Questa registrazione l'ho effettuata su richiesta di un giovane ragazzo che ha visto la sua splendida promessa d'amore frantumarsi troppo presto in tragedia. Sant'Erasmo mi incita a continuare a registrare: lassù hanno tanta urgenza di venire a parlarci - 24/07/2010

Dopo le iniziali esortazioni di Sant'Erasmo che mi spinge a registrare anche per chi me lo chiede, a patto che abbia solo l'amore come motivo, leggerete una delle storie più belle che io abbia mai pubblicato in questo sito. Non riporterò i veri nomi dei protagonisti di questa romantica e tragica vicenda; per esaudire una richiesta dello stesso ragazzo che mi ha chiesto questo contatto li chiamerò come i protagonisti del più famoso romanzo manzoniano: Renzo e Lucia. Appena un anno fa Lucia era nello splendore della sua giovinezza, era una ragazza spensierata e serena cui la natura aveva donato una bellezza davvero fuori dal comune. E non solo. Lucia era anche dolce e dal carattere solare, piena di amici che le volevano bene e con una famiglia affettuosa intorno. Insomma, la vita pareva essere stata molto generosa con lei, e lei ripagava la vita con l'entusiasmo e la gioia dei suoi ventidue anni, sognando il suo futuro d'amore e di successo, come tutte le ragazze a quell'età. Renzo ne incontra lo sguardo una sera, per caso, ed è, per lui, amore a prima vista. Renzo mi ha confessato che quello che ha provato in quel momento, nel vedere quella ragazza dallo straordinario sorriso, è stato qualcosa di ineffabile, profondo, coinvolgente, come se mai prima ci fosse stato nulla al mondo e più nulla ci sarebbe stato dopo di lei. Una scossa tellurica nello stomaco. Lei ricambiò il suo sguardo con altrettanta intensità: oramai il fulmine era scoppiato in quella sera magica di sentimenti sconosciuti e totali. Renzo, però, perse di vista Lucia portata altrove dai suoi amici e dalla sua compagnia, ma non si diede per vinto, la cercò senza mai stancarsi, la cercò nel mondo e nei sogni, nelle possibilità che erano, per la statistica dei comuni mortali, davvero poche. Ma il cielo ha logiche che noi umani non possiamo concepire e, per un caso fortuito e davvero incredibile, un caso che si era costruito su una serie interminabile di coincidenze (?), incontri, combinazioni del destino, alla fine Renzo ritrova la sua Lucia grazie a Facebook. Si, avete capito bene, non conoscendone nè il nome nè il cognome, nè il domicilio o altro, egli, guidato da un istinto infallibile, una sera se la vide comparire davanti, bella e solare, dalle pagine del social network più famoso. Ma ciò che stava per scoprire ha dell'incredibile: quando egli ha cercato di contattarla, gli è arrivata, dalla famiglia di lei, la notizia che mai avrebbe voluto sentire: Lucia, per un male fulminante ed improvviso, non c'era più. In pochissimo tempo era volata lassù. Non era più su questa terra. Il sogno, appena iniziato, si era subito trasformato in tragedia nel cuore di Renzo, innamorato per sempre da quello sguardo in cui aveva visto un mondo nuovo, il colore della felicità, il legame che attraversa due cuori apparentemente sconosciuti. Da allora Renzo non ha più trovato pace, abbattuto da un dolore incomprensibile, dalla sua speranza infranta, dal desiderio di conoscere la fine di quel film la cui trama aveva progettato di vivere con Lucia. L'amore è così, sapete. A volte fa giri lunghi, tortuosi, incomprensibili prima di invaderci, altre volte è fulmineo come un pugile sul ring e, prima che te ne accorgi, sei già nelle sue mani. Renzo ha perso il suo sorriso, vive in una nostalgia che non ha avuto nemmeno il tempo di costruire, si pone mille domande. E' strano, nei nostri tempi dove tutto si consuma in fretta, un amore come questo. Segue una logica che fatichiamo a capire. E' quasi fuori dal tempo, quasi incredibile da concepire. Eppure....Renzo è venuto a chiedermi questo contatto spinto dal suo dolore, dolore nato da un solo sguardo, sguardo in cui egli afferma di aver scorto lo scrigno della felicità, della bellezza pura, dell'amore che spazza via tutto il resto. Forse Renzo e Lucia erano destinati da lassù ancor prima che nascessero e si sono semplicemente riconosciuti in quello sguardo. Ci fa continuare a sperare pensare che esistano simili sentimenti, che hanno radici al di fuori dell spazio e del tempo: ed è proprio da quella ineffabile dimensione che Lucia è venuta a parlare a Renzo per tentare di scuoterlo e spronarlo a vivere la sua vita qui, sulla terra. Per ridargli il sorriso che ha perso ed invitarlo ad uscire da questo suo sogno senza sbocco. Sentirete una registrazione bella come poche, commovente e delicata come le ali di quell'angelo che da lassù consola il suo Renzo perduto.

Ero mò sotto i piedi: ha lì in petto amor! .

SANT'ERASMO

Hai là amore? E fai entrare!
Ha santo arrivi di Roma e la vedi!
Scrivi i costi, scrivi: è amore.
Di noi su, se tu aiuti,
file da là partirà, fatevi pronti a avvertire,
“riuscirò?”, dice “mah!”.
Sa nonno, ma a notte
noi de qua cominciava a pensà ai dischi, eh!

Ah, sii nostra che inventano, vede,
qui tango..la la la la la.
(canterella un ritmo di tango)
Cresci lì, ti darò ufficio a Venezia, là entri!
In nota giri vi è,
osserva: mò qui pè turni me tocca attrezzare,
sai al Lido vonno entrà!
Con buono viè, giro ammette.
Bene, chiudo e rispondi, deh:
te la mostra!.


LUCIA

E qui mi leggerà lì migliaia,
oh, classe, devo dir, ce l’hai di lì!
A Rosi dai dire: stì deliri leva lì!
Costì fu notti, entravi in nebbia…
A fatti addii…
Via! Annaffià i fiori!
Si, ora è su, e figlia è di qua,
figlia, avverti i miei!

Cliccà lì che ti nasce lì ossa.
E aspersi dolori lì…
Cari mando e bussi là,
ah, là de corsa, eh, mò!
Prezzi là? Oh no no!
Far entrà, ma libera, s’offre lì,

ah, sta a ospitare se aspir da lì,
farai conto, oh oh, su lì, oh sta, fa!
C’è ciechi, ne aumenta, eh, registra lì!
Ccà sunaste a sue finestre per Lui!
Ero mò sotto i piedi:
ha lì in petto amor!








 



SPIEGAZIONE TESTO

Solo se a spingerci è l'amore e null'altro allora ci è concesso il contatto coi nostri cari nell'aldilà. Una mia lettrice di Roma mi ha inviato le foto della sua piccina scomparsa dopo la nascita e il Santo me lo preannuncia: mi dice che lui, il santo, ha posta in arrivo da Roma e così la vedrò la piccola di cui mi è stato raccontato dalla sua mamma (ho pubblicato la sua storia qui). Sant'Erasmo mi dice di scrivere quali sono i costi per questo contatto con l'aldilà: il costo è l'amore, amore e solo quello. Mi dice che se io sono disposta ad aiutare le persone che vogliono un contatto con un proprio caro, allora da lassù partiranno vere e proprie file di anime, e che io avverta pure, e che riuscirò ad avere contatti a richiesta, non devo più dire "mah", forse, chissà, a quanti me lo chiedono. Mi dice che un mio nonno è lì con lui e che egli sa bene che, in vista di questi contatti a richiesta, loro di notte già cominciavano a pensare alle registrazioni (ai dischi). Poi, felice e scherzoso, il Santo mi dice che se sarò a loro disposizione, loro già mi faranno festa e stanno già inventando un tango in mio onore (canterella un motivetto). Mi dice di aumentare l'attività metafonica che mi darà un ufficio a Venezia (io vivo appunto a Venezia) dal quale si entra lassù. Mi dice che vi sono già diversi giri di entità verso la terra per venire a registrare e che lui sta già organizzando i turni perchè tutti vogliono venire al Lido (io vivo al Lido di Venezia) a registrare. Hanno un buono, un permesso, e il loro giretto in terra è ammesso dal Signore. Dovete sapere che prima di effettuare questa registrazione avevo pregato il Santo che mi facesse la grazia di portare Lucia per Renzo e così egli mi saluta dicendo che posso rispondere a questo ragazzo: ecco, te la mostra, preannunciando, appunto, che la sua richiesta è stata esaudita.
Lucia inizia la sua comunicazione dicendo che saranno in tanti a leggere (ed ascoltare) la sua registrazione. Poi mi fa un complimento dicendomi che ho classe (troppo buona!), e lo fa perchè è un modo per ringraziarmi di averle dato questa possibilità. Mi dice subito che devo dire a Rosi (è il nomignolo col quale lei chiama questo ragazzo) che deve cercare di smettere di essere ossessionato da lei. Lei sa che per lui si oscurò il cielo quando apprese la notizia della sua morte, e che egli, però, da allora. è entrato come in una nebbia, è disorientato, non ha più la sua serenità, allora lo invita a dirle addio con i fatti, cioè a vivere la sua vita terrena, ad "annaffiare" altri fiori, ovvero a cercare di far sbocciare altre storie, qui sulla terra. Lo invita, insomma, a distaccarsi dall'idea di lei e a cercare di vivere pienamente, consapevole dell'impossibilità di coltivare il pensiero di questa storia. Dice che lei ora è lassù, che lei, figlia, è lassù e vuole che il ragazzo avverti i suoi di questo contatto. Invita tutti a cliccare sulle storie di questo sito che aiutano a "far crescere le ossa", ovvero a rafforzarsi nella fede e nell'anima. Poi, con amarezza dice che è consapevole di aver diffuso tanto dolore con la sua morte fra coloro che la amavano, per cui chiede ancora a Renzo di andare di corsa dai suoi cari, di bussare alla loro porta per dare loro il conforto di questa comunicazione. Poi, sotto la guida del Santo ella si rivolge a me e mi dice che non devo mai chiedere alcun corrispettivo economico per avere contatti coi propri cari lassù "(prezzi? Oh no no", dice raccomandandosi); devo far entrare le persone liberamente, ospitarle, se aspiro a guadagnare il cielo, i conti, poi, li farò lassù (intende dire che ci sarà lassù la ricompensa). Dice che i ciechi, ovvero coloro che non non vogliono vedere o che non sono consapevoli del trascendente, sono sempre in aumento, per cui devo registrare per dare sempre più prove dell'esistenza dell'aldilà a costoro, spesso scettici. Lucia dice poi alcune parole in dialetto napoletano, anche per dare un'altra prova che è proprio lei: infatti era nata e viveva nella provincia di Napoli: dice che se ho potuto bussare alle finestre dell'aldilà e potervi scorgere qualcosa, lo devo al Signore, è Lui che lo ha permesso, ed è sotto i suoi piedi che ella ora sta in segno di ringraziamento e riconoscenza verso Colui che, dice, ha in petto solo "Amor"!.

COMMENTO

Una storia d'altri tempi, una piccola gemma di puri sentimenti che continuano a passare, per una magica osmosi, dalla terra al cielo. Cos'altro avrebbe potuto dire Lucia all'addolorato e nostalgico Renzo, ora che lei appartiene ad un altro mondo di esistenza? L'amore, appunto, esige che lei gli dica proprio ciò che gli ha detto: in definitiva di vivere la sua vita pienamente, di non lasciare che un incontro bellissimo si tramuti in una malattia insanabile che divora l'anima e la voglia di amare ancora e di annaffiare altri fiori. Non è crudele, anzi. E' un'espressione di amore e di cura per quest'anima che soffre la lontananza di un amore non nato, che è rimasto ad occupare un cuore solo e perso in quelle notti nebbiose che gli fanno smarrire la strada. E' attenzione per un sentimento che deve necessariamente instradarsi su un sentiero concreto: solo così potrà guarire, Non dimenticare, ma rasserenarsi accettando l'inelluttabile fatto che ora lei non è più fisicamente qui, sulla terra. Con la sua leggerezza di farfalla Lucia mette tutto il suo messaggio in poche ma chiare e definitive parole, sperando così di restituire al suo Renzo la libertà di vivere una vita degna di essere vissuta, senza rimpianti inutili. Non posso fare a meno di pensare che tante volte la realtà supera la fantasia nell'architettare simili trame e simili costruzioni di amori, sentimenti e comunicazioni lievi che ci accarezzano l'anima.

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