Sant'Erasmo stavolta porta una bella lezione per me - Piero è il giovane marito di Ivana morto in un incidente mentre stava per nascere la sua bambina - Giovanna è la mamma di Roberta - 09/05/2012

E qui sono chiamata a fare un giusto "mea culpa" direttamente da Sant'Erasmo. Nella registrazione precedente Sant'Erasmo ci aveva parlato di come devono rapportarsi a Dio e alla Eucaristia le persone divorziate che, magari, si trovano a vivere un altro rapporto, e lui ci ha semplicemente detto che, portando in cambio la "purezza" come dono a Dio, ebbene, Dio non rifiuta proprio nessuno dei suoi figli, ma proprio nessuno, nel vero senso della parola. Ma in quella registrazione Sant'Erasmo mi aveva detto, oltre a tutto questo, una frase ben precisa riguardo al divieto di accostarsi alla Comunione imposto dalla chiesa cattolica ai divorziati. Frase che io, temendo fosse fraintesa da determinate persone dentro la Chiesa, avevo preferito non pubblicare, attirandomi ora le ire di Sant'Erasmo che mi chiede di rimediare. Cosa che faccio col capo cosparso di cenere e ripromettendomi di non agire più in questo modo; ho pensato troppo quando invece non avrei dovuto assolutamente farlo, dando solo il resoconto onesto e chiaro di ciò che Sant'Erasmo viene ad insegnarci. Mi sono permessa di umanizzare un insegnamento divino per colpa dei miei poveri limiti umani, per paura che tutto ciò fosse frainteso. Dunque vi dico adesso che il santo aveva detto: "la legge fecero: contrasta" volendo dire, con ciò, che certe leggi umane come questa che tiene una categoria di persone fuori dalla Comunione con Cristo, contrastano con il vero spirito di totale amore ed accoglienza verso tutti i peccatori, spirito col quale Gesù si è incarnato e fatto uomo. Nella Sua vita Gesù aveva accolto adultere, pubblicani, traditori (ben leggeva in anticipo nel cuore di Giuda quando lo accettò come suo apostolo), aveva perdonato e mondato anime insozzate da anni di peccati e offese a Dio, e dunque, perchè mai ora Egli terrebbe lontani dal Suo Corpo e dal Suo Sangue dei suoi figli che tanto lo desiderano? Una legge umana, dice S.Erasmo, non può mai impedirci di incontrare il nostro Salvatore che è già dentro di noi e, come leggerete in questa registrazione, non ha bisogno di "bolli" per manifestarsi a noi col Suo perdono e col Suo amore. Non è logico e non è umano dare la Comunione ad un assassino e non ad un divorziato, e Gesù non ha mai pensato di allontanare da Sè tanti figli che hanno avuto la sventura di vivere un matrimonio sfortunato, magari pieno di umiliazioni, violenza, offese, incomprensioni ed incompatibilità. Non è Gesù che si nega, ma una legge umana che si mette come barriera fra chi è divorziato e Gesù, una legge che, come dice il Santo, "contrasta" con lo spirito misericordioso e pieno di amore di Cristo. Cliccando qui potrete dunque ascoltare la frase che il Santo mi aveva detto e che io avevo colpevolmente nascosto: "la legge fecero, contrasta!". Incommensurabile da qualsiasi umana visuale è quell'Amore puro e divino, incontenibile in qualunque rigida norma che non sa fare alcun distinguo fra cuori, anime e qualità ai quali viene negato Cristo, Lui che a nessuno si è mai negato quando era sulla Terra, nemmeno ai suoi carnefici, e questo dobbiamo sempre ricordarlo. Col Santo sono venuti Piero, giovane marito di Ivana, morto in un tragico incidente insieme al fratello di Ivana, Angelo, pochi mesi dopo il matrimonio e poco prima della nascita della sua primogenita, e Giovanna, mamma di Roberta, una mia lettrice.

Ha già Sire, ‘un c’è là, si, di bollà, dico!....

SANT'ERASMO

Dì: voglio li porti qui!
Già me vergogno arrivà, lei critico là,
qui c’è addirizzare di là
e ‘a Croce qua sfida del Re!
S’ha lima là, c’è coma, là uscire Aldilà.
Qua è fila pè stragi da proprietà,
se dura è ancora gli aprite là via!
Diritto ha ccà, s’inchina legge!
Ha già Sire,
‘un c’è là, dì, di bollà, dico!
Francè là impara a ripete
p’evità, si, là prendo colite….
Ma laggiù mandi mò!

 


PIERO MARITO DI IVANA

“Angelo sona, arresta, ammazza lì!”
Oh, lì dare, là dice:
bella in utero è vista, non gli serve più.
Ferì lì, di, coma resta, l’è vero: pietà.
Vero è, t’amo, stai, qui Dio!
Ne ha lì crepa, andrò a dire:
qui bene ha Re,
trama, già fa luce!
Ah, si, cuore, va a lei “orso”!
Vivere non sai? L’Oltre insegnanti ti dà!
Guida tornerà di lì, tesoro!
‘Un voglio casa mia entro piagne:
vieta là, si, cuore!

 


GIOVANNA

Ah, di lì sapevi vincere,
lei tremenda!
Lì butti i pregi? Vieni lì!
Voce han liberà,
ci porta lì giù greggi, lì santi, si.
Diglielo, dici: mò so qua!
Con me ali a andavo lì.

E più è mancanza, ahi,
giù lì gambe, eh, giovane!

Qua vuole l'età che trova pace
e già lì va chi crede!
Mio giù sangue, giuri là qui dì, su!
Qua onorà, mi cerca lady lì!
Io venni salma qui, figlia, a Re!
Tanti gli si po’ tirà: butta baci!
Terapie su aveva,
digli di lì orar lì giù!

 

 

 

 


SPIEGAZIONE DEL TESTO

Il Santo mi chiede di dire che lui vuole che tutti leggano le sue comunicazioni e che un giorno possano giungere là dove anche egli si trova. Dice che, dopo ciò che ho fatto oscurando la sua frase, lui si vergogna a venire da me (e ha ragione) e mi critica dicendomi che ora devo rimediare perchè in ciò che ho fatto c'è addirittura una sfida al significato della Croce (lungi da me una simile intenzione). Bisogna limare tanti errori qui sulla terra, è come se fossimo tutti in coma spirituale, ed ecco perchè esce l'Aldilà per illuminarci un pò di più. Lassù c'è la fila di coloro che vengono ammazzati per motivi di proprietà, di interessi, ed è per questo che la via verso la Verità va aperta ancor di più, facendo comprendere a tutti che i veri beni non sono quelli di pietra e cemento, di materia più o meno preziosa, ma quelli spirituali, cosa ancora non compresa dalla maggioranza degli uomini che vivono sulla terra. Poi il Santo ribadisce un concetto fondamentale da comprendere per tutti i credenti: il vero diritto ce l'ha Dio lassù, anzi è Lui la fonte di tutti i diritti, a di fronte a Lui la legge degli uomini deve inchinarsi, non ha certo la prevalenza sul giudizio e sulla misericordia divina. Il Re è già dentro di noi, non abbiamo bisogno di un bollo per poterci relazionare con Lui! Questa è la buona novella che S.Erasmo viene ad insegnarci, ma, badate, quanto dice il santo non contrasta affatto con quanto ci insegna il Vangelo, popolato di esempi della grande misericordia e del grande amore di Gesù per tutti gli uomini, soprattutto i peccatori, a patto che essi abbiano fede e purezza, pentimento e piena comprensione dei propri errori. Francesca, impara a ripetere fedelmente quanto ti dico, mi richiama il Santo, e scherza, come suo solito, dicendomi che così gli evito di prendersi la colite per la rabbia che gli procuro (è il suo modo per stemperare il mio dispiacere), però, mi dice, ora mandi laggiù quanto sono venuto ad insegnarvi. E spero di averlo accontentato.
Piero, il giovane marito di Ivana, inizia la sua registrazione in maniera davvero stupefacente: mi riporta l'ultima frase che egli ha detto ad Angelo prima di morire nel terribile incidente in cui sono morti lui e il fratello di Ivana, Angelo. Piero si era accorto, evidentemente, dell'impatto che stava per avvenire e dice ad Angelo (che a quanto pare stava guidando l'auto) di suonare il clacson, di frenare, che quell'auto li avrebbe ammazzati. E purtroppo l'impatto è poi avvenuto per distruggere la vita di Piero, quella di Angelo e anche quella di Ivana che si è ritrovata sola a 25 anni, pochi mesi dopo essersi sposata e in attesa di una bimba non ancora nata alla data della morte di Piero. Mi chiede di dire a Ivana che lui ha visto, dopo la sua morte, la bimba mentre era ancora nell'utero materno che ora non le serve più (infatti è nata da alcuni mesi) e che ha visto che è bella. Dice che lui restò ferito subito dopo l'incidente era però in coma e ciò fu per la pietà di Dio verso di lui, ossia il coma gli ha impedito di soffrire troppi dolori. Dice a Ivana che è vero, che la ama e le chiede di continuare a leggere i messaggi di Sant'Erasmo perchè c'è davvero Dio come regista dietro questo fenomeno. Sa che Ivana ha ricevuto una "crepa" nella sua fede dopo l'incidente, però le dice che il Signore già sta "tramando" per portare, col suo bene, di nuovo luce nell'anima di Ivana. La chiama "cuore" e le assicura che è proprio lui, che si autodefinisce ironicamente "orso", che è venuto a registrare. Se non sappiamo vivere allora l'Oltre ci dona i suoi insegnanti, come Sant'Erasmo, la guida che poi tornerà per portare anche Angelo a registrare più avanti. Chiude dicendo ad Ivana che lui non vuole che dentro casa sua si pianga, e le chiede, chiamandola ancora "cuore" di vietare che si pianga.
Adesso Roberta capirà benissimo a cosa si riferisce sua mamma quando le dice che ha saputo vincere, e io ho capito benissimo quando Giovanna dice con ironia che sua figlia è "tremenda". Viene invitata dalla mamma a registrare anche lei che ne ha i pregi per farlo. Hanno tante voci da "liberare" lassù e sono i santi come S.Erasmo a portarne giù tanti "greggi" di anime. Dice a sua figlia di dire a suo padre che lei ora è lassù, vive in cielo, non è dunque dissolta nel nulla e può venire a registrare qui sulla terra accompagnata da angeli (ali). Sa che suo marito sente molto la sua mancanza ma lo incita ad andare avanti con una frase un pò scherzosa, dicendogli "gambe, eh giovane!", incitandolo dunque a non restare immobile nel suo dolore. L'età che ha il marito, avanzata, richiede appunto che egli trovi pace e serenità e chi crede in Dio va appunto nella direzione di trovare pace e serenità. Si rivolge a sua figlia chiamandola "sangue mio" e le chiede di giurarle che lei dirà queste cose a suo padre. Mi "onora" dicendo che appunto io (mi chiamano spesso "lady" lassù) la sto cercando per sua figlia. Dice a Roberta che lei giunse "salma" dal Signore che è, però, Signore della vita che egli dona a tutti noi che crediamo in Lui, e per questa ragione gli si devono tirare tanti baci al nostro Dio d'amore. Il Signore lassù ha terapie per le nostre anime addolorate, ecco perchè Giovanna saluta chiedendo a sua figlia di dire a suo padre di pregare il Signore quaggiù, pregarlo per averne in cambio la pace e l'accettazione della Sua volontà.

COMMENTO

Spero di aver riparato alla mia mancanza con questa registrazione. Tengo a dire, però, che questo insegnamento del santo, non è affatto contrario alla linea ufficiale della Chiesa, perchè si assicura la possibilità di accostarsi all'Eucaristia ai divorziati purchè essi vivano in castità, anche nel caso in cui hanno un nuovo compagno di vita. E' anche quella la purezza che ci viene chiesta, insieme alla purezza nei pensieri e nell'agire quotidiano. Il santo, però ci illumina maggiormente su un punto fondamentale: la relazione con Gesù è personale, passa attraverso il nostro cuore, il nostro sentire, e per essere in comunicazione con Lui non necessitiamo certo di alcun "bollo" burocratico, di alcuna umana autorizzazione, basta volerlo e accettarlo nel nostro cuore, riconoscerlo come nostro Salvatore. Insomma, le vie della Misericordia divina sono più numerose e complesse di quanto non appaia al nostro sguardo umano e Gesù è di certo più vicino a tanti cuori di divorziati di quanto non lo sia ai cuori di tanti che magari divorziati non sono, ma che tanto offendono Cristo col loro egoismo e le loro azioni. Per aiutarvi nella riflessione su questo consolante messaggio celeste vi invito a leggere alcune considerazioni fatte da don Andrea Gallo riguardo alla comunione ai divorziati, cliccate qui.

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