Sant'Erasmo mi dà la "sveglia" e mi conduce Sergio, il marito di una lettrice, ed Anita, l'amata nonna di un ragazzo che me l'ha richiesta - 18/01/2011

Capita, nella vita di ognuno di noi, di vivere momenti di stanchezza profonda. Stanchezza che va oltre la semplice stanchezza fisica ed arriva a rallentare perfino il ritmo dei nostri pensieri e a metterci in uno stato di quasi "ibernazione" intellettuale col quale, spesso, è difficile lottare. Cause molteplici e concorrenti possono determinare questa sorta di "spossatezza dell'anima", problemi di varia natura che minano, giorno dopo giorno, la nostra forza interiore e ci costringono a procedere nel nostro cammino con più difficoltà, nonostante la nostra buona volontà e la nostra determinazione. Ultimamente sto provando questa sensazione mio malgrado e, ovviamente, cerco di reagire con forza per superare questa "impasse", questo momento di stasi in cui lotto per ricaricare le mie energie e continuare le registrazioni con l'entusiasmo di sempre. Ed ecco che mi arriva la sveglia da lassù: Sant'Erasmo mi dà coraggio e mi sprona a darmi la carica: nulla gli sfugge, perfino nei più piccoli sommovimenti della mia anima, ed io lo rongrazio profondamente di questa sua vicinanza che è per me fonte di rinnovato ardore e di pace interiore.
Stavolta il Santo ha voluto rispondere alla richiesta di una mia lettrice che mi ha chiesto un contatto col marito Sergio, prematuramente scomparso di recente e che ha lasciato due giovani figli, e poi a quella di un giovane uomo, Francesco, che mi ha chiesto notizie della sua amata nonna Anita. Entrambi si mostrano felici di poter ancora dire qualcosa ai loro cari, e vi invito a leggere i loro messaggi che, come sempre, sono consolanti e pieni di insegnamenti per tutti noi.

Là fiori Gesù ha, e gemma dentro qui lascia.....

SANT'ERASMO

Là fiori Gesù ha,
e gemma dentro qui lascia,
lì devi reggere, vidi lì, o figlia,
con l’aiuto, poi vede lì fede,
Sire salvà!

Su, Frà, su, reagì lì, ohhhhh,
su, là sveglia e l’Amore ti dirà..uhm ahm
ah, vero, un velo s’apriva, il nero va!
Sto là, vedi?
C’è uno che c’ha un po’ fretta,
già premi il tasto, comincia!


SERGIO

Sfoglia, fai tu laggiù: mo conoscan lì!
Si è gli inviti è qua,
proibita l’ira, fai qui.
Al fare mò:
poi radio tenevo, tenemmo una recita.
Ah ti vien la Rai già, avrei da dì delle cose.
E fai che eredi verranno
e fate entrà qui i miei figli.
Dettò regista
de fare giù carte stracce,
oh, sta là risposta,
diretta avete, fa l’agenda.
Pesa morte,
però insieme, a sotterrà, viene Cristo!
Vi saluto, però,
fa Lazzaro gita!
Sono rapido: c’è noi pè sveglià!
Frà, dire: starò giù, qui!
Bravo vi si dica!
Era acido dietro, si leva,
sole, caro, giù qui!
E la “memmi” bacio, è un vizio di lì!


ANITA

Tomba si lascia, da te tornerò!
Fa là di più, è innocente,
là ti imbuco e di là fa però, c’è lucernai!
Ce stampa Dio e del nero vai blu,
andar via è rossa, la ragione,ah c’è!
C’è chi mali fa: ora è utile se dà lire?
E lì fa a gara a lire i nobili urne dotà(re):
in noi lire pezzi, grattature!
Vorrei di noi minor porta,
ma raggio fa sole all’ingegnere:
si regge in bocca l’acqua!

Po' andà là, o dove è, a dire,
racconti ne ha giù,
qui c’è Re dire né arrossire!

Ah, ci do i tesori
a dare di noi lì occhi!
Se ora provvederà girà de là
che l’oro hai,

di là è un bacio, bacetto ti lascio qui!
Sognai invito, vorrei allungare ad indugià lì!
Gira i mondi i più!
Fai giù le ossa,
mirate l’Ostia e là amà!
E noi leggere!





SPIEGAZIONE DEL TESTO

Sant'Erasmo apre la registrazione ricordandoci che queste comunicazioni contengono "fiori" donati a tutti noi da Gesù e gemme, ossia verità preziose per chiunque sia alla ricerca della verità. Si rivolge poi a me raccomandandomi di reggere nella determinazione di registrare con l'aiuto che mi arriva da lassù. Vedendo la fede che metto nel fare le registrazioni, il Signore mi aiuterà e mi salverà da questa situazione di sovraffaticamento mentale. Vedete come mi richiama il Santo? "Su", mi dice, reagire, svegliare le persone là sulla terra che dormono nelle loro errate convinzioni e allora sarà l'Amore divino che ti dirà cosa dire, che ti comunicherà forza per continuare. Con le registrazioni è come se un velo si aprisse ed il nero, l'ignoranza, che circonda noi esseri umani, svanisse come d'incanto. Mi rassicura, infine, la mia guida, che egli sta qui, con noi tutti, poi mi saluta facendo presente che c'è uno che ha fretta (Sergio) e che vuole parlare, non vede l'ora, e allora lo invita a "premere il tasto" e cominciare a parlare.
Sergio inizia con un'esortazione a me, quella di sfoliare ancora più registrazioni e di fare di più, in modo che quaggiù la gente conosca questa loro realtà. Ci sono gli inviti del Cielo per queste registrazioni e che si ricordi che è proibita l'ira a noi esseri umani. Mi incoraggia a darci da fare e ci dà una strana informazione: lassù hanno anche loro delle "radio", radio in cui lui ha tenuto anche una recita. E siccome, dice, è come se ti venisse la Rai dell'Aldilà tramite queste registrazioni, vale la pena dire delle cose a cui egli tiene in particolar modo. Vuole che i suoi eredi, i suoi figli, si avvicinino alla conoscenza di queste registrazioni che provano l'esistenza della vita dopo la morte. Dice poi che gli dettò il regista, ovvero Sant'Erasmo, delle cose da dire ai suoi ragazzi, ossia di fare carta straccia di tante letture che li deviano da questa verità, dalla verità di Cristo, perchè la risposta ai loro quesiti interiori ce l'hanno già qui, in diretta dall'Aldilà, ed è la risposta che conferma la nostra fede cristiana in pieno. Si, dice Sergio. la morte pesa, è un momento difficile da affrontare per ogni uomo, però si deve tenere presente che giù nella tomba con noi ci scende Gesù Cristo che subito ci risolleva ad una nuova vita, quella dello spirito (trovo questa frase di Sergio davvero meravigliosa!). Saluta la sua famiglia e dice una frase scherzosa: ritenendosi simile a Lazzaro che risorse dalla morte, dice che anche lui, redivivo, ora fa una gita sulla terra per venire a parlare ai suoi. Ci ricorda rapidamente a cosa servono questi contatti con l'altro mondo: a svegliare le coscienze intontite della gente ipnotizzata dalla cultura dei nostri tempi, materialista e superficiale, piena di falsi valori. Mi raccomanda di dire ai suoi familiari che lui starà giù vicino a loro sempre, e si raccomanda ai suoi figli che gli altri possano sempre dire loro "bravi". Era "acido" tutto il dolore che hanno provato per la sua morte, ma ora, con questa registrazione, è come se si levasse in sole nuovo per loro. Saluta lasciando un bacio alla "memmi", e non so perchè chiami con questo nomignolo sua moglie, e ci dice che i baci a sua moglie erano un vizio per lui (evidentemente gliene dava tanti).
Nonna Anita, rivolgendosi a suo nipote, gli dice chiaro e tondo che per lei è possibile lasciare la tomba e tornare da lui, almeno tramite la metafonia. Poi, rivolgendosi a me, mi raccomanda anche lei di fare ancora di più nella diffusione di queste registrazioni perchè questi contatti con l'Aldilà sono innocenti; ora c'è proprio lei ad imbucare questo messaggio per suo nipote e in questi contatti ci sono come dei lucernai dai quali, appunto, possiamo prendere la luce di una maggiore conoscenza. Loro, dice nonna Anita, li "stampa" Dio, nel senso che permette che si stampino le loro parole, e proprio grazie ai loro messaggi noi possiamo passare dal nero dell'ignoranza almeno al blu di una schiarita che ci faccia intravedere finalmente la realtà dell'Aldilà. Andare via da queste registrazioni, dice nonna Anita, è "rossa", ossia è vietato, e di ciò c'è una chiara ragione evidente a tutti. Ci rammenta che sulla terra c'è gente che fa del male al prossimo, lo usa per il proprio utile e piacere e poi pensa di risarcirlo con del denaro, e così ella si chiede: costoro pensano davvero che i soldi siano utili a sanare questi strappi della propria anima? Inoltre quaggiù i "nobili", ricchi, fanno a gara per avere le urne più belle e sontuose: sappiano costoro che nel mondo dove ella ora si trova i soldi sono solo una grattatura di testa in più (una preoccupazione), pezzi di carta straccia ed inutile. Si rivolge poi a Francesco, suo nipote, e gli dice che le piacerebbe se lui crescesse la "minore", ossia la sua bambina, con la cognizione di queste verità che lui ora conosce e che gli fanno bene come un raggio di sole (lo chiama "ingegnere"). Però, lo striglia, la nonna, questo nipote che tiene l'acqua in bocca su queste verità con chi conosce, che ha scelto di non parlarne. Allora lei lo sprona di andare lì dove egli vive e dirlo, visto che di racconti da fare ne ha tanti, e deve anche dire che il Re c'è, esiste davvero e non deve arrossire per questo. La nonna ricorda che, dando a suo nipote questo suo punto di vista, gli sta donando un vero tesoro, tesoro che varrà in Cielo. A patto che il nipote provveda a fare ciò che ella gli raccomanda e a "girare" anche ad altri l'oro di questa conoscenza che lui ora possiede, lei gli lascia un bacio e glielo ripete due volte, un bacetto gli lascia qui. Nonna Anita sognò di ricevere un invito per venire a registrare e vorrebbe restare ancora di più a registrare. "I più", ossia i defunti (chiamiamo sempre l'Aldilà il mondo dei più) girano tra i due mondi, è proprio vero, e ce lo rammenta. Dice al nipote di farsi giù le ossa mirando all'Ostia, ossia a Gesù, e amando gli altri e lo saluta raccomandandogli di leggere sempre le loro registrazioni.

COMMENTO

Un'altro dono per questi parenti che hanno atteso tanto tempo un contatto coi loro cari. Vi invito a riflettere su alcuni versi bellissimi detti sia da Sergio che da Anita e che ho trovato di una profondità davvero commovente. Sergio ci dice, ad un certo punto: "Pesa morte, però insieme, a sotterrà, viene Cristo!". Notate come, in queste parole, ci sia una tale ricchezza di significati ed una tale potenza da lasciarci senza parole. La morte appare subito svuotata dalla suo potere angosciante dalla presenza di quel Cristo vivo che, ancora, accetta di scendere nella tomba insieme ai suoi figli per aiutarli a risorgere subito alla vita dello spirito. La presenza amorevole di Gesù nell'estremo momento è la Vita stessa che ci richiama subito ad innalzarci dalla tomba e così la morte non solo non ci fa più paura, ma diventa il momento in cui potremo godere della vicinanza e della divina presenza del Cristo che ancora scende nella nostra tomba per tirarcene fuori col Suo amore e la Sua misericordia. Questa frase mi ha sopraffatta quando l'ho messa a fuoco nel suo profondo significato e ho sentito una grande commozione. E' lì il vero potere di Cristo, la radice della Sua grandezza, è nella sconfitta della morte che egli opera ogni qualvolta uno dei suoi figli muore sulla terra per rinascere là dove Egli va ad incontrarlo. Nonna Anita apre la sua registrazione con una frase che conferma questo concetto: "Tomba si lascia, da te tornerò", dice a suo nipote. Le tombe sono vuoti simulacri pieni di inutili spoglie che non serviranno più, sono disabitate anche dal ricordo dei nostri cari perchè ora essi sono ricchi di una vita che è ancora più vita di quella che noi conosciamo in questo corpo mortale, e loro, da lassù, vengono con amore inesauribile per dircelo e convincerci. Ne abbiamo di motivi per sperare e credere, no? Anzi io direi per "sapere con incrollabile certezza".....

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