Sant'Erasmo ci parla della condizione in cui si troveranno i peccatori, sordi ad ogni richiamo, nell'aldilà – Rossana ci parla del suo dolore e della sua pena per aver spacciato droga sulla Terra – 30/11/09

No, non si stanca mai Sant'Erasmo di richiamarci alla parola di Cristo. A volte mi soffermo a pensare a quel poco che sappiamo della vita di questo grande Martire di Cristo che, in anni così bui e confusi come quelli delle persecuzioni dei cristiani ad opera di Diocleziano, dette la vita senza alcun ripensamento per restare coerente alla sua grande fede in Gesù Cristo, e allora penso che egli, in questi tempi altrettanto confusi, non stia facendo altro, tramite queste comunicazioni metafoniche, che continuare quanto aveva già iniziato su questa terra: portare il Vangelo, cocciutamente e senza mai stancarsi, ad ogni anima, ad ogni cuore sebbene arido e smarrito, affinchè nessuno possa dire un giorno "io non ho conosciuto Gesù, non ho conosciuto il Suo amore e così non ho potuto corrisponderlo". Ora Sant'Erasmo, in Paradiso, può godere della visione diretta di quel Dio che tanto amò da donargli la vita, eppure egli non appare pago della propria beatitudine, pare che il pensiero che tanti, fra di noi, possano non arrivare alle sue stesse vette spirituali, lo "disturbi" in qualche modo, ed il suo grande amore per il suo prossimo vivente su questa terra fa si che egli ancora cerchi di "afferrarci" dalle grinfie del falsi valori, del peccato, della solitudine spirituale e del rifiuto di Dio. Il suo amore per Cristo è talmente grande che non può pensare che ci sia qualcuno, su questa terra, che non lo ami, che lo rifiuti anche con le proprie azioni, che lo sfugga e gli manchi di rispetto. Ed ecco che, allora, spesso Sant'Erasmo sceglie di abbandonare il Paradiso e le sue beatitudini per poter scendere più vicino al piano terrestre (che deve sembrargli proprio una valle di lacrime e dolore, al confronto, una palude fangosa) e così poter comunicare la verità dell'aldilà per convincere tutti noi a cambiare strada, a scegliere la via indicataci da Gesù per salvarci dalle pene e dai dolori che, lo ricordo, non ci verranno inflitti da nessuno se non da noi stessi nel momento in cui avremo chiara coscienza della realtà di Dio e della sua immensa purezza e grandezza e di ciò che ci attende dopo la morte. Il dolore di averlo offeso ci spingerà a volerci purificare per essere degni di avvicinarlo, e questa strada interiore è dolorosa e cupa, ecco perchè Sant'Erasmo si dà tanto da fare per farcelo capire finchè siamo qui, dove possiamo fare ancora molto per la nostra anima.
Chiude la registrazione Rossana che viene a raccontarci la sua pena per aver spacciato droghe quando era in vita e il suo tormento si effonde su tutte le sue parole per aver deluso le aspettative che Dio aveva su di lei; e per ognuno di noi Dio ha un piano meraviglioso e perfetto, quel piano che tanto ci applichiamo a sovvertire.

Farà ossa, qui dillo Frà,
qua i biglietti sordi fa.....

SANT'ERASMO

Deh stai figlia ho finestra,
da pietre due tiri gli para,
si sveli sfortuna là!

E mi usciva: chissà chi ride
se ora cambierà!

Ma a esprimere stava a invità
prima il Re.

Imma è qui, si:
stordire col dire “salire”!
Giù libidine è vietata!
Chi va per abissi: Re t’ha luci dato!
Per aprire show ci van soldi,
ci vuol ira di Dio per la fuoriserie, si eh.
Costì è rotti, è urgente!
Farà ossa, qui dillo Frà,
qua i biglietti sordi fa,
qua dottori sigilla tv.
Si andrà, gira Luce.
Grandi stava a scriver;
tengo a aprire gigli!

Guai dei tuoi vizi li rende:
chiave, sai, era notizia!


ROSSANA

C’è spinelli? Si, ne hanno,
camminà lì gli animali
e tracce fanno allievi.

E par teschio
hai dei fogli lì.

Arresta là Rossana e Ussardi,
chi dolemmo balla.
Di strade, pensa, è di là strazio.
E Tania amare, gli detti membra, oh te!
A ruota qui sono tre premi, io salirò.
Quando esco salvi freddo là due o tre!






SPIEGAZIONE DEL TESTO

Sant'Erasmo mi esorta a restare in ascolto perchè, dice, "ha finestra", ovvero mi apre uno squarcio sulle leggi dell'aldilà. In tal modo, dice, si può tentare di parare due tiri di pietra, ovvero di parare qualche guaio agli umani svelando loro quali sfortune potrebbero capitare quando giungeranno nell'aldilà se non si sono comportati rettamente, secondo le leggi divine dell'amore e della compassione. E si chiede se, davanti a tali rivelazioni, potranno mai cambiare idea gli scettici, quelli che ridono di queste verità e che vivono pensando che, tanto, di là non ci sarà nessuno a riequilibrare i loro errori. Ci rivela che proprio il Re, poco prima, gli aveva detto di invitare ad esprimerle ancora una volta queste verità, anche tramite le registrazioni metafoniche. Lassù non si stancano mai di ripeterci che dopo la morte fisica saremo chiamati a giudicarci per come abbiamo vissuto per trarre il massimo costrutto possibile dall'esperienza terrena. Ci viene rivelato poi che "Imma", ovvero la Madonna che viene anche chiamata col diminutivo di "Immacolata" è lì accanto a Sant'Erasmo quasi ad approvare quanto egli ci raccomanda: dobbiamo quasi stordire i nostri cari ed amici con la raccomandazione a "salire", ovvero ad elevarsi dagli interessi meramente terreni, a tralasciare la libidine che è contraria ad una sana crescita spirituale e pertanto vietata dalle leggi di Dio, a tenere presente che il Re ha portato la luce della verità anche per coloro che "vanno per abissi", ovvero vivono senza mai cercare di riscattarsi dal peccato. Se solo costoro decidessero di guardare a quella luce potrebbero uscire dal buio del peccato e della lontananza da Dio. I discorsi terreni che più riecheggiano lassù sono quelli relativi ai soldi: ci si preoccupa perchè per soddisfare i desideri materiali ci vogliono troppi soldi (la fuoriserie, ad esempio, appare come necessaria per affermare la propria personalità, almeno fino all'uscita del prossimo modello), e allora o si è infelici nella mancanza di tali beni o si vive in maniera da dedicare tutte le proprie energie al raggiungimento del benessere economico, dimenticandosi di quello ben più importante che è quello spirituale. E' per questo, ci avverte il Santo, che è come se fossimo "rotti", "guasti" quaggiù e pertanto è urgente che l'uomo si riavvicini al messaggio di Cristo che, solo, può renderlo davvero libero, libero dai bisogni inutli ed anche dalla paura della morte. Vengo invitata a dire, tramite le parole di Sant'Erasmo è ovvio, che se si è vissuto in tale modo "superficiale" poi sarà lassù che si "dovranno fare le ossa", ovvero che ci si dovrà rinforzare spiritualmente prima di godere della presenza divina, sarà lassù che i sordi ad ogni richiamo spirituale dovranno "pagare il biglietto", ovvero il costo della loro povertà di spirito. E allora lassù i "dottori", ovvero le guide più evolute, penseranno a "sigillare tv", ovvero a ripulire la nostra anima da tutti quei falsi concetti che oggi vengono sdoganati in tv come valori: la bellezza esteriore, il successo economico e di pubblico, l'ammirazione dei propri simili non per ciò che si è ma per ciò che si ha. Il Santo, prima di congedarsi perchè oramai la "luce" che permette il contatto sta per girare verso la prossima entità, mi lascia una bellissima immagine: mi dice che anime "grandi" stanno scrivendo i messaggi che egli ci dona perchè, dice, deve "aprire gigli", ovvero far sbocciare la verità in tutta la sua purezza. In definitiva, egli dice, la chiave di lettura di tutta la registrazione sta proprio nell'ultima frase che egli ci dice: Dio, quando saremo di là, ci farà sperimentare direttamente i guai, ovvero le conseguenze negative, dei vizi che abbiamo avuto sulla terra. Conoscete un modo migliore per far comprendere ad un essere umano i propri errori?
La seconda entità esordisce subito con una domanda che, probabilmente, era solita fare quando era in vita: "ci sono spinelli?", e con ciò ci fa subito capire di che vizio è stata schiava. Ci dice poi che, poichè ora lei può parlare con noi, è come se, insieme alla sua voce, a camminare ancora sulla terra ci fossero "animali" (così ella si autodefinisce, comprendendo ora tutti i i limiti irrazionali ed istintivi del suo comportamento in vita), e spera che le tracce lasciate da questi "animali" possano insegnare qualcosa ad allievi qui sulla terra, per far capire loro quali errori evitare. Commenta che per lei, quello che noi definiremmo un teschio in quanto morta, ho dei fogli qui da riempire con quello che ha da dire. Mi racconta che fu arrestata con qualcuno di nome Ussardi (probabilmente per il suo coinvolgimento con la droga) e che perciò coloro che avevano danneggiato "ballavano", erano contenti. Mi invita a pensare che per certe strade sbagliate che si percorrono nella vita, poi di là c'è dolore, c'è lo strazio in fondo alla nostra anima. Ricorda di aver avuto una figlia di nome Tania ("gli detti membra", la partorì) che ha amato. Mi informa che, per il fatto di aver confessato le sue pene a noi, ora ella avrà tre premi e salirà, andrà a stare un pò meglio, e si augura che quando uscirà dalla sua condizione, il Signore possa sollevare dal freddo (il freddo dell'anima) anche due o tre che si trovano con lei.

COMMENTO

E' una registrazione a tratti un pò "dura" da accettare e metabolizzare. Oh, si, lo so, il concetto di dover riequilibrare i propri errori dopo la morte, è un concetto ben radicato nella nostra cultura cristiana, ma sentirselo ripetere da chi nell'aldilà già vive e magari sconta i propri errori, fa tutto un altro effetto, non è vero? Il tema è delicato e certo non del tutto esplicitato da Sant'Erasmo, ma l'idea che mi sono fatta è che queste "riabilitazioni" servano a metterci in armonia col il Creato tutto intero, a "metterci a punto" come un motore che deve funzionare al suo massimo per poter correre poi verso le inesplicabili vette del divino. E non è Dio a decidere quanto ancora ci occorre per poterlo godere nel nostro essere, siamo noi stessi che, una volta liberati dalla materia e consapevoli in pieno del fallimento del nostro progetto di vita, capiremo il lavoro che ancora dovremo fare su noi stessi prima di essere di nuovo in equilibrio con l'Amore di Dio. La vita è responsabilità, verso noi stessi e verso Colui che ci ha creati a sua immagine e che quindi ci chiama a compimento. Ed è quello che abbiamo nel cuore che sarà moneta sonante lassù!

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