Teodosio è il nonno di Antonio, nonno mai conosciuto perchè morto nella Seconda Guerra Mondiale - Gennaro è il giovanissimo figlio di Tonia, vedrete che prova straordinaria ha dato a sua mammaper confermare la sua identità - mio padre a sorpresa con avvertimenti per i tanti "imbecilli" che ridicolizzano e offendono questo sito e la metafonia - 15/10/2012

E' il turno di Teodosio, il nonno che Antonio non ha conosciuto perchè morto in guerra, prima della sua nascita. Poter sentire qualche sua parola è, per questo nipote, una grande consolazione, anche per avere un'idea della personalità di questo avo conosciuto solo attraverso i racconti dei parenti a lui coevi. Lo segue Gennaro, il figlio quindicenne di Tonia, volato lassù per un incidente. Gennaro, allegro e scherzoso come molti giovani che vengono in registrazione, ha donato a sua mamma una prova clamorosa della sua identità, e vi spiego come. Alla fine del suo messaggio il ragazzo cita il termine "Yugiho", termine che io conosco bene, avendo un figlio dodicenne che ancora gioca con queste famose carte giapponesi, scambiandole con gli amici e giocandoci interminabili partite. A me sembrava strana questa parola e così ho scritto a Tonia chiedendole se questa parola le diceva qualcosa. Non potete immaginare quale sorpresa per Tonia e per me è stato scoprire che Gennaro era un appassionato collezionista di questa carte (io di Gennaro sapevo solo il nome, l'età e il motivo della morte, come per tutti quelli che mi scrivono). Gennaro, citando le sue amate carte, ha voluto così confermare la sua identità a sua mamma in maniera impeccabile e perfetta. Chiude questa registrazione mio padre, a sorpresa, per stigmatizzare e condannare il comportamento di quanti vorrebbero ridicolizzare e attaccare questo sito e la metafonia (e ce ne sono tanti! Mio padre li definisce semplicemente "imbecilli" e come dargli torto?).

ora svegli, fai scoprire che imbecilli là!.........

TEODOSIO

Ha faro e lo vorrà quaggiù,
coi raggi nun va “notte sempre”,
qui vi do i raggi, eh!

E via, qui sto, ne dà “verba”,
e raggio trovò più, lui grande uscì, ehhh!
In noi li vuoi ferri? E lì si va che dà, eh!
Ah, là inserì: qui nova identità!
Più grand’oro, si, ha Re!
T’aiuterà, mò qua stà attuorno, fa, dì!
Po’ manda il Re giù esperti,
qui veri gira, come sempre,
costì no imbroglia, ah!
Qua c’è e busserà sempre,
di là giuro: ha mezzi.

Carro ci dai, dentro si, e issa!
Antro ci dà, hai là,
ostello qua, calore, e hai dire questo, avanti!

 


GENNARO

Hello, son tanti, eh!
E vela traina e arriva busta!
Fa là giù Lido, c’è qua, annavo!
Su Gennaro il viso vi dà, si, eh!

E allà, Frà, fa ascì cose, Frà là dì,
po’ na birra hai ccà!
Han lì, ci vò lì,
è un dono sulla terra,
verrà di scurdà? Dì di no!
Ah, osà più dirò!
Son lì di sotto, c’è i fanali,
dietro te sta, origlia!
Che bomba vede Re fare!
“Noo” mò a dì già vi vedo lì,
e già pè Marte richiesta va!
Ascì, mò qua ti pago,
qua mesce, sopra ti dà:

e yugiho do…ire!

 


MIO PADRE

Frà salga, qua è la città, c’è guida!
Male essa giudica, sta qua il padre giù,
e hai, gli dà qui!

E già che vi piace parlare
di là già è accesa la tv,
più di luce accesi lì!

E sta là già dire, e cova acidità:
che bruti!

Da lì reclame è di là fare,
ora svegli, fai scoprire che imbecilli là!
Non fermà, lì c’è Re, pigia!
Famiglia ti ricama,
poi già attrezza, non lo sai? Il Re noi!

 








 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Da lassù mi dicono sempre che c'è un "faro", un raggio di energia che conduce le comunicazioni da lassù e che è qui vicino a me quando registro e, dice Teodosio, con questi raggi certo non ci arriva il messaggio che dopo la morte sarà sempre notte, ossia il nulla, anzi, ci arriva proprio il messaggio contrario, ovvero che c'è vita dopo la morte. Lui sta qui, danno "parole" (verba, lo dice in latino, significa proprio "parole")per poter parlare con noi quaggiù, e lui ha trovato questo raggio giusto per poterci parlare e scherza facendosi un complimento e dicendoci che è stato grande, è riuscito a parlare bene. Chiede ad Antonio se vuole i "ferri" per operare anche lui (in poche parole gli chiede se vuole registrare anche lui), che provi perchè da lassù sono generosi e a tanti concedono le registrazioni. Mi chiede di inserire questo: lassù si ottiene una nuova identità, si cambia. Il Signore ha molto più dell'oro con questi messaggi, dice questo nonno, e dice al nipote che Dio lo aiuterà, che stia però sempre attorno al sito, lo legga, che si dia da fare anche lui e dica anche agli altri quanto ora sa. Il Signore manda spiriti esperti quaggiù per permetterci di comunicare, e come sempre questi spiriti sono veri e girano quaggiù, qui non si imbroglia di certo, è tutto vero. L'Aldilà c'è e sempre busserà alle nostre "porte" se sapremo ascoltarlo e il nonno giura perfino che da lassù hanno i mezzi per poter comunicare con noi (questo, appunto, è uno di questi mezzi). Rivolto a me mi dice che io, simbolicamente, dò loro un "carro" su cui loro si issano per poter scendere in terra. Il Signore dà un antro, uno spazio in cui i due mondi possono comunicare e chiude chiedendo ad Antonio di dire che lassù lui ha trovato ostello, riparo, e calore (immagino che siano state cose che in guerra gli sono mancate).
Con un allegro "hello" Gennaro si affaccia alla registrazione e commenta che ci ha messo un pò a venire da sua mamma perchè ci sono tante persone ad attendere il loro turno. La vela della nave di S.Erasmo lo ha trainato fino a qui a portare la sua "busta" con relativo messaggio. Ci sono io al Lido (è dove abito) ad operare e così lui è venuto da me, e ci porta anche il suo viso, proprio quello di Gennaro (conferma dicendo il suo nome). Si rivolge a me sempre chiamandomi Frà e mi chiede di far uscire cose concrete, di dire cosa lui vuole dirci e mi dice che dopo questa mia fatica lassù c'è una birra per me, per ristorarmi (mi offrono da bere, capite?). Qui ho la possibilità di farli parlare e così lui viene perchè queste comunicazioni sono un vero dono sulla terra, dono per chi soffre e che così può avere una prova che il proprio caro è vivo davvero lassù. Se tante volte sua mamma dovesse chiedersi se lui la dimenticherà prima o poi lassù, ebbene sappia che non è così, non ci si dimentica mai di chi amiamo. Gennaro dice a sua mamma di osare di più, la invita cioè a registrare pure lei, lui le dice che è già qui sotto, ci sono i "fanali", i raggi di energia che ci permettono di comunicare, lui sta dietro di lei e la invita ad "origliare", ad ascoltare le registrazioni anche lei. Il Signore, scherza Gennaro, vedrebbe così fare una "bomba", ossia una cosa potente. Ma già immagina la risposta dei suoi: "nooo" li sente già dire alla sua proposta e così, scherza, il suo invito a registrare va a finire su Marte, ossia si perde nel nulla. Nell'uscire, ossia nel tornare su, Gennaro vuole pagarli della loro attesa con un dono speciale, la prova di cui vi ho detto, e chiarisce che questo dono lo mesce, lo versa il cielo: nell'andare (ire) dà le sue amate carte yugiho ai suoi cari in segno di affetto.
Spesso, lo sapete, da lassù troncano il mio nome e mi chiamano semplicemente "Frà", immagino per comodità e per risparmiare energia. E così mi chiama anche mio padre invitandomi a "salire" nella sua "città" di luce lassù che mi farà da guida. Aspettavo Sant'Erasmo e così mio padre mi dice che ho giudicato male perchè non si tratta del santo ma di lui, mio padre, che sta qui e mi dà le sue parole. Ho fatto questa registrazione di sera e c'è qui una piccola critica ad un'abitudine che tante famiglie hanno dopo cena: papà ha notato che c'è la tv accesa e che il resto della famiglia se ne sta incollata al video (mentre io registro) e così ironizza sul fatto che ci piace parlare tra noi invece che guardare la tv. In realtà, proprio per colpa della tv si parla poco nelle famiglie e così è, purtroppo, anche nella mia, ma papà, invece di accendere la tv, accende la sua luce spirituale per portarmene un pò qui sulla terra e così mi consola un pò del "silenzio televisivo". Bisogna qui dire, secondo mio padre, che ci sono molti personaggi che covano acidità per la rabbia che queste comunicazioni provocano in loro, e definisce costoro "bruti" senza mezzi termini, insensibili e ignoranti del fenomeno e della materia, un giudizio tombale davvero. Bisogna reclamizzare questo fatto e così far scoprire che razza di imbecilli sono costoro. Papà mi chiede di non fermarmi e pigiare anzi sull'acceleratore, andare più svelta che posso perchè c'è la volontà del Signore in queste comunicazioni che ci giungono. La mia famiglia lassù mi "ricama", ossia mi aiuta a costruire lo sviluppo di questa "missione" e il Signore, mi dice mio padre, ci attrezza affinchè possiamo riuscire a compiere la Sua volontà.

COMMENTO

Di questa registrazione, oltre all'invettiva di mio padre contro gli imbecilli che popolano il mondo (anche e soprattutto virtuale) da sempre, mi resterà la bella prova concreta che Gennaro ha voluto dare alla sua mamma. A volte con una parola sola si può fare un dono immenso, e così è stato per Gennaro che pronunciando il termine "yugiho" ha voluto dare un significato concreto della sua vera presenza a sua mamma: io non potevo assolutamente sapere di questa sua passione, e così ha fatto il più bel dono che poteva fare ai suoi cari, donando loro, simbolicamente, le sue carte prima di tornarsene lassù fra gli angeli.

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