasmo: ancora emozioni e richiami da lassù - Registrazione dell’8 dicembre 2010-12-12

Altre risposte giungono da lassù, risposte per chi le sa ascoltare e per chi le ha sempre desiderate. Risposte che arrivano attraverso le storie di chi viene a donarci il proprio messaggio da lassù e che arricchiscono la nostra consapevolezza e la nostra conoscenza. Arriva prima un padre che però non mi dice il suo nome, ma che certamente è un papà che mi è stato richiesto da qualcuna di voi (lui si rivolge ad una figlia, parla al femminile), e vi prego, se qualcuna fra voi che mi ha richiesto un contatto col proprio padre si riconosce in questa situazione "spiacevole", in questi comportamenti che hanno fatto arrabbiare questo papà, per favore fatemelo sapere; sarò come sempre discreta e accorta. Comprendo la delicatezza della cosa visto che questo padre è davvero arrabbiato con sua figlia che, secondo il suo punto di vista, non mantiene un comportamento corretto dal punto di vista morale e spirituale. Passa poi, in maniera veloce, un'entità restata senza nome che dà consigli a chi vuole sperimentare la metafonia. Ma la cosa più bella e straordinaria di questa registrazione è il messaggio che ci viene dato da una bambina abortita dodici anni fa al sesto mese di gravidanza e per motivi terapeutici dalla sua mamma, che visse quell'evento in maniera davvero tragica e dolorosa, perchè desiderava molto quella creatura che, purtroppo, risultò affetta dalla sindrome di Down. Questa mamma, che non vuole far sapere il suo nome, ha avuto questo contatto così speciale e tanto desiderato con questa bimba che non ha nemmeno avuto il tempo di conoscere e che oggi si presenta come una allegra "teen ager" alla sua mamma, per la quale ha parole di grande amore. Sono rimasta commossa e turbata profondamente da questo contatto perchè la bimba ci parla anche, indirettamente, del tema dell'aborto. La parte finale della comunicazione è stata poi davvero una lezione, da parte di Sant'Erasmo, sui misfatti gravissimi che tante multinazionali perpetrano contro l'umanità, trasformando e moltiplicando i loro enormi profitti in investimenti spesso illegali, sovvenzionando mafie e corruzione di vario genere. Il Santo, vedrete, con mia grande sorpresa, mi fa un nome ben specifico che pubblico per suo espresso volere. Sulle attività controverse di questa multinazionale, della quale, ripeto, il Santo fa il nome, troverete nel web moltissime notizie: io stessa ignoravo davvero tutto ciò, per cui vi invito ad informarvi approfonditamente, anche sui tantissimi marchi italiani che ora sono di proprietà di questa grande multinazionale. Ricordiamoci sempre che, alla fine, il vero potere è nelle mani di noi consumatori.

Ferite ha Re: salva tutti, ma vede dannare là…

UN PAPA' ARRABBIATO

“Però ho i dinari e chiamare dà i permessi”:
mò è na rude, schiena Re vedeva,
deh! Esprimere lode valore!
“Un whisky, che mi arrivi!”:
ginocchi in bocca, leggere!

Ho vista: mille garbava dei vestiti,
lì giù vedevo io!

Spingo io qui!
See…e bastar di voglie,
che cifre fai?
Da te Fra là è, a dà note.
V’è rai che ve porta fiamma:
noi lì vermi!

S’alleva anima, deh,
chi vol pigliar mestieri d’origlià!

E ne volevo lì!


ENTITA' SCONOSCIUTA

Si, devono cò accorgimento:
chi non sa fare, ritira!
E Santo Erasm trovai qui!
E rai, dabidibo, qui concetti dirà!
Qui si torna, oh oh, è un onore, fanciulla, n’opera smetto.
Hai già, toh!, Piero portai,
c’è anche figlia oggi!


UNA BIMBA ABORTITA PER MOTIVI TERAPEUTICI

A esser figlia,
restare qua figli noi.

Figlia, quelle dannose c’ha!
E sai, biglie fa squillare,
piglio farfalle, su mai si prende i muri.
Giù un prete e classe l’entra,
qui gli umani sale, eh no?
Le do: qua ride, sa squillare qui!
Tu hai giù figlia in basso là,
stima è assai, da teen ager di baci lì disco!
C’era Ostia, si, Lui:
immerge noi lì zitti dormire,

dai corpi noi già cade,
e, oui, tanti da qui fa noi uscir.
C’è rimedio, qua pigliare,
si, è Verbo: si Re miran si lava!
E chiesi: l’è finita?
Scrivi: destar!

Se han maestri qui,
su, e scriver preziosi, mà!


SANT'ERASMO

Sventrano di là:
prima ira c’ho in bocca, eh eh ehe he.

Io ti dico: oltre non va le Rai,
merita lì grande urlo!

Ferite ha Re: salva tutti
ma vede dannare là…e lì,

ah, chi ha i miliardi lì pesci li piglia,
ci ributta qui per farvi gli auguri.
Vuò sta? Ti lancio qui:
mò stampa pure lì sa dire,
gente avè fretta e mette via!

Ahi, strillai di là,
poi di la già credere: ora media gli cresce,

giù lì sigillà Nestlè!
Marcia, figli, indugiar qui!
E lì balli: se eri di rigore, che fai, oscilli?
Sai, ah, vidi le finanze,
e gli restava denari: di là rubli!
E là note, luci ride,
allevi gregge di lì!
Fa ben, su!….

 

 






 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Questo papà riporta, letteralmente, quello che pare essere un pensiero che ha fatto questa sua figlia: ho i soldi e se pago allora potrò avere più facilmente il permesso per avere un contatto col mio papà defunto. Probabilmente, ma questa è una mia idea, questa donna ha fatto qualche donazione o elemosina più generosa per cercare, in cuor suo, di "comprare" questo contatto. Contatto che avviene, ma vedrete quanta rabbia e quanta riprovazione mostra questo papà che la definisce "rude", anche perchè si mostra a Cristo quasi di "schiena", ossia non in modo rispettoso, cosa per cui la esorta ad esprimere preghiere "di valore", sincere e sentite, non solo formali. Pare poi che questa figlia abbia l'abitudine di bere ordinando whisky nei locali e per ciò lui la invita a pentirsi di ciò ("ginocchi in bocca" per dirle di genuflettersi) e a leggere questo che le sta dicendo. A questa donna piacciono molto anche i bei vestiti, e ne compra molti, ha molte voglie che soddisfa facendo anche debiti ("che cifre fai"? le chiede il padre). La invita a frenare queste voglie e la avverte che ora io, con questo scritto, sono proprio rivolta a lei e le dò queste note che arrivano da lassù. Ci sono questi raggi che permettono le comunicazioni (rai è la forma poetica di raggi) e ci portano la fiamma della conoscenza perchè, finchè siamo su questa terra, noi siamo come vermi, ignari e ciechi (e ci crediamo tanto avanzati scientificamente e tecnologicamente!). Questo papà chiude con una raccomandazione a coloro che vogliono imparare il "mestiere di origlià", ovvero la tecnica per comprendere le voci metafoniche: dice loro di allevare la propria anima facendola crescere spiritualmente, elevandosi dalla materialità. E saluta dicendo che ne vorrebbe molti quaggiù capaci di fare metafonia.
L'entità sconosciuta che lo segue si riallaccia al discorso che questo papà ha appena fatto: dice che bisogna fare metafonia con un solo ma importante accorgimento: chi non lo sa fare, chi non riesce, è bene che lasci perdere. Con gioia mi dice che trovò lì Sant'Erasmo che gli dà l'occasione di farci un saluto attraverso i "rai" (i raggi) che portano concetti anche complessi da lassù. Usa un termine , dabidibò, che pare evocare tutto ciò come se fosse una magia, ma una magia reale. E' un onore per loro lassù tornare a parlare con noi e gli pare di dover smettere un'opera ora che sta per finire di parlare. Saluta dicendomi che ha portato Piero, mio marito, e la figlia che avevo chiesto per questa mamma, la bimba abortita dodici anni fa per motivi terapeutici, in quanto afflitta da sindrome di Down. La bimba esordisce dicendoci che lassù si resta sempre "figli", anche se non sono riusciti a nascere, che hanno dunque un legame particolare con le mamme che non li hanno poi fatti nascere alla vita. Dice alla mamma che ora lei c'ha questa figlia nel registratore, una figlia di quelle "dannose", e dice questo con ironia, perchè, essendo stata lei portatrice della sindrome di Down, sa bene che sulla terra noi consideriamo queste persone "dannose" per la nostra vita, un peso. Racconta alla mamma come passa il tempo lassù: fa suonare delle biglie e prende farfalle, libera di correre perchè di certo lassù non c'è rischio di sbattere nei muri, il luogo è aperto ed infinito. Dice che mi entra un prete nel registratore (ricordo a voi tutti che Sant'Erasmo è stato un vescovo e ama definirsi ancora "prete") e che con lui mi entra la sua classe, la sua bravura, e poi commenta che così noi umani possiamo salire lassù (col registratore, in senso figurato). Poi vuole dare una notizia alla sua mamma: lassù lei ride e sa "squillare" quaggiù, ossia sa parlare con noi grazie a Sant'Erasmo che è lì con lei. Sa bene che la sua mamma ha avuto poi un'altra figlia e rivolge a questa sua sorella un pensiero di grande affetto: dice di stimarla molto e che le manda tutta una registrazione di baci (per disco intendono comunicazione, registrazione). Passa poi a descrivere come le anime entrano nei loro corpi durante la gestazione: è presente il Signore che lei chiama "Ostia" e dice a queste anime pronte ad incarnarsi di stare zitti e dormire, come un papà dice ai figli quando li accompagna a letto per farli addormentare. Ma, purtroppo, queste anime che vengono abortite subito "cadono dai corpi", ne escono anzitempo, prima di nascere, e c'è tristezza nel tono di questa bimba che fa una considerazione amara: tanti, sulla terra, li fanno uscire anzitempo dal loro tempo terreno e ciò provoca dolore sia in queste anime che in queste persone che fanno questa scelta. Ma questa colpa, dice la piccola, si può lavare via rivolgendosi con animo pentito al Signore e chiedendo il Suo perdono. Chiede se ha già finito il suo tempo per parlare, mi raccomanda di scrivere che si sveglino tutti e comprendano questa realtà; ci sono maestri lassù e raccomanda alla mamma (che chiama "mà") di scrivere queste preziose verità che ci ha appena donato, a noi e a sua mamma.
Sant'Erasmo apre dicendo che quaggiù "sventrano", e credo si riferisca ancora al tema dell'aborto appena toccato. Ha ira in bocca, e così dicendo ci prepara ad una registrazione non proprio "morbida". dice che le televisioni, quando ci raccontano di scandali e truffe, non vanno oltre però, non approfondiscono sul serio fino a toccare i livelli più alti del potere che è coinvolto, e perciò meritano "un grande urlo" da lassù. Il Nostro Signore porta ancora tante ferite nel Suo cuore perchè vorrebbe salvare tutti col Suo Sacrificio, ma è costretto a vedere che gli uomini, col loro comportamento, vanno liberamente e consapevolmente verso la dannazione. Chi ha i miliardi alla fine i pesci li prende, dice il Santo, ossia i ricchi fanno il loro gioco ed interesse, e il Signore rimanda loro da lassù per farci gli auguri, specie a noi italiani, vista la nostra situazione politica. Mi chiede di restare ad ascoltarlo: la stampa è pure brava a raccontarci le magagne e gli scandali enormi dei potenti che ci governano, ma pare che la gente dimentichi in fretta e cancelli magicamente dalla propria memoria tutto ciò: uno scandalo al giorno è uguale a nessun scandalo. Dice che ha detto queste cose strillando, con forza, e predice che ora, con quello che sta per dirmi, la media delle visite al mio sito crescerà. E dice, chiaro e tondo che quaggiù andrebbe sigillata la Nestlè, grande multinazionale accusata più volte di loschi interessi e di aver causato la morte di tanti bimbi del terzo mondo convincendo, con aggressive campagne di stampa e televisive, le loro madri a non allattarli al seno per vendere loro il proprio latte in polvere (ma informatevi da soli, è solo una delle tante accuse che si rivolgono a questa multinazionale). Dice che questa azienda è marcia e bisogna "indugiar", ossia riflettere su questa cosa. Siccome sa che avrei tentennato a pubblicare il nome di questa azienda, il Santo mi dice: stai per tirare un bel calcio di rigore, che fai, tentenni? Dubiti? Ovviamente sa che non ho scelta. La mia guida ci informa che, avendo controllato le finanze della Nestlè, sa bene che i soldi che gli avanzano vengono trasformati in rubli per fare affari proprio lì, in Russia, affari che non sappiamo nemmeno immaginare di quale genere siano, ma di certo non di genere positivo. Mi saluta invitandomi a dare a voi queste sue note, le anime luminose ridono per questo, sono contente e così si puà allevare il "gregge" e farlo crescere (il gregge siamo noi, il popolo di Dio ). Su, mi saluta, fai del bene!

COMMENTO

Ancora tanti temi su cui riflettere. Vorrei invitarvi a fare una riflessione: nonostante ci vengano letteralmente sbattuti in faccia tanti nostri peccati e limiti, da lassù non mostrano mai riprovazione, ma sempre ci indicano una via d'uscita offrendoci la soluzione, il cambiamento come una proposta giusta, non come costrizione. Mi commuove sempre questa loro perseveranza nel cercare di redimerci nella nostra miseria, ma con dolcezza, facendoci toccare con mano il dolore di chi è poi vittima dei nostri errori, come questa dolcissima piccina che ci dice con dispiacere di essere caduta dal suo corpo, ma non condanna nè aggredisce questa mamma, anzi le indica il modo per superare la sua pena che è di certo più grande della sua che ora, invece, è in un luogo di luce e meraviglia, vicina al Suo Creatore. C'è da inchinarsi, non si può non farlo, non si può non commuoversi di fronte a questo amore che è tenerezza assoluta e aspetta solo che ci lasciamo alle spalle il vecchio, l'errore, la paura, la superbia di pensare di avere soltanto i propri diritti da difendere, la propria stupida "normalità" che ci offusca gli occhi e ci rende incapaci di vedere con occhi più acuti. Non siamo il centro dell'Universo, siamo una parte inscindibile di quell'Uno che ci chiama alla vita e al compimento dei Suoi disegni, qualunque essi siano. Abbiamo bisogno di compassione, si, ma anche di coraggio, il coraggio di scommettere sulla propria divinità interiore, su quella scintilla che ci chiama a cose più grandi e che, sola, può darci la forza di riscattarci dalla nostra solitudine e dalle nostre debolezze. Il grande è la dimensione del divino, l'eterno, l'eroico che si riscatta dalle trappole del quotidiano e del pensare comune, siamo chiamati a cose ben più meravigliose di quelle che ci tengono prigionieri nell'illusione del nostro corpo. Dunque, solleviamo lo sguardo oltre il limite della nostra pelle e cambiamo i nostri occhi, la vita è ben più di quanto sta tra il nascere e il morire!

image