Mia nonna materna viene a salutarmi e consolarci

In questa registrazione, effettuata il 26 giugno, come è già accaduto, Piero si presenta in veste di guida e, dopo avermi dato raccomandazioni utili sulle cautele da adottare durante le registrazioni, mi dà molte informazioni che, se non altro, ci lasciano perlomeno immaginare questa dimensione, per noi ancora misteriosa, dove egli ora vive. Per "loro" è fondamentale venire a comunicare con noi per confessare qualche colpa, grande o piccola, commessa mentre erano in vita: ciò li aiuta ad accelerare il processo di elevazione spirituale verso la luce o, come dicono spesso "il sole". Evidentemente, mentre le anime stanno ancora scontando le loro pene terrene sono lontane dalla luce, in una sorta di buio o crepuscolo che rende loro più amara la lontananza dalla perfezione. Per questo Sant'Erasmo mi raccomanda, anche duramente come vedrete più avanti, di dedicarmi più che posso alle registrazioni perchè ciò è fondamentale per le anime che sono ancora, come lui mi ha detto una volta, "schiave di qui", e perhè in tal modo si dà la possibilità a molte di loro di progredire più velocemente.
Mia nonna, certo, usa qui un linguaggio che non le era consono in vita, visto che, come tanti in quell'epoca, ella non aveva potuto studiare anche perchè rimasta orfana di padre in tenera età, e ciò ci fa comprendere, in questo caso come in tutti gli altri, che l'anima ha la capacità di acquisire la conoscenza in un modo che, certo, non possiamo spiegarci. Le anime che vengono a parlarci usano tutte un linguaggio poetico e forbito, al di là del grado di cultura che avevano acquisito in vita e ciò, per me, rientra in quegli eventi soprannaturali e inspiegabili che tanto ci danno da riflettere, ma che tanto, anche, ci danno la misura della grandezza di tutto ciò.
Qui si va oltre gli umani criteri, si travalicano i limiti della nostra fisicità terrestre e, in un certo qual senso, dopo un pò finiamo col non chiederci nemmeno più perchè e come ciò sia possibile. Nonna si presenta mostrando una felicità incontenibile, pari soltanto al lungo desiderio, che ella ha certamente avuto, che tutto ciò potesse avvenire, potesse essere possibile. Dolce e materna, fedele al ruolo che noi parenti le conoscevamo, alla fine pare quasi scusarsi per essere morta e si giustifica, quasi, dicendo che, in fondo ci ha lasciato, tutti noi nipoti, grandi (lei lo dice in dialetto napoletano, dice "uommene" ossia, uomini fatti, adulti).

Angustie porta a voi se indarno lì tornereste... .

PIERO

Penna ha il ritmo che so,
è troppo semplice,
a noi, si, bene:
e dà ciò per noi
per questo settembre.

Fedeli getterò in palestra,
mò si mamma ci mando,
a ogni bara ti sfò(rzi),
si vuoi tu registra, ma ai bambini
gli si mostri fa ma mai rischio
.
Ne ha di misure, noi
ci trarrà il ritmo che la reguarda giù
e mirando a essi, già ce n’è lì, fa pagar!
No entri si no entri,
e cedesi: ne avrai bare!
E qui suspiriamo
“Sedia godi, ha ospiti noi!”.
Però andetti nonna a ritrovà,
però dalla a mamm.

E invero, mi venderò,
c’immaginasti nei vetri: bleffai.

Hai troppa luce dai vetri
e poi chi ci fai stare?
Demordi, c'ho le piume in onda!
Ritmo e ridi:
vuoi far già notevolmente da lì.
Spero il Signore reca i nonni,
hai due regali e or t’aiuto lì,
fari misi.
Però un dì si rivedrà
il Suo Delfin tornar da lì!

Noi vi trasmettiamo le notizie
che può esser irradiate: vendila lì.
E t’augura a tornare
avè il senno di qui,
grazie prepari a te allegramen.
Mistico era più presente
e di verde era in me.
C’ho mammina, è lì, gratta l’acciaio
ch’ebbe in du spazi, però è fuori.
Per ogni tornato
è tornare aver sogno,

là siedi chiedo: al sole si va!
Però il Signore reca i nonni!


NONNA

Registrat, finalmente!
Sarò grata assai,
allegre, e solleverò,

farò raggrear tristi là,
distrà i figli tornai io,
vorrei far riuscire a sperar.

Qua dove ti porto ne ho avvertiti.
Farò venir Gennar voi
con gli altri:
Che si ha là dei patti, ne avevi tu.
Angustie porta a voi
se indarno lì torneresti.

Fiabe voi siete,
che se solete più sarà più magro in tre.

Entrare ti farà:
io sono qui per reincuorar,

hanno scoperchiao, mò aspettiam,
ne hai inviti e ne hai leggi,
vende libri e già so perché:
facesse coraggio.

Sai per diritto va i vecchi,
vi ho lasciati “uommene”!.
Andrei di lì,           
farei conoscire,                                
farei coraggio.








SPIEGAZIONE DEL TESTO

Piero prende atto che la mia penna va veloce nello scrivere le registrazioni, veloce come già sapeva che fosse quando era vivo. Mi invita a cercare di diffondere tutto ciò per settembre (non è stato possibile, purtroppo, il lavoro era immane). Mi dice che, di là, manderà fedeli come se fossero in una palestra, per mettersi alla prova del registratore e ciò mi darà molto impegno, per cui il suo pensiero va al bambino che noterà che la mamma è sempre troppo presa in quanto le "bare", ossia le anime che verranno saranno molte e mi chiederanno molto sforzo. Mi dice di non insegnare al bimbo questa tecnica, di registrare lontano da lui per i pericoli cui potrei esporlo visto che è piccolo, la possibilità che entrino spiriti non benevoli c'è sempre. Il ritrmo con cui loro si presenteranno si adeguerà ovviamente al mio e mi dice che per il solo fatto che noi vivi possiamo "mirar" queste anime che hanno peccato, essi pagano la loro pena. Mi dice che non entro lassù col registratore solo se io non lo voglio perchè sono in tanti che vogliono venire a parlarmi e sono felici che io sia, figurativemente parlando, loro ospite. Mi dice che andò a ritrovare mia nonna e che devo farla ascoltare anche a mia mamma. Qui mi parla di una foto che avevo scattato su un vetro dove credetti di vedere Piero con una parrucca buffa in testa, simile a quelle settecentesche, e mi conferma che è così, mi prese in giro con quel buffo travestimento (potete vedere il frammento di foto più giù, anche se non è molto chiaro): non è strabiliante che egli abbia conservato il gusto per gli scherzi?. Però mi invita a demordere dal cercare di catturare le loro sembianze nei vetri, sbaglio tecnica, fotografo quando c'è troppa luce nei vetri. Comunque, egli dice, è meglio che mi dedichi alle registrazioni poichè con questo mezzo "le piume", ossia esseri superiori come gli angeli possono andare in onda. Poi mi anticipa che spera che il Signore gli faccia venire a parlare i nonni, un regalo che egli vuole farmi, e a tale scopo dice che "mise i fari"(col termine "faro" spesso indicano il fascio energetico messo a disposizione da entità elevate quali gli angeli e che permette la comunicazione con noi sulla Terra). Poi mi ricorda che un giorno Gesù Cristo (che ha proprio il delfino come uno dei simboli che lo rappresentava quale salvatore di uomini), tornerà sulla Terra e mi chiede di ricordarlo a tutti augurandomi di tornare ad avere fede ("il senno di qui"). Poi fa riferimento al suo lato "mistico" che è quello che ora è più "verde" nell'aldilà, ed il verde è per loro il colore che indica gli spiriti positivi ed evoluti. L'immagine di sua madre che, nell'aldilà, gratta l'acciaio, mi è in verità poco chiara, anche se informandomni che "è fuori", vuole farmi sapere che è salva. Poi mi rammenta che ad ogni anima che faccio tornare sulla Terra col registratore, dono un sogno e permetto di rivedere la luce del sole. Ed ecco che mi introduce mia nonna che, felice, esulta con un "finalmente" e usando una intonazione dialettale. Dice che solleverà i nostri animi e farà felici quelli che sono tristi, e che vorrebbe distrarre i suoi figli rimasti sulla Terra dal loro pessimismo e dal dolore per la erdita del loro fratello Gennaro che ella promette di portare in futuro a registrare. Poi midice che poter contattare l'aldilà senza farne tesoro porta più angustie che gioie, e poi, riferendosi, credo, anche ai signori Desideri, dice che in tre i contatti saranno più veloci e facili. Mi ricorda che ho i permessi per comunicare con loro e, con dolcezza, mi dice di sapere perchè ho scritto il mio libro, per fare coraggio a coloro che sono colpiti dal lutto. Termina dicendomi che è morta di vecchiaia, naturalmente, e che, comunque, ha lasciato tutti noi nipoti oramai adulti. Poi mi invita ad andare dai suoi figli per fare una lettura di quanto lei mi ha detto e per far conoscere la realtà dell'aldilà facendo coraggio a tutti loro.

COMMENTO

Queste due persone a me care conservano i tratti fondamentali del loro carattere: Piero comunque premuroso e nonna dolce e materna, ancora preoccupata per la felicità e serenità dei propri figli. Certo mi colpisce il fatto che Piero sia divenuto così spirituale, in vita egli era una persona corretta e rispettosa, ma non certo religiosa: adesso che ha conosciuto direttamente questa realtà si sforza di farla conoscere anche a me e a tutti coloro che leggono per spingerci alla fede e tenere comportamenti più corretti se vogliamo prepararci un buon posto nell'aldilà. La raccomandazione di insistere nelle comunicazioni per portare sollievo alle anime nell'aldilà è, per me, il segno dell'altruismo che aveva anche in vita. Mi commuove il tentativo, poi riuscito, di farmi una sorpresa portandomi i nonni (poi è venuta solo la nonna, il nonno verrà più avanti), anche da vivo, quando faceva una sorpresa alle persone care, alla fine il più felice era proprio lui. Da ciò deduco che la personalità dei trapassati non cambia molto nell'altra dimensione, così come non cambiano i loro sentimenti verso di noi. Facciamo dunque lo sforzo di tenere vivi questi sentimenti, di non permettere all'assenza di diventare un deserto, loro ce ne saranno grati perchè continuamente insistono per farci sentire che sono vivi e che ci sono vicini: solo il tempo richiesto dalla prova della nostra esistenza ci separa da loro, non certo lo spazio che, come le registrazioni dimostrano, può essere in qualche modo colmato.

Piero nel vetro
Piero nel vetro con specificazione

 

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