Pasquale è un giovanissimo ragazzo che è stato ucciso e il suo assassino è ancora in libertà - Luciano è il fratello suicida di Maria Luisa - Maria è la dolce mamma di Sandro che mi ha scritto dal Brasile - chiude il bellissimo messaggio di Sant'Erasmo - 18/10/2012

Un lungo messaggio che, se avrete la pazienza di leggere, vi porterà la luce di tanti meravigliosi insegnamenti e la consolazione di poter sentire messaggi dall'Aldilà che, con la loro chiarezza e forza, ci donano, ancora una volta, la certezza che la morte non ha affatto l'ultima parola e che la nostra vita è effettivamente eterna, proiettata su un piano atemporale e aspaziale nel momento in cui cessa nel suo aspetto materiale. In questa registrazione, più "affollata" del solito, si presenta dapprima Pasquale, un giovanottone alto e forte che fu ucciso da uno sconosciuto ad appena 19 anni. Mi è stato richiesto da una signora del suo stesso paese, colpita dalla fine prematura di questo giovane rimasto ancora senza giustizia terrena. Subito dopo si presenta Luciano, il fratello suicida di Maria Luisa che lo attende da tanto e che ci porta il suo dolore per "l'abbaglio" che gli fece considerare la vita sotto una luce sbagliata e che lo portò a commettere il suo tragico gesto. A seguire le dolci parole di Maria rivolte al figlio Sandro che vive in Brasile e che è molto interessato a praticare la metafonia. Chiude con splendidi insegnamenti Sant'Erasmo, sempre pieno di amore per tutti noi, paziente ed instancabile apostolo desideroso di condurci tutti al cuore di Gesù.

chiaro qui l’addita là: si, è Re!....

PASQUALE

E dona perle lì,
e eri lì che vero è, è sale!
Sereno, ho un’alba di fronte.
Ah, se mò giù è nervi, ve dà giu!
A secchi li butti:
è fiori….
Pure, se credi,
qui ne trai,
terrazza bagnar qui!
Ho salmi freddi,
e va al core
e fa aprì le uscite,
svuotare da dollari di lì!

A Dio più ceri dai là,
e di una era voce.

 


LUCIANO

Sta qui insieme,
là rischi di audere? Là entrà legale!
Ah si, lì gufa…..
O’ mast’ ha ste prove già lì,
e qui doni là!
Oro cuccherà:
e dì là vizi di qua che salderà!
Fame ha? Fu vero mezzo: fede ha?
Zucchero lei n’ha, ohiii, là, cara,
zuccherà, ah!

Oh, mai negli incerti: ignorà!
Ah, rose ne hai là, ohilà, aggiungo!
E noia là sotto offre là pensà:
e me dispero, fece abbaglià lì!
Ah, mò so, eh, lì fare,
là me smosse i cieli!

 


MARIA

Cuore, ciao!
Si, tiè: vuoi dar mio cuor già, si?
Si libero puoi fa, là figlio c’è!
E mò lo dirò: qui c’è mosche,
girano un fià cò dù anime lì!

Ci vengo, ascì, e suonà,
linea ha lei, verrò!

Onoravi, dai, offra,
ha di già, puoi dare tu!

Se da là ti va, fà tu!
Poi darà l’acqua giù figlio.
Se riuscir, più dei santi
Erasmo a lodà c’ha!

Già noi si partì di là.
A scura rupe rassegnavi? Nero hai….

 


SANT'ERASMO

Per i morti v’è tributo,
oh, sai già va giù urla,
vista luce, sull’onda giù è!

A noi sta qui sviluppare, è vera, pulisce,
mò qui, vera, aprì là, passa,
mò qui c’era la Madre!

Levam le due porte,
qui venne raggi, il beneficio offrì!

In noi sta qui dirupi, dì,
ma ci pensa il Signore!

Lui sa finale e vantaggi qui piglierai,
là avvisà vuoi?

Braccia ha qui fede,
me dire già Dio Padre….e dì!

Ti risposi, le salme si destano:
dì brava, si, giù!

E lì giù, se là torno, è vero!
Morì, là croci sta,
chiaro qui l’addita là: si, è Re!
E Re si noi, là mi sa, farà riuscì!
T’ammira lì santo e ce lo metti.
Per terra a me cercano i figli,
l’antenna là, si, è.

Sede sopra ti mostra diploma onore!
Mò libri giù reali costruì su e
si vende là per oro, dite questo.

 





 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Pasquale sa che il cielo ci dona perle con questi messaggi e raccomanda a questa sua amica che lo ha richiesto di stare sempre qui, sul sito, che davvero è "sale", ossia sapienza per tutti. Dice che ora è sereno perchè l'alba della nuova luce che lo attende in Dio è proprio di fronte a lui (gli manca poco per passare nella piena luce). Il cielo ci dona questi messaggi anche per aiutarci a superare i nostri "nervi" e ad essere più sereni, con uno sguardo più ampio e lungimirante sulla nostra esistenza terrena. Dice alla sua amica che i fiori che si portano9 al cimitero alla fine vengono buttati via a secchi, ma se si crede, se si ha fede e si prega, i "fiori" possiamo farli crescere direttamente lassù, e dunque Pasquale raccomanda la sua amica di "bagnare" la terrazza coi fiori che è lassù ossia di concimare questi fiori spirituali a loro dedicati con la preghiera e le opere. Pasquale dice che dalla sua famiglia riceve solo preghiere fredde, poco sentite, formali, e dunque vorrebbe che questa sua amica andasse a parlare al cuore dei suoi, facesse loro aprire le "uscite", ossia li rendesse meno egoisti e chiusi e più disposti a far entrare gli altri, vorrebbe che svuotassero il loro cuore dall'amore per i soldi. Chiede di mettere più ceri a Dio e poi ci informa che la voce su cui ha parlato lui, quella che ho inciso io nella base, in realtà è una voce femminile (è vero, per un mio disguido).
Luciano assicura sua sorella che ora è proprio come se loro due fossero insieme. Se lei ha paura che ci siano rischi nell'osare a fare metafonia (audere in latino significa appunto osare) ebbene, che sappia che è "legale" entrare lassù col registratore, il Signore lo consente, sono persone che "gufano", che portano male, quelle che affermano il contrario. Dice qualche parola in dialetto napoletano (non so esattamente dove fosse vissuto Luciano in terra), ma loro sanno che io lo comprendo e dunque lo usano: dice che il maestro, S.Erasmo, ci ha già portato prove che questi messaggi portano solo benefici e che sono dei veri doni per tutti noi. Ora lui dice qualcosa che farà "cuccare" (usa un termine molto giovanilistico per indicare "prendere", "guadagnare") a sua sorella dell'oro vero e proprio, una preziosa verità: sappia che lassù si salderanno davvero i vizi che abbiamo avuto sulla terra, dunque ci si comporti di conseguenza. Se sua sorella sente fame spirituale, di verità, ebbene sappia che questo registratore, questo "mezzo" è "vero", porta verità, e le chiede se ha davvero fede in questo. Con questi messaggi Maria Luisa ha ricevuto "zucchero", dolcezza, e dunque, le chiede Luciano, lo doni anche agli altri, "zuccheri" anche gli altri condividendo ciò che sa. Le raccomanda di non stare mai tra le file di coloro che sono incerti nella loro fede, di ignorare costoro che sono nell'errore. Maria Luisa ha già avuto con queste sue parole delle "rose", ma ora Luciano ne vuole aggiungere ancora e le confessa cosa lo spinse al suicidio: la noia, le dice, spinge la mente a pensare troppo ed in modo falsato, a fare analisi errate, e ora lui lassù si dispera perchè fu proprio la noia ad abbagliarlo e a non fargli più considerare il giusto valore della vita. Ora però lassù ha imparato ad agire per il meglio, furono i "cieli", i suoi inarrivabili maestri, a smuoverlo dalla sua apatia e a farlo incamminare nel suo percorso di purificazione.
In maniera molto dolce Maria saluta suo figlio con un "cuore ciao". Mi dà simbolicamente il suo cuore perchè io lo dia a suo figlio che l'attendeva. Siccome Sandro vorrebbe fare metafonia, lei gli dà il "permesso" e gli dice che è libero e può farlo, c'è davvero la possibilità di comunicare. Lo avverte però anche di possibili pericoli, anche se non gravi: alcune "mosche", spiriti fastidiosi, a volte possono girare con alcune anime e intromettersi, bisogna porre attenzione con la preghiera e la serietà di intenti. Gli assicura che andrà nelle sue registrazioni, lo invita a "suonare" alla sua porta celeste, e lo assicura che io ho davvero la "linea" che permette di comunicare con "loro". Lo esorta ad onorare il Signore, ad offrire il suo aiuto che ha già segnali da lassù, può dare anche agli altri ciò che viene donato a lui. Maria, però, sottolinea che suo figlio deve agire con la metafonia solo se gli va davvero di farlo. Con queste comunicazioni il Signore darà ancor di più la sua "acqua", quella che disseta per sempre. E se riuscirà, che si ricordi sempre che tra tutti i santi bisogna sempre ringraziare di più Sant'Erasmo che tanto ci aiuta in queste comunicazioni fra i due mondi. Ora lo lascia, lei parte ma non prima di lasciare un insegnamento per tutti noi: se siamo rassegnati a Purgatorio già su questa terra (la rupe scura), allora questo vuol dire che abbiamo l'anima già nera, senza la luce della speranza che non deve mai mancare, nemmeno nel peccatore più incallito che può trovare perdono e misericordia nel pentimento e nel desiderio di fare la Volontà di Dio.
Devo dirvi due parole prima di spiegare cosa vuole dire il Santo con le sue parole iniziali. Stiamo pregando, con altre persone, per un'anima che era venuta a raccomandarsi per le nostre preghiere, affinchè potesse vedere un pò di luce nel buio della sua "grotta" lassù. E Sant'Erasmo viene a confermarmi che c'è davvero la possibilità di offrire un tributo per i morti con le preghiere e le messe, lassù quest'anima infatti già urla di gioia nel vedere un pò di luce che arriva con l'onda delle nostre preghiere. A loro, spiriti superiori, tocca il compito di "sviluppare" le capacità latenti delle anime più "arretrate" spiritualmente, è vero, lassù "puliscono" le anime offuscate dagli errori e in quel luogo di purificazione passa spesso la Madre celeste per portare conforto e sollievo, Ella era appunto lì con lui. Dal cielo levano le "due porte", quelle che chiudono i due mondi, quello dei vivi e quello dei morti, l'uno verso l'altro, e attraverso l'apertura di queste porte giunse anche a me questo raggio che dal cielo ci porta beneficio gratuitamente. Lassù, dice il santo, ci sono i "dirupi", gli abissi in cui le anime cadono per le loro colpe, ma ci pensa sempre il Signore ad aiutarle nel migliore dei modi. Dio solo conosce il mio destino finale e Lui solo sa che tipo di vantaggi prenderà la mia anima con questo servizio reso ad un'anima, e vuole che io avvisi anche gli altri che si stanno dedicando a quest'opera di carità, perchè questa verità riguarda anche tutti coloro che offrono preghiere per i defunti. La fede, dice il Santo con una frase meravigliosa, ha braccia che possono operare lassù e sollevare l'anima di un defunto che pena (che bella immagine!), e questa frase gliel'ha suggerita proprio Dio Padre e mi chiede di dirla anche a voi. Nella seconda parte del messaggio Sant'Erasmo cambia registro e vuole ricordarci, ancora una volta, quanto siano importanti e vere queste comunicazioni dal cielo. Mi rispose già a suo tempo, quando mi disse che davvero le salme si ridestano lassù in spirito e vuole che io lo dica quaggiù, da brava. Ed è vero che lui torna qui, dal Paradiso, per parlarci. Qui sulla terra c'è la morte, le croci delle sofferenze di ogni tipo e le malattie ed è per consolarci con la prospettiva della vita eterna che da lassù vengono ad additarci con chiarezza che c'è il Signore davvero lassù, che questo ci conforti. E lui sa bene che il Signore alla fine farà riuscire, lui da lassù e noi che lo aiutiamo sulla terra, in questa impresa di diffondere fede e verità anche grazie alla metafonia. Avrei voluto bannare questa frase di immeritato apprezzamento nei miei confronti, ma il santo stesso mi chiede di metterla. Qui sulla terra lo cercano altri figli che fanno metafonia col suo aiuto, e ciò perchè lui ha un'"antenna" simbolica che gli permette di comunicare con tutti loro. La sede celeste mi mostra il diploma d'onore (oggi il santo era in vena di complimenti e io sono arrossita davvero). Il cielo spesso dona "libri" reali a noi sulla terra, libri scritti da chi viene ispirato (come Maria Valtorta, per esempio) direttamente da lassù, solo che poi questi libri vengono commercializzati, venduti come fossero oro e dunque non più resi accessibili a tutti come il cielo vorrebbe che fosse.

COMMENTO

Una registrazione impegnativa e faticosa per me, ma che porta davvero tantissimi spunti di riflessione e tante belle verità capaci di consolarci e donarci fede e conforto. Mi pare di poter individuare il tema principale in quello del valore delle preghiere per i defunti che, davvero, sempre più spesso ci viene ricordato. Tante anime sono abbandonate lassù senza una preghiera, un pensiero, una messa, e anche Pasquale si lamenta che le preghiere che gli sono rivolte dai suoi sono "fredde". Dunque non basta pregare così tanto per fare, ma occorre quella fede che mette le "braccia" lassù, braccia per sollevare, accarezzare e consolare i nostri defunti donandoci la grande gioia di saperci ancora utili per chi abbiamo amato e non è più su questa terra. Le parole che S.Erasmo ci dona nella prima parte del suo messaggio ci fanno proprio toccare con mano i benefici effetti che un'anima purgante prova quando preghiamo per lei, la luce che la invade dopo tanto buio spirituale, la dolcezza della speranza che si rende concreta, la vicinanza di Dio che si china in quei dirupi a cercare ancora, instancabile, i suoi figli che si attardano. Personalmente trovo che questa usanza di offrire preghiere per i morti (che lo ricordo, appartiene solo alla Chiesa Cattolica e a quella Ortodossa), nello stabilire un legame saldo fra chi è ancora qui e chi è lassù, sia capace di farci sentire ancora vivo e forte quel legame che la morte pareva aver spezzato del tutto e per sempre, e di donarci un grande appagamento spirituale, capace di alleggerire il lutto e di rendere più fruttuoso il cammino della nostra anima su questa terra.

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