R.G: un famoso imprenditore morto suicida nel 1993 ci fa riflettere, con un flash, sulla corruzione che nasce dall'intreccio fra imprenditoria e politica - Piero mi parla di un nostro falso amico

Il 12 gennaio 2009 ho effettuato questa registrazione in cui, sulla base di due diverse voci, si presenta Piero, dapprima in veste di guida, poi per comunicare direttamente con me. Sono rimasta davvero molto sorpresa dal fatto che ci venga portato un noto imprenditore italiano che si suicidò nel 1993: credo sia una delle ultime persone che mi sarei aspettata, anche perchè della sua vicenda so solo quel poco che fu detto dai giornali di allora e, in verità, non ricordavo molto bene la sua tragica vicenda. Questo noto imprenditore viene a dare testimonianza, riportando un breve e fulminante dialogo avuto con qualcuno che evidentemente era molto importante al tempo, di come venissero intessuti certi rapporti corrotti fra imprenditori e politici. E' noto che le conseguenze di quegli eventi lo portarono poi a compiere il gesto estremo per il quale, probabilmente, egli non si trova in una situazione felice nell'aldilà. Evidentemente la corruzione che ancora infesta la politica e l'amministrazione di questo Stato preoccupa le nostre guide nell'aldilà che vengono a mostrarci con chiarezza che coloro che hanno fatto certe scelte disoneste nei confronti dei cittadini saranno un giorno chiamati a risponderne con fermezza. E di là non ci saranno nè magistrati e nè giudici da comprare, e nemmeno ci sarà la possibilità di alterare alcuna legge per tutelarsi dalle proprie responsabilità.
Se fossi nei panni di questi signori comincerei a preoccuparmi seriamente, anche perchè l'avidità, l'amore per il potere e l'egoismo sono la base su cui viene costruita una permanenza nell'aldilà triste e travagliata per non dire peggio. Nella seconda parte della registrazione Piero mi parla invece di un nostro vecchio "amico" (si fa per dire) di famiglia cui egli si era rivolto poco prima di morire raccomandandogli di aiutarmi qualora avessi avuto, dopo la sua morte, delle difficoltà sia economiche che burocratiche (è un professionista del settore), e che, invece, se ne è lavato allegramente le mani, mostrando un interesse iniziale solo per essere sicuro di coprire qualche magagna che temeva venisse fuori dalle carte di Piero che faceva il promotore finanziario. Per farmi capire chi è, Piero mi rammenta degli episodi ben precisi che sono avvenuti e che lo riguardano: io non ho alcun risentimento nei suoi confronti, anche se pare di capire dalle indicazioni di Piero che egli occulti qualcosa che spetterebbe a me e ai ragazzi; semplicemente l'invito è quello di riflettere sui propri comportamenti perchè nulla, ma proprio nulla, sfugge alla nostra stessa coscienza che un giorno ci giudicherà senza sconti. E' una bella registrazione, leggetela con attenzione, avrete l'ennesima prova che i nostri cari, nell'aldilà, conservano ricordi, personalità e carattere, nonchè affetto ed amore. Non riporto il nome dell'imprenditore (che mi viene detto con estrema chiarezza), per rispetto dei suoi familiari.

Qui stai scendendo nei reclusi dai viscidi.....

PIERO

Ha ira ma è fedeltà.
Voci rispò(ndono), immaginai una amando lì
se l’hai spenta libro chiude, oh, su lì.

Andai fabbriche di male,
ti è scol(a) più,
qui stai scendendo
nei reclusi dai viscidi.

Sò grande e mi fai fare un bliz:
ebbi i magneti.

Andai: chiesi vittima, sai?
Fai missione di star nettando,
sai, toletta.

E salivan ministri pè nettà ministri”,
bimba, c’hai qui su G.
e a me arriva.


R.G

“Disse:- Un attimo e lei uscirà,
poi più può chiedere -
e incomincio da lì i mezzi.
Vien dai, soldi c’è rubati su,
se indagi(ni) scadute
coltivi d’uso. E tu distrai,
previdi basteranno vesti di lusso
-”
Ah, che legge è?
O dividi o buste!


PIERO

Sperava suo figlio c’era,
ebbi mille Gino abbracci:

e noi spine s’ha lì
da chi non gli si mostri.

Se agiranno, i bari metti via.
E' moda: male trattare ho
ma l’abiti di lusso!
Trovalo e qui prenderai:
“Fermi ho dei soldi, mi ricevi?”,

è morta figlia scorda gli amici,
ne ha eredi,
me di notte sull’aereo scendo,
a noi rischio,

pastiglie (quasi una sfamò)
di Vienna a donà ero qua.

A noi scheda, per soci e denti era,
l’ho acquistati.
Però v’esprimo: i righi ha lì ladri
più lo scrivi e dolori m’abbrevi.
Parti, suona lì.







SPIEGAZIONE DEL TESTO

Sinceramente il significato di questa prima frase mi rimane oscuro. Il seguito pare richiamarmi a non spegnere le voci che vengono per amore, smettendo le registrazioni, altrimenti il libro che raccoglie le registrazioni e che metto gratuitamente a disposizione di tutti (vedi home) non potrà più crescere. Piero poi mi dice che per portarmi questo ospite, egli si è recato in quel luogo triste che egli chiama "fabbrica del male", là dove di trovano coloro che sono reclusi dai viscidi demoni, poi, compiacendosi di se stesso, mi dice che è stato grande nel riuscire a fare questo bliz per "intervistare" quest'anima e che egli ha avuto i "magneti" che gli permettono di registrare in autonomia. Anche in altre registrazioni vengono menzionati questi "magneti" che, a quanto posso intuire, sono strumenti che permettono di incidere sul nastro magnetico del registratore. Poi egli mi dice che ha chiesto di parlare con una vittima che si trova colà: immagina, mi dice, di star pulendo una toletta, è questo il compito che pare di svolgere lì (che immagine forte, eh?). Questa persona si presenta con una frase che immediatamente dà il tono della conversazione, ci dice infatti che da lui salivano ministri con lo scopo di essere aiutati a "pulire" l'operato di altri ministri. E qui Piero mi dice chiaramente di chi si tratta, chiamandolo col cognome. Questo famoso imprenditore comincia a parlare riportando spezzoni di dialogo con qualcuno che, evidentemente, era importante e che lo istiga verso la corruzione di altri personaggi importanti, proponendo di dare egli stesso, per primo, i mezzi per portare a compimento la corruzione, infatti, dice, ha a disposizione soldi rubati che, a causa della prescrizione del reato da cui provengono, possono essere utilizzati. Poi gli consiglia di "distrarre" coloro che avrebbero dovuto controllare su tali soldi: addiruttura gli dice che per comprare il loro silenzio, sarebbero bastati vestiti di lusso in dono. Ma l'imprenditore chiude la sua registrazione riportando quanto questi ultimi gli risposero quando, evidentemente, egli provò a regalare loro questi abiti: infatti, ritenendo non sufficiente quella ricompensa, essi lo hanno messo davanti ad una scelta, pretendendo o una bustarella cospicua o di dividere con lui una parte dei soldi.
Nella seconda parte della registrazione Piero mi riporta qualcosa per conto di mio zio Gino che aveva sperato che suo figlio chiedesse di contattarlo (cosa che non è accaduta), ragion per cui egli è deluso, ma nonostante tutto gli manda lo stesso mille abbracci; in fondo, dice Piero, quando i loro messaggi restano inascoltati per loro è come avere delle spine che gli danno dolore. Poi mi consiglia di tener lontani coloro che cercheranno di barare e subito inizia a presentarmi il ritratto di un nostro "amico" da cui vuole mettermi in guardia. Per farmi capire di chi si tratta mi dice per prima cosa che costui, pur di essere sempre elegantissimo, con abiti firmati da capo a piedi, accetta anche di trattare affari sporchi, che se capirò chi è potrò prendere ancora qualcosa (già, ma cosa?) di cui egli è a conoscenza evidentemente, mentre io no. Mi riporta poi una frase che costui gli diceva sempre, tipo "ho dei soldi fermi, mi ricevi per darmi dei consigli su come fare?". Poi, costui, quando io e Piero abbiamo perso la nostra bambina, pur dichiarandosi all'epoca nostro amico, non si fece nemmeno vedere per un appoggio morale o per starci vicino così come dovrebbe fare un amico. Mi viene ricordato un viaggio aereo notturno che Piero fece con lui nel quale corsero qualche rischio per il maltempo e il fatto che egli gli ha regalato a suo tempo delle pasticche giganti comprate a Vienna, grandi al punto che una sola potrebbe sfamare una persona (di questo fatto non ero a conoscenza). Quasi a conclusione Piero vuole farmi sapere che aveva acquistato per la famiglia una scheda che permetteva ai soci cure dentarie a prezzi probabilmente di favore, ed anche di ciò non ero a conoscenza. Ci lascia ricordandoci che i ladri avranno comunque un marchio, qualcosa che li identificherà nella vita futura (usa la metafora delle righe delle casacche dei carcerati) e mi dice che più scrivo queste cose e più gli abbrevio i dolori della sua purificazione, poi mi lascia invitandomi a partire perchè suona il segnala della fine della registrazione.

COMMENTO

Vorrei farvi notare come le nostre guide insistano, dall'aldilà, nello stigmatizzare comportamenti fraudolenti che hanno, come motore principale, l'eccessivo amore per la gratificazione personale, il potere, i soldi. Sono rimasta davvero meravigliata dal nome altisonante che Piero mi conduce a parlare, non me lo sarei davvero mai aspettata, e mi ha colpita la sua pacata rassegnazione pur trovandosi, costui, in un livello di coscienza dove ancora ripara ai suoi errori, non ultimo, certo, il suicidio col quale pose termine alla sua vicenda umana. La corruzione politica è sicuramente un male enorme per una società che aspira ad essere libera e giusta, per cui essa, spesso, viene indicata come uno dei più gravi peccati, anche perchè sottrae alla società mezzi che dovrebbero servire, invece, a renderla più equa e solidale con chi si trova nel bisogno. "Mani pulite" le faranno sicuramente di là, un giorno. Bello anche il modo in cui Piero si sforza di farmi capire da quale "amico" intende mettermi in guardia: lo fa con leggerezza, ripercorrendo ricordi che per noi sono stati anche dolorosi, ma anche vicende più leggere, di cui egli mostra di avere pieno ricordo, dimostrandoci che i legami terreni non vengono certo recisi di netto dopo la morte. Il tema dell'intera registrazione è comunque l'egoismo umano che, sia nel caso dell'imprenditore che in quello del falso amico, ha fatto sì che essi dimenticassero la propria dignità vendendosi "a soldi", pochi o tanti che siano stati, e senza vergogna.

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