Mia nonna materna viene a infondermi fiducia nella realtà delle immagini dei volti e lascia raccomandazioni per me e la famiglia. Sant'Erasmo dà la parola a due "figli persi" ai quali l'ira ha fatto compiere, in vita, gravi misfatti - 21/09/09

Ricca di particolari sorprendenti (come il nome preciso del tipo di un auto), questa registrazione è una miniera di spunti di riflessione per tutti noi. Vi lascio solo immaginare l'emozione che provo ogni volta che ascolto la voce di Sant'Erasmo che, ogni volta, vuole accompagnarci lungo i suoi sentieri allo scopo di farci meglio riflettere sui nostri comportamenti. In questo caso il santo ci conduce a parlare quelli che lui stesso definisce "due figli", sebbene essi si trovino, a causa dei loro brutti caratteri e dei misfatti compiuti, ad un livello evolutivo piuttosto basso. L'ira sembra essere il tema sul quale il santo ha voluto farci riflettere, l'ira che è capace di appannare la ragione in un solo attimo e di portare a compiere azioni che, in situazioni di calma ragionevolezza, non si sarebbero certo compiute. Noi sappiamo bene queste cose, a volte ci appaiono quasi scontate, ma fatto sta che le persone continuano a farsi trascinare da questo sentimento "animalesco" e la cronaca ce ne riporta continuamente esempi. Forse è per questo che il santo ha sentito il bisogno di tornare su certi vizi del carattere che andrebbero regolati qui, su questa terra, per poter vivere una vita più equilibrata, sia qui, adesso, che quando saremo di là. In fondo le conseguenze più pesanti di certi gesti irascibili ricadono poi proprio su chi li compie. Per me, poi, è stata un'emozione ulteriore risentire mia nonna nella parte di chi, forte del ruolo che aveva ricoperto in vita nei miei riguardi, viene a cercare di darmi un'ulteriore conferma della veridicità dei volti, quelli che ho ricevuto e pubblicato, a sottoscrivere che essi ci vengono proprio mandati dall'aldilà grazie all'opera instancabile di Sant'Erasmo che collabora dall'altra parte per darci sempre più prove sulle quali fondare le nostre certezze sull'esistenza dell'aldilà. Pare che, per loro lassù, sia un grande avvenimento quello di poterci far vedere i loro volti! Avverto una specie di "orgoglio" (se così posso esprimermi) nel fatto che essi siano riusciti a mettere a punto un sistema così preciso per inviarci le loro immagini tramite le onde radio. La mia cara nonna si preoccupa del fatto che certe superficiali osservazioni di persone scettiche, che nulla conoscono di questi fenomeni, talvolta mi abbattano più del dovuto, forse perchè fanno apparire inutili tutti gli sforzi di coloro che, come anche io nel mio piccolo, cercano di dare prove dell'esistenza dell'aldilà al solo scopo di arrecare conforto e servizio a quanti sono nel lutto e nel dolore, ed anche, perchè no?, per amore e sete infinita di conoscenza. Per questo cerca di farmi capire che devo essere più combattiva in questo senso, non lasciarmi abbattere da coloro che non vogliono sapere e che per questo ridicolizzano tutto o gettano ombre di sospetto ingiustificato su ogni fenomeno paranormale. La raccomandazione materna (e notate come lei ci tiene a dire che è prima madre che nonna) è quella di conservare la pace in famiglia, l'amore fra tutti i componenti: le piccole liti e le ripicche appaiono così inutili di fronte a tutto questo! Mi sorprende con quanto amore sottolinei le mie piccole mancanze, che lei tanto bene conosce peraltro, come la mia paura di fronte all'eventualità che mio padre potrebbe manifestarsi a me in qualche maniera. La grande sollecitudine di Sant'Erasmo verso quei poveri figli rimasti indietro perchè "ossessi", ci dà la misura della sua grandezza: l'amore che lo spinge verso di noi è lo stesso che lo spinge a voler sollevare le anime di coloro che soffrono per le loro mancanze; il suo desiderio di salvarli ci commuove e ce lo rende padre affettuoso, padre che, appunto, ci chiama spesso "figli". Quando commettiamo i torti, verso chiunque, dobbiamo imparare a riscattarli: questo è il messaggio di questa registrazione, e possiamo farlo solo attraverso l'amore, amore disinteressato verso chiunque e noi stessi, con le azioni di soccorso verso il nostro prossimo perchè questo è il solo e definitivo messaggio che resta sullo sfondo di tutte le comunicazioni che ricevo: l'amore ci tiene vivi, l'amore ci assimila a Dio, l'amore dà la misura della nostra stessa esistenza. Ed è così che la paura lascia il posto alla gioia! Dico questo senza alcuna retorica e spero che per ognuno di voi questa semplice frase diventi esperienza normale e quotidiana (anche un pò grazie a queste registrazioni, spero!)

son da vetrina i torti, riscattà i torti basta!..

NONNA

“Però si nun è vero…”
e va, va a valle, risponderemo i nonni!

Arrivasti..non avevano vista mai lei lì!
Ah, si? Vale de truffa?
Mò che sai più combatti,
ma a te pesan nodi.

Ti mostri: e che fatiche!
Farei veder Gennaro disperà:
là ammoina, ahi, non vuol!
E’ vero, Francesca!

Facce da parte, ma ha remasto Gino c’è gia!
Ti scappa di piccole, già:
nei bei siti era qui.

Finestre per tuo padre pullula ma…
può uscì ma timida te!

Malvagi, razza che se fosse eroi…
È presso lì, da chi,quindi, diritto dà chi ammette.
Ah, si, beh, girà c’ho il prete qui,
a te manna quadri lì giù,
poi vara i misteri.

E andrò là, andrò a dire:
prima la nonna è madre e fa le corse!

Per radio ti cucì i versetti!


SANT'ERASMO

La nonna ho sotto, gli portai lì l’onda io.
Poi là, ai miei piedi, due figli ho.
Gesti fa si che qui due ossessi
son rimasti indietro,

sali su miei onde,
sempre è qui, eh…

stai, dirò, fall’aprire,
da me nasca più…


UNO DEI DUE UOMINI

Si, il su modo, sue schifezze, si,
troppi urli, prima eran smessi ma eh…

treno più posti ‘un dà.
In onda gita devo, pagherò il prezzo!
Birre, si, e analisti cercai e
Vedrò se in onda si vuole esprimere,
quei figli lì attende, ah!


L’ALTRO DEI DUE (ANDREA)

Veniva Fiesta, girando ci passa a destra,
ricordo abbiam veduto una falange e ira esce…
e a venti metri sotto è qui!
Mortacci è crudo il sangue sul bimbo…
Ohi, noto taxi e lo strozzino inguaia lì!


SANT'ERASMO

Andrea è il su nome,
il regista partì:

son da vetrina i torti,
riscattà i torti basta!







 

 


SPIEGAZIONE DEL TESTO

Mia nonna si presenta citando un mio preciso pensiero, formulato non appena ho visto i primi volti formarsi sugli spettrogrammi del computer. Ho, per un attimo, subìto l'eccesso di razionalismo che ho sempre avuto, ed ho temuto di trovarmi dinanzi a semplici illusioni, in fondo la cosa era troppo strabiliante ed ho avuto bisogno di tempo per accettarla come reale. Allora, dice nonna, visti i tuoi dubbi, arrivano a "valle" (sulla terra che per loro è più in basso se così vogliamo dire) i nonni che ti risponderanno e rassicureranno. Mi dice che lassù mi videro arrivare (in senso metaforico, nel senso che operando con la radio ed i programmi è come se davvero andassi a riprendere immagini lassù), e che questo non era mai accaduto prima. Poi mi spiega, anche con una certa risolutezza, che quando ci saranno coloro che penseranno ad una truffa di fronte a tutto ciò, io, che ora so molto di più su questa realtà, dovrò combattere contro queste stupide affermazioni, però lei sa anche che a me certe cose, certe difficoltà (lei le chiama "nodi") a volte pesano. Lei sa che è una fatica mostrarmi, conosce la mia naturale ritrosia ed il mio amore per la riservatezza. Poi passa a darmi una comunicazione più personale: mi parla di zio Gennaro, suo figlio, e mi dice chiaro e tondo che è disperato per alcune piccole questioni (lei usa un termine dialettale, "ammoina", che significa confusione) irrisolte tra alcuni componenti della famiglia che non si vedono di buon occhio, lui non vorrebbe sapere di queste cose, vorrebbe pace e amore ovunque e fra chiunque. Nonna sottolinea con una frase che mi ha commossa tutto questo, dicendomi che è tutto proprio vero e poi mi chiama per nome, come a volermi richiamare con maggiore forza a credere senza più alcuna riserva. Mi informa poi che il viso di suo genero e mio zio Gino, deceduto due anni fa, è rimasto non visto da me fra gli spettrogrammi (vi assicuro che è un lavoro certosino analizzarli ed è molto facile che qualche volto possa sfuggire o perchè troppo piccolo e nascosto fra gli innumerevoli altri, o perchè sfocato eccessivamente). Mi dice che lui si trova comunque "nei bei siti", ovvero in un posto bello e ciò mi conforta e conforterà la sua famiglia. Poi mi dice qualcosa che, in un primo momento, mi ha lasciata interdetta: mi dice che ci sono molte "finestre", ovvero molti modi grazie ai quali mio padre potrebbe manifestarsi a me, addirittura queste finestre sono talmente tante che "pullulano", però lui non si manifesta a me perchè sa che mi spaventerei ("può uscì, ma timida te" afferma nonna). Certo, continua lei, esiste una razza di spiriti malvagi che potrebbe approfittare di queste finestre, però ella mi rassicura dicendomi che, siccome essi non sono eroi ma vigliacchi, si infiltrano solo presso coloro che, invocandoli ed essendo al loro stesso livello di sviluppo spirituale, danno loro il diritto di farlo. C'è quindi sempre una libera scelta alla base di tutto quanto facciamo o decidiamo di seguire e credere. Mi dice che ha lì con lei "il prete", ossia Sant'Erasmo, che, poichè gira tra i vari livelli dell'aldilà, si è così fermato presso di lei, e mi dice che è lui a mandarmi i "quadri", ossia le immagini quaggiu e che è lui che, in tal modo, ha varato un altro mistero da approfondire per tutti coloro che studiano questi fenomeni. Mi saluta con un finale memorabile dicendomi che ella viene quaggiu a dire che è prima di tutto madre e che come tale si comporta ancora con tutti noi, quindi, se c'è bisogno di lei, lei "fa le corse", letteralmente, e, richiamando un'immagine cara e molto familiare, dice che è venuta a "cucire versettì" sulle onde radio, sottolineando così un'immagine rassicurante e di buona mamma di famiglia.
Entra poi Sant'Erasmo che mi conferma che, poichè la nonna si trova ad un livello più basso del suo, è stato lui stesso a portare da lei "l'onda" per farla parlare con me. Mi dice poi che, vedendolo, due "figli" sbandati si sono letteralmente buttati ai suoi piedi in segno di rispetto e preghiera, chiedendo aiuto a lui che è instancabile in questa sua opera di soccorso, e allora lui, con la sua grande compassione, li invita a "salire" sulle sue onde radio per poter raccontare il motivo del loro travaglio spirituale: invita me ad aprire alle loro parole e si augura che, grazie a questo suo gesto che li esorta a confessare le loro colpe, possa nascere un nuovo inizio per questi due. Il primo di questi due personaggi, del quale non viene detto il nome, ci fa capire di essere stato un uomo dal bruttissimo carattere, irascibile, pronto ad alzare la voce, e per questo non è riuscito a salire su un "treno" che lo avrebbe potuto portare verso livelli migliori. E' importante notare come lui dica che, con questa "gita" sulle onde radio di Sant'Erasmo, potrà iniziare a pagare i suoi torti, anche il fatto di aver amato troppo l'alcool e che, per questo, ha dovuto affrontare lunghe terapie analitiche, probabilmente inutili, visti i risultati. Poi, si rivolge al suo compagno perchè noi ("quei figli" sulla terra), aspettiamo la sua confessione per trarne un insegnamento, e allora ci dice che cercherà di convincerlo ad esprimersi sulle onde. Il secondo a parlare si chiama Andrea come ci dirà dopo Sant'Erasmo, e ci narra un episodio incredibile, ancora ben vivo nella sua mente, quello per il quale ancora prova rimorso e non si dà pace. Egli dice che un giorno alla guida della sua auto, probabilmente in compagnia di qualcun altro perchè poi parla al plurale, ha visto sbucare una fiesta (una macchina della Ford), che ha poi eseguito un sorpasso azzardato a destra e, in più, ha fatto verso di lui, ignaro autista, il non gradevole gesto di tirare su la falange del dito medio. Lui si è subito sentito invadere dall'ira e dalla rabbia e, così, ha accelerato per raggiungere l'auto che, in pochi secondi, dal trovarsi a venti metri davanti a lui, si è trovata sotto le sue ruote anteriori, evidentemente perchè lui l'ha volutamente tamponata con violenza. Il suo ricordo prosegue con un'espressione colorita quando, come risvegliandosi da un brutto sogno, si rende conto che un bambino (non si capisce se il bimbo è a bordo della sua stessa auto o a bordo dell'altra) è insanguinato perchè ferito nello scontro. Dice che è stato "crudo" vedere il sangue sul bimbo. Poi nota la presenza sulla scena di un taxi che ha visto tutta la dinamica del fatto e per questo, con la testimonianza del tassista, lui (che si definisce anche "strozzino" forse riferendosi a qualche attività illecita che svolgeva) è stato "inguaiato", forse perchè ha dovuto scontare qualche mese di carcere. Sant'Erasmo chiude dicendomi il nome dell'ultimo che ha parlato (Andrea) e ricordandoci che quel tipo di torti, essendo così comuni, son da "vetrina", ossia da esporre a tutti, ma bisogna ricordarci che siamo sempre in tempo a riscattare i torti che facciamo agli altri finchè siamo in tempo.

COMMENTO

Ho detto già, nel prologo, che i temi sui quali riflettere per cercare di comprendere qualcosa di più dell'aldilà, in questa registrazione sono tanti. Dall'altra parte, innanzitutto, c'è molta sollecitudine circa il fatto che noi non restiamo invischiati per sempre nel dubbio. Il dubbio è legittimo, certo, ma quando le prove sono tante, esso appare quantomeno illogico, no? Diviene allora naturale accettare questa realtà come reale, così come reale è l'amore che ci ha legati in vita a coloro che ora sono lassù. C'è poi la preoccupazione di farci comprendere quanto inutili e stupidi siano certi comportamenti di ripicca tra familiari, di astio senza senso, specie se paragonati all'enormità dell'amore divino che sempre ci avvolge, anche quando tutto ci farebbe pensare al contrario. Ritengo molto interessante anche la precisazione circa i "pericoli" che i contatti medianici di qualunque genere presentano: è vero, dice mia nonna che ci sono spiriti malvagi pronti ad approfittare dei canali che si aprono, però essi hanno bisogno di essere "ammessi", del nostro consenso, più o meno conscio. Pensate alle motivazioni per cui si fanno i contatti con l'aldilà: coloro che li fanno per soldi o interessi materiali hanno sempre interferenze di spiriti bassi, bugiardi, che mettono su false piste, pericolosissime per il proprio avanzamento spirituale. I contatti vanno fatti solo per amore, e il santo ce lo ha detto in più di un'occasione, per cui, se siamo sinceri, sereni interiormente, e disinteressati ai soldi, se abbiamo lo spirito di voler servire chi soffre, allora Dio permette i contatti per il solo scopo di un avanzamento personale.E' bello sapere che i nostri cari conservano intatti i loro sentimenti verso di noi: mia nonna dice chiaramente che ella è prima di tutto "madre", con ciò comunicandoci che il suo amore materno è ancora vivo e vibrante, al di là del muro che la morte ha innalzato solo davanti ai nostri occhi, non certo al nostro cuore! Mi piace notare, poi, come il valore della confessione delle proprie colpe resti intatto anche nell'aldilà e, al di là di un'interpretazione puramente religiosa di questo sacramento, il suo valore psicologico risiede soprattutto nella presa di coscienza dei propri limiti e, di conseguenza, nel poter più facilmente intraprendere un cammino verso la purezza della Luce divina con uno spirito alleggerito. In ultimo vorrei sottolineare il messaggio fondamentale che emerge dalle parole di Sant'Erasmo: qualunque colpa possiamo aver commesso, possiamo sempre riscattarla col pentimento sincero, la preghiera, il tentativo di rialzarsi per elevarsi con la carità e l'amore. Tutto ciò che ci ha sempre insegnato il Cristianesimo che, lungi dall'essere una serie di sterili regolette, qui ci si presenta come la grande e viva via che dal nostro cuore giunge a quello di Dio passando attraverso l'inconoscibile mistero dell'amore di Cristo.

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