Parla Gianni, il fratello di una mia conoscente, poi una “voce” felice di spronarmi, Piero e Sant’Erasmo – 25/01/11

Una mia cugina acquisita, di cui non faccio il nome per ovvie ragioni di privacy, avendo perso prematuramente l'amato fratello, da tempo mi aveva chiesto un contatto con lui per via metafonica. Sapete che "loro" arrivano quando è il momento e quando è loro concesso dalle guide superiori, e stavolta è toccato proprio a Gianni, il fratello di questa mia parente. Io non l'ho conosciuto di persona, so che lui è venuto a mancare per una malattia incurabile, ed è significativo che in questa registrazione egli si presenti quasi in veste di "guida spirituale", portando insegnamenti e sollecitazioni per tutti. All'apparenza egli non ha indicazioni dirette e personali per sua sorella, ma, a ben riflettere, è proprio il "modo" in cui egli si presenta che ci dà importanti indicazioni sul suo attuale stato nell'Aldilà. Egli è ovviamente nella Luce, visto l'ardore e la passione che mette nel suo "discorso" accorato e teso a farci comprendere l'importanza di un comportamento moralmente corretto e lontano dalla ricerca della ricchezza e dei beni terreni. Trovo le sue parole davvero cariche di "ardore" e "passione", certamente infiammate, ora, dalla conoscenza diretta di quel Dio che gli dona, in questa occasione, la possibilità di dare ancora qualcosa al mondo attraverso le sue parole e la sua testimonianza che ci giunge da quel luogo privilegiato. Gli fa seguito una voce sconosciuta (capita a volte che Sant'Erasmo permetta anche a queste anime, con le quali nessuno chiederebbe di parlare, per poterne ricevere un beneficio spirituale) che mi invita a "fare le sillabe", ossia a creare le basi registrate da poi rovesciare per poter permettere a "loro" lassù di trasmettere i loro messaggi, costruiti su quei puzzle di sillabe incomprensibili in maniera davvero sovrannaturale, creando dal caos l' ordine sopraffino delle frasi. Chiude Sant'Erasmo con la sua squisita ironia (stavolta, scherzosamente, addirittura vorrebbe che gli facessi una pizza!), e mi ricorda ancora una volta che, per questa possibilità che mi è stata donata, devo solo inginocchiarmi e ringraziare.

Trascina voglie? Và a dormir, dimagrite!.....


GIANNI

Agli atti! Apro di lì!
Scesi voi, deh, Roccia là mai levà!
Ah, credi de lì, gira lume e regala ingegno:
di qua amato, unirci là!
Però c’è là Alessandro, parola lì,
lui sa entrà se glielo chiede,
là c’è navi, sonai là,
si, e noi darà ancora al mondo,
Gianni passò lì,

e là leggerà, sentir suonare si va, entrate!
Oh, comprati il latte di qui,
all’asini allerti
che l’occorre lì no corazza là,
né là ricchezze.
Trascina voglie? Và a dormir, dimagrite!
Ti arruoli, che fine venga là agli stenti!
S’ha qui entrate laggiù,
gh’è aperta una rete di lì,
vieni, si, approfitta, eroi!


UNA "VOCE"

E fa, è mò na voce, se c’è, e avete bene.
Ah, bene, è di Venezia,
fa lì veli già lì scopre l’occhi,
e firma qui, dì!
Qua sale già Frà,
fa lì sillabe,
pò salir qui, fai, dì!

Per fabbro mirammo là,
si rema là, si vene ve finisca classe.
Già smetti? Voglion lì inverno? No!
C’è ciechi, venite!
Entrà mi può fa lì.
Un Re chiami giù, lì avvisa:
smetti là? Oscuravi!
Qua ci leggi, Piero ha oner, c’ha un oner qua!
Qui si, ha giro là circo.


PIERO

Giova  metti immagini e lì insisti:
“Toh! E’ Re!”

Inno qua hanno a dì!


SANT'ERASMO

E là un giro, giù una pizza me fai?
Ah! Semo fantasmi là, vedi?
Voci, grande! Più di fa giri là,
e lì c’è una via che non vai.

Amo mari, spiagge,
Santo, mi arrivi di qui,
dirà lì cose e v’illumina!
Mandai dei versetti qua,
“pare ancora viva, ogni giorno a lei va!”
Raggi di qui partiva,
s’ha aiuti lì noi,
e rimani là,tempo sarò da lei giù!
Trascinava dov’era Spirito,
credi a onde radio, cresci dei punti là, oh!
Se te ami Dio vero qui giù,
colleghiamo e da qui
grande bene Lui fa!

Dì però: s’ha qui radio,
e benediva fino a qua!

Ti devi inginocchià!

 

 

 

 


 

 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Gianni chiede di metter agli atti il fatto che lui ci "apre" la comunicazione e che scende sul piano terreno per ricordarci di non togliere mai, dalle nostre vite, la Roccia, ossia Gesù Cristo ("Gesù è la roccia" spirituale che accompagna il popolo nel suo cammino, come interpreta San Paolo nella prima lettera ai cristiani di Corinto). Ci invita a credere in Lui perchè la fede è come un lume che gira improvvisamente verso il nostro ingegno e ci fa comprendere anche razionalmente che si, un nostro amato caro da lassù può davvero ancora unirsi nel contatto con noi perchè egli è vivo, ed è vivo in Cristo. Gianni si riferisce ad uno dei suoi nipoti, figli di mia cugina, appunto, Alessandro, e dice che egli sarebbe in grado di dedicarsi alla metafonia, ne avrebbe le qualità se glielo chiedono da lassù. Qui sulla terra ci sono le loro ormai famose "navi" (se ne parla sempre di questo mezzo "metaforico" che indica il gruppo di anime che comunica con noi attraverso la metafonia), lui stesso ha "suonato" al mio registratore per parlare e così potrà ancora dare qualcosa a questo mondo che lui lasciò anni fa, ossia la sua testimonianza ed i suoi insegnamenti (dice poi chiaramente il suo nome, Gianni). La frase seguente, metaforica, ci invita a comprare solo l'alimento spirituale (latte) che ci viene dato da questo piano dell'Aldilà, quello cristico cioè. Ci invita ad allertare gli "asini" ossia coloro che sono ancora ignoranti di questa realtà che può addirittura comunicare con noi e che vivono in modo solo materialistico: bisogna dire a costoro che lassù non occoreranno corazze per difendersi nè ricchezze. Se siamo schiavi delle nostre basse voglie e ci facciamo trascinare da esse, Gianni ci consiglia scherzosamente di andare a dormire e di "dimagrire", ossia di cercare di diminuire i nostri desideri terreni. Invita chiunque ad arruolarsi in questa "campagna di sensibilizzazione degli asini", per dirla in maniera scherzosa, in modo che quaggiù possano finire gli stenti e i dolori causati dall'egoismo. Da lassù hanno molte entrate per venire qui sulla terra, hanno aperto una rete di comunicazione, per cui invitano ad approfittarne coloro che, eroicamente, accettano di dedicarsi a questo compito di mettere in comunicazione i due mondi.
La voce che segue quella di Gianni appartiene ad un'entità che resta sconosciuta. Essa ci dice che, se c'è questa sua voce, noi ne potremo ricavare solo del bene. Poi, riferendosi a me, come se non mi conoscesse, commenta che sono di Venezia (in realtà a Venezia ci vivo, ma non vi sono nata) e che contribuisco, con ciò che faccio, a levare i veli dagli occhi, ossia a fare luce e chiarezza sul mistero ultimo della morte.Già dunque io "salgo" lassù col registratore, e lei mi spinge a continuare a fare le sillabe, ossia a preparare le basi registrate e rovesciate sulle quali loro poi possono intessere le loro comunicazioni. Si, dice scherzando, cercarono un fabbro per scardinare la porta che chiude i due mondi, ma questo "fabbro" è la metafonia che permette ai due mondi di comunicare. Loro "remano" per venire quaggiù e portarci i loro insegnamenti. Se io smettessi le comunicazioni, per loro sarebbe come se scendesse la tristezza di un inverno che nessuno vuole, nemmeno quaggiù. Siccome ci sono tanti che sono ciechi spiritualmente, questa voce ci invita a "salire" lassù con la metafonia, di modo che anche essi possano schiarirsi un pò la vista se lo vogliono. Devo avvisare che, con questi contatti, è come se chiamassi Dio stesso a darci insegnamento e lumi, per cui, se smettessi, oscurerei ancor di più le nostre conoscenze. Mi introduce poi Piero che ha comunque degli oneri da ottemperare lassù, e che ora vuole parlarmi, gira dunque il "circo" verso di lui. Piero mi dice brevemente che devo mostrare spesso a nostro figlio Giovanni (che lui chiama Giova come facciamo in famiglia), immagini di Gesù e dirgli "Toh!, Guarda è Lui il nostro Re!". Mi ricorda che dovremmo innalzare un inno lassù per ciò che ci è dato.
Chiude la registrazione Sant'Erasmo, con la sua solita e sottile ironia: dice infatti che, poichè fa un giro quaggiù, vorrebbe che gli offrissi una pizza (vi rendete conto?), ma poi subito, facendo finta di ricordarsene, ci dice che, siccome loro quaggiù sono considerati "fantasmi", egli non potrebbe mangiarla. Vengono voci alla grande, per cui devo fare sempre più giri che posso lassù, e poi accenna ad un'altra via di comunicazione con l'Aldilà che io non pratico (non saprei qual'è, forse lui mi aiuterà col tempo). Dice di amare il mare e le spiagge (qui dove vivo c'è mare e spiaggia) e che egli, il santo, se andrò da lui col registratore, ci dirà sempre più cose per illuminarci spiritualmente. Lui ci manda sempre i suoi "versetti" tanto che la gente dice che pare che lui sia ancora in vita e viene ogni giorno da me (è ironico anche in questo: è ovvio che lui è vivo e qui lo sottolinea con la sua leggerezza e il suo umorismo). I raggi (l'energia) che occorrono a loro per comunicare partono da lassù e se io lo aiuto nella sua missione, egli starà con me ancora del tempo. Queste comunicazioni ci trascinano verso le cose spirituali, bisogna credere a ciò che queste onde radio ci portano e ci dicono, così potremo crescere di più la nostra "raccolta punti" per il Paradiso (anche qui il Santo scherza pur esprimendoci concetti molto seri). Se io credo a Dio vero, qui sulla terra, allora loro possono collegarsi con me e così, tramite queste comunicazioni, Egli può donarci davvero un grande bene per tutti noi. Devo dirvi però che tramite le onde radio Dio ci benedice fino a qui, dove noi siamo e per questo motivo, dovrei inginocchiarmi riconoscente (lo faccio, eccome!).

COMMENTO

Un'apparente leggerezza, una sottile ironia, pervade questa registrazione che, in realtà, ci porta temi sempre molto elevati sui quali riflettere in cuor nostro. E' tipico della pedagogia di Sant'Erasmo presentarci temi "impegnativi" con ironia, con un sorriso a volte anche amaro. E' parte del suo carattere e della sua personalità, e, sebbene egli sia una guida molto elevata, non disdegna ogni tanto di lasciarci un sorriso che però ci faccia riflettere. Lo scopo di quanti da lassù vengono a comunicare con noi è sempre quello di squarciare i veli della nostra cecità dovuta alla pesantezza della materia in cui viviamo attualmente e che ci impedisce di cogliere le sottili vibrazioni di questo mondo che ci è così vicino e che pure a volte pare irraggiungibile. Le strade che ci conducono ad esso, però, non passano solo dal cuore e dal sentimento, ma proprio in questa registrazione Gianni ci dice che il lume della fede illumina l'ingegno, la ragione, per cui è importante sapere che alla comprensione di quel mondo spirituale si può giungere anche attraverso la ragione che, quando è ben usata, non è mai contraria alla fede, proprio come del resto la Chiesa ha sempre insegnato. Ritengo questo concetto davvero importante per tutti coloro che, erroneamente e per una convinzione senza fondamento, quando pensano alla fede pensano a qualcosa di "irrazionale". La fede richiede l'esercizio di ogni umana facoltà, ragione compresa, ma certo, se essa è staccata dalla sensibilità, dall'apertura mentale, dal "cuore", allora non serve allo scopo di cogliere e riconoscere Dio dietro ogni forma del Creato. Ed ogni dono che ci manda, compresa la metafonia, per questo tanti faticano a riconoscere questo fenomeno come un grandissimo regalo che il Cielo fa agli uomini che vivono in questi tempi travagliati e senza fede.

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