Roberto è un padre che se n'è andato a soli 36 anni per un infarto, sua figlia, ora adulta, attende un suo messaggio di consolazione - Sara è la figlia 26enne di Antonella, morta per un incidente stradale - S.Erasmo ci parla delle registrazioni - 22/10/2012

In questa registrazione potrete leggere ed ascoltare i messaggi di un padre e quelli di una figlia. Il padre è quello di R. che lo perse quando ella aveva appena 11 anni, a causa di un infarto. Roberto era un uomo ancor giovane e sua figlia è cresciuta sentendo la sua mancanza; oggi, vivendo una vita difficile, nella quale ha dovuto anche affrontare un divorzio, ella sente il bisogno di avere un messaggio di speranza e consolazione da questo padre che qui sulla terra si è goduta poco. La figlia è Sara, chiesta da sua mamma Antonella. Sara morì in un incidente stradale a soli 26 anni, come tanti ragazzi, purtroppo, lasciando nel dolore e nella disperazione sua mamma e suo fratello; ella soprattutto esorta sua mamma a dedicarsi lei stessa alle registrazioni, anche se Antonella mi ha confessato di averne paura (perchè, poi?). Chiude Sant'Erasmo che ci parla di come riuscire ad avere questi contatti dal cielo, sempre affettuoso e benevolo. Si è inserita una voce sconosciuta dopo Roberto, dice qualche frase molto significativa, ma non so assolutamente chi sia.

Erro qui ch’č asciuto il sole? E’ Sant’Erasmo!...

ROBERTO

Ho vista giù, e qua si risciupa di là…
Qui dì: non si scorre e cuore andare là,
c’è qui ma ricerca Dio!
Cuore ha medici là,
e là ci sta gente decana!
Digli gli eroi resta e riesci,
si, devi mò sperà e amor ce la fa!
Erro qui ch’è asciuto il sole? E’ Sant’Erasmo!
Un giardino era, scese a lei, figlia, Rai Due!
Più là c’è, deve installa, allenà i figli,
figli hai due, vivano anche altro!
Volto sole n’apre,
disgusto lasci, lì gioia!
Ti penserò le immagini:
fa sole là, veda oltre!
Stelle do, scrive:
svelta là passerà!
Eredi, cara, dì: schiocca!
In nastr’ e v’escì!


VOCE SCONOSCIUTA

“Congiura è lì”: paranoidi!
Cuori e viaggia voce ccà!
Fuji lì denari, del marcio bruciai qua!


SARA

Là dati e na roba in più sa là bella:
dà birra che di lì uccide, già ho ccà dì!
Oh mà, entrà! Po’ giusti dà “mir”,
lì faro cuore!

Ora si, dai! E noi scriver fanne mille: invia cieli!
Con me là portai i raggi,
hai legge, lì da venir ebbe,
e le dà “mir”, fall’entrà!
Fa, che già i nervi ha:
sa qui e vide!
Osà, registra pochi lì,
cade rose e lì chiude
e là si è donà, più c’è, eh!

Oh, viaggio ho avuto finora
che vela di già guide e noi!


SANT'ERASMO

Riscuoti lì! Sono nodi i nastri,
mò esseri fanno evità fare lì albe!

E là ho, si, uscite, tre in più,
puoi dire qui: scendeva di già accordi,
fan decreti, più libri da portà!
Qui, vedi, c’è arrivà,
guadagnate lì stare,
e avvertirai che però voce lì fa qui dischi,
sul mezzo, scrivi!

D’oro è qui, sa, l’offri,
uh, mangia lì!
Si scende, là temere grotta,
chiedo gli occhi, spero, aprite!
Di lì sta, qui il tempo c’è!

 

 

 

 


SPIEGAZIONE DEL TESTO

Roberto dice che può vedere sua figlia quaggiù e la vede sciupata. Vuole che io dica che loro non "scorrono" via, non scompaiono e il loro cuore può venire da noi che siamo ancora qui sulla terra; Dio c'è lassù, lui lo conferma a sua figlia, anche se la sollecita lo stesso a cercarlo (questa frase è molto importante: non basta avere la certezza razionale che Dio esiste, bisogna comunque ricercarlo nel proprio cuore perchè questa ricerca è un grande guadagno per la nostra anima). Lassù hanno curato il suo cuore (questo papà mori di infarto), in cielo, del resto ci dice, ci sono persone esperte nel curarci (gente decana, gente esperta, che ovviamente non cura il nostro corpo fisico...). Solo gli eroi restano a combattere e solo così ella riuscirà a superare i suoi problemi nella vita, restando e non fuggendo, la invita a sperare, l'amore ce la fa a vincere qualunque problema. Vedendo Sant'Erasmo che gli si avvicina, Roberto dice che non si sbaglia a dire che la presenza del santo equivale al sorgere del sole per lui. Intorno al santo c'è un giardino (è il simbolo della bellezza che la sua visione comunica) e fece scendere a sua figlia questa stazione radio che egli, scherzando, chiama "Rai Due", stazione grazie alla quale Roberto ha potuto comunicare con noi. Continuando a dare consigli a sua figlia, Roberto la invita a considerare che nella vita c'è di più, la invita ad "installare" dentro di sè un'altro modo di considerare la vita, le chiede di allenare i suoi figli ad affrontare la vita nel modo giusto, sa che ella ne ha due di figli e le chiede di far vedere loro anche altro della vita, non solo tristezza e problemi. Il sole, ovvero la gioia, e un pò di allegria, aprono il volto, lo rendono più bello e sereno, che dunque ella lasci il disgusto che ha per la vita e metta gioia nei suoi giorni (che magnifiche parole dice questo papà a sua figlia!). Le dice che penserà ad un'immagine con la quale farle capire meglio cosa le vuole comunicare: le chiede di diventare come un sole anche per i suoi figli, un sole che illumini anche al di là delle nostre percezioni razionali e giunga fino all'Oltre, per collocare la vita terrena in una prospettiva soprannaturale, mutandole così, interamente, il senso. E'' come se donasse stelle chiedendomi di scrivere a sua figlia che tutto il brutto passerà veloce. Ai suoi eredi (se non erro R. ha anche un fratello) vuole che io dica che c'è lo schiocco dei suoi baci per loro, e ricorda che è uscito grazie a questo nastro che io ho rovesciato e decifrato per poter avere il suo messaggio.
Una voce improvvisa e sconosciuta si inserisce per dire brevi frasi, ma molto significative. Questa voce dice che alcune persone, leggendo queste registrazioni dicono che è tutta una congiura (alcuni "cospirazionisti" di mestiere, infatti, mi hanno scritto accusandomi di essere in combutta col Vaticano che avrebbe organizzato tutto questo, vi rendete conto a quali cime può arrivare il cervello umano?) e dunque liquida queste persone come "paranoidi", ovvero afflitti dalla paranoia, malattia mentale che fa percepire loro complotti ovunque intorno a loro. Davvero cuori e voci viaggiano fra i due mondi. Chiude con una breve confessione personale, ci chiede di fuggire (fuji, lo dice in dialetto napoletano) i denari come scopo supremo della vita, e forse a causa di questo attaccamento quest'anima dice di aver dovuto bruciare del marcio lassù (in Purgatorio).
Sara dice che io ho di lei dei dati (so il suo nome, l'età e che è morta in un incidente, altro non so), ma che ora lei vuole dirmi una cosa in più affinchè io la scriva come avvertimento per tutti: lei deve dire qui che ci sono delle birre che possono uccidere (quelle che si bevono prima di mettersi alla guida, per esempio). Sinceramente io non so se la cosa riguardi lei e il suo incidente, e prego la sua mamma di comprendere la mia posizione che nulla so al riguardo, oppure se sia un avvertimento generale per tutti i giovani che bevono prima di mettersi alla guida. Chiamando sua mamma (le dice "mà") le chiede di entrare anche lei col registratore, di fare metafonia, se lo farà degli spiriti di giusti le doneranno la pace (mir è una parola croata che tanti conoscono grazie alla Madonna di Medjugorje e che significa, appunto, pace). Il cuore, l'amore, farà da faro per Antonella, per guidarla. La esorta con un "si, dai", e le dice che in mille potranno scrivere i loro messaggi da lassù se Antonella vorrà, i cieli inviano questi doni. Ha portato i raggi per poter rendere possibile a sua mamma di ottenere buoni risultati con la metafonia, ne ha il permesso (hai legge), Sara ha ottenuto che sua mamma possa raggiungerla col registratore e da lassù le danno pace (ripete la parola "mir"). Sa che sua mamma soffre di nervi, lei da lassù lo sa, lo vide, e quindi registrare la potrebbe aiutare. Bisogna osare, non aver paura, dice Sara, sono in pochi a registrare, dal cielo cadono rose con questi messaggi. Nel chiudere dice che ha donato il suo messaggio ma c'è ancora altro che lei potrebbe dare a sua mamma. Ha viaggiato da lassù per venire a dare il suo messaggio, la "vela" simbolica che l'ha portata l'hanno preparata le guide e loro stessi, le anime dei nostri cari lassù, è la vela dell'amore di sua mamma ed il suo.
Con questo termine, "riscuoti", il santo si riferisce al fatto che ormai, dopo anni di ascolto e decifrazione dei nastri, riesco ad essere più veloce e a capire molto meglio. I nastri sono come nodi da sciogliere, dice la mia cara guida, richiedono pazienza enorme e dedizione ma dopo tutto il tempo che ho impiegato nell'ascolto delle loro voci, ora le entità mi aiutano di più, fanno in modo che non ci tiri più l'alba per fare una registrazione. Ora il santo ha tre "uscite" in più (si riferisce alle persone che mi aiutano a smaltire un pò di richieste), e posso dire che mi portano gli accordi che vogliono fare ancora con me, ossia che io scriva altri libri (le raccolte delle registrazioni che pubblico ogni fine anno). Bisogna arrivare a questo punto, dice a chi fa metafonia, a quello cioè di comprendere meglio le loro voci, e per questo bisogna starci di più, allenarsi. Devo avvertire che certo le voci le fanno solo attraverso il mezzo, ossia il registratore, non ci sono per ora altri metodi. Bisogna saper offrire agli altri questo oro che ci danno, siamo invitati tutti a mangiare a questo banchetto celeste. Il santo chiude ricordandoci per l'ennesima volta che nella vita si può anche scendere oltre che salire, bisogna temere di andare nelle grotte dopo la morte fisica, nei livelli oscuri, e per questo ci chiede di aprire gli occhi ora, mentre siamo qui (ma tanti occhi, nonostante prove e segni, nonostante queste registrazioni, restano ben chiusi). Mi chiede di stare che ancora ci sarà tempo per fare queste registrazioni.

COMMENTO

In questa registrazione mi ha colpita tantissimo la sollecitudine che questo papà mostra verso sua figlia. Egli, lassù, è ben consapevole dei problemi, della depressione e del senso di solitudine che sua figlia prova in questo periodo difficile della sua vita, ma la esorta a reagire per se stessa e per i suoi figli, e in più le predice che presto tutto questo passerà. Le chiede dunque uno sforzo di volontà, il cielo la aiuterà. In fondo anche noi diciamo "aiutati che il ciel t'aiuta", no? Dio ha bisogno della nostra collaborazione per realizzare i suoi piani su di noi, dobbiamo dirgli quel "si" che Egli attende, e dopo tutto sarà possibile nelle nostre vite, anche che il dolore diventi un motore di cambiamento, di rinnovamento ed elevazione. Permettetemi una parola sugli amici "cospirazionisti" che vedono trame losche ovunque girino lo sguardo: state tranquilli, il Vaticano ha altro a cui pensare di questi tempi e poi sappiate che mentre voi mi accusate di essere in combutta coi preti, tanti buoni cristiani, invece, mi accusano di fare qualcosa di contrario alla fede cattolica permettendo ai morti di darci i loro messaggi. Insomma, districatela un pò voi questa matassa, chi ci capisce è bravo!

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