Sant'Erasmo ci dona brevi chiarimenti su questo "fatidico" 2012 - Odette era una deliziosa e colta signora francese che ho conosciuto alcuni anni fa e la cui vita è stata particolare e dolorosa - Mio padre mi dona un suo messaggio inatteso - 01/02/2012
Tanti di voi mi scrivono chiedendomi se ho notizie da lassù circa questo "fatidico" 2012 e su queste (per la verità ormai noiose e ripetitive) profezie dei Maya che fisserebbero per il 21 dicembre prossimo un non meglio precisato evento, catastrofico o meno, a seconda di chi interpreta in modo positivo o negativo questa presunta profezia. Ho già espresso a molti di voi la mia personale convinzione che in realtà non accadrà proprio un bel nulla e ciò per una serie di motivi, alcuni semplicemente logici e dovuti a semplice riflessione, ed altri che risiedono proprio nella radice della mia fede cristiana che mi ricorda, con le parole di Gesù, che nessuno conosce il giorno della fine dei tempi, solo il Padre che è nei Cieli (quindi non so perchè proprio i Maya che non sono stati capaci di predire la propria fine ed evitarla, avrebbero invece dovuto conoscere la data di questo giorno). I motivi logici sono soprattutto derivanti dall'osservazione che la Terra ha 4 miliardi di anni e ha attraversato cataclismi di ogni genere ed è ancora ben salda lungo il suo percorso che ci assicura la vita. Ma, spinta dalle vostre richieste, ho "girato" la domanda direttamente al Santo e lui certo ci ricorda i pericoli di questo mondo d'oggi e il fatto che dobbiamo lottare per migliorare il mondo, ma non parla di nessuna fine e di nessun pericolo derivante da un'aumentata attività del sole, come tanti pensano. Il 21 dicembre, insomma, sarà solo il giorno prima del 22 e dopo il 20. Odette era una professoressa di storia dell'università della Sorbona di Parigi che ho avuto il piacere di conoscere qualche anno fa a Venezia, città che lei amava e dove veniva spesso per i suoi studi di Storia Medievale. Bella, solare, estroversa, aveva vissuto esperienze davvero particolari e tragiche nella sua vita. Quando la conobbi aveva più di 50 anni, due figlie adulte e un compagno famoso in Francia e molto amato, ma, con mia grande sorpresa, era incinta. Mi raccontò che quella gravidanza era arrivata davvero in maniera del tutto inaspettata e sorprendente, a seguito delle cure ormonali che aveva dovuto affrontare per un tumore che l'aveva colpita e che era riuscita a sconfiggere. Le nacque così un'altra bambina quando lei aveva ben l'età per essere nonna (una delle due figlie adulte era già sposata), bella e sana, un vero miracolo della vita, e per lei, dopo l'iniziale disagio e "rifiuto", era diventata il centro della sua vita. Ma la vita è davvero crudele, e spesso penso che la vita di Odette sia stata una vita da romanzo, tanto incredibili sono state le circostanze che ha vissuto. La bambina, quando ebbe due anni, morì per una meningite fulminante e, contemporaneamente, anche il suo amato compagno si ammalò di tumore. La persi di vista per un pò, la lontananza mi rendeva difficile avere sue notizie, finchè un brutto giorno, cinque anni fa circa, venni a sapere che Odette, mentre era in viaggio per Venezia con la sua automobile, si era schiantata a tutta velocità contro un albero ed era morta. In questi anni ho pensato spessissimo a lei, al dolore che aveva provato, alle grandi emozioni che l'avevano scossa, nel bene e nel male. Non avevo il coraggio di cercarla, temendo in cuor mio che quell'incidente non sia stato proprio un caso. Ma adesso ho sentito che era giusto cercarla e Sant'Erasmo mi ha concesso che venisse a salutarmi; è serena, e questo mi fa tanto piacere. Chiude mio padre (questa registrazione è stata a sorpresa) con il suo piccolo contributo all'apertura degli occhi dei ciechi che vivono quaggiù.
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E’ piena di mulo sardo, resta lì e fai che è vero,....
SANT'ERASMO
In noi sta chi butta,
cascò la rete e là dì: fammi vestire!
Gira lì voci e Re vidi, dava me:
qua lutti là vole ricchi e avveniva,
e va, dici figlia,
di là rigore si chiede,
Re grida là e gira là un “se”.
Ti chiede, hai medicina là, oh mesc(i)!, indi
Te davo strati d’onde, si, lottare c’è!
E lì sta stella adocchià? Oh santa,
sfogare deve!
ODETTE
Faccia Dieu a vouz
e su là venire,
qui balla, mi ridere, stupirà là!
Eri ubbidiente là,
e canali, chiama, hai su!
Del patì sciarpa ne levi,
c’è figlie, mò dì!
E noi: subisci, di merda la beffa,
l’è forte Regno!
E lì cuor per lei va lasciati di là,
e vanno a chi da là va a redditi!
E tu uscire, adesso udirai:
le fa corona amici!
Fa lei bene gli affari,
e a mosci i morti dà, yeah!
Arcione hai là, dì, approccia la strofa!
E d’ascia amor venga di me!
Piero, usavo il suo piede
e miei, dai entra!
Qui ride, più chiedan lussi, ah dì,
e su n’ha!
Ah si, di Dio è lì stile, sole è là Re!
MIO PADRE VINCENZO
Si, n’hai gli artigli e dai rosi lì nasce.
Fa luce di giù, dì terra, eh, dì!
Ah, insidie sempre hai troppe, lì.
Noi sperà per Dio e tu lo sai,
ah si ci toccherà, ci ha assunto nel consiglio!
E lì c’è l’apnea giù là,
qua ci mette lì, tre giù!
E’ piena di mulo sardo,
resta lì e fai che è vero,
Procedo, c’è lì pà! Prezzi di lì
onesti che un “bravo glie dà!
Tirò il sale Re:
c’è un saper, lì puoi, a cifre gomma là!
Vampiri no lussi andare di là:
si, Re doma in qua!
Aggettivo? Quale grigi lì?
Erasmo c’è là!
Costaggiù ridete ccà:
è il vescovo qui, dì!
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SPIEGAZIONE DEL TESTO
Nell'Aldilà c'è anche chi si diverte a "buttare" reti e trappole ai viventi sulla terra, spiriti che si divertono a tramare sempre nuovi spauracchi per noi e che, nella migliore delle ipotesi, possiamo definire "burloni"; e infatti questa "rete" della profezia dei Maya, tesa a chi magari è portato a credere a tutto (
"Quando non si crede più in Dio si rischia di credere a tutto", lo diceva Chesterton), ha accalappiato molti. Stando così le cose, Sant'Erasmo vuole "vestire" gli ignudi con quanto ci dice, ovvero coloro che, essendo nudi della fede in Dio, sono indifesi di fronte a tali fenomeni che i media amplificano per aumentare le proprie vendite. Girano voci qui sulla terra e Sant'Erasmo chiede lumi al Signore che gli risponde in maniera, questa si, da rendere davvero lo scenario di questo mondo odierno tragico: dice che i ricchi (intendendo anche i Paesi ricchi, oltre che le singole persone ricche e potenti) vogliono che sul pianeta ci siano lutti, morte, forse perchè davvero vorrebbero un mondo meno popolato per i propri egoistici interessi, come tanti pensatori ai "margini" hanno già detto. E questo fanno in modo che accada, in tanti modi più o meno manifesti ed eclatanti. Per questo bisogna lottare, dice il Santo, questo è il vero dramma del 2012, la vera catastrofe. Il Signore grida il Suo sdegno ma ci lascia ancora aperti ad un "se". Ovvero ciò accadrà se noi chiuderemo gli occhi, se non lotteremo per i diritti di ogni singolo essere umano che abiti questo pianeta, se ci faremo intontire dal mantra che per lavorare e avere soldi dobbiamo rinunciare ai nostri diritti e alla nostra dignità. Se considereremo "diverso" ed "altro" lo straniero o, semplicemente, il proprio vicino. Se perderemo la patente di "umani" per venderci alle multinazionali e ai loro sudici giochi, sempre quelli, sempre uguali da che mondo è mondo, quelli della sopraffazione a cui porta il proprio orgoglio, la propria autocelebrazione, il proprio sentirsi superiori, l'orgasmo dei soldi e del potere senza limiti. Per le illusioni di questi individui il mondo si trova a questo tragico bivio, essi vivono come ubriachi, dimentichi della morte e di Dio, dei propri cammini di anime divine, dell'oblio che attende, inesorabile, ogni uomo che abbia vissuto solo per se stesso, al livello più basso della propria evoluzione spirituale, sguazzando nel fango dell'egoismo divinizzato. Rigore: questo chiede il Signore agli uomini di questo secolo, rigore è il rimedio. Rigore nei propri desideri, nei propri pensieri, innanzitutto, rigore nei propri comportamenti, rigore nella concezione del proprio Sè. La medicina sta anche in questi messaggi che da lassù Sant'Erasmo ci porta con tanto amore, mi si chiede di mescervela, questa medicina, quasi a farvela "bere". Strati di onde per ricevere i messaggi da lassù, ecco cosa mi dona Sant'Erasmo e questo perchè c'è da lottare e loro lottano con noi, usando i loro insegnamenti come armi. Alla fine il Santo scherza, com'è suo solito, riferendosi a coloro che temono che sarà il sole, con la sua presunta, aumentata, attività, a sentenziare la fine della terra: tranquilli, dice il Sant'Erasmo, povera stella santa (che ci dona la vita), deve pur sfogare ogni tanto, no?.
Qualche parolina in francese per farmi capire che è davvero lei, Odette, che si augura che Dio mi faccia andare "lassù" per permetterle di registrare. Dice di ballare lassù, di ridere, è felice e sa che ciò mi stupirà dopo che per tanto tempo l'ho pensata avvolta nel velo nero del dolore (sbagliando...). Dice che ero ubbidiente quaggiù a continuare a registrare, lassù ho dei canali aperti per comunicare e dunque devo "chiamare". Usa un'immagine molto particolare per dire che con le registrazioni si solleva dal dolore: dice che tolgo la "sciarpa" del dolore, come se il dolore fosse qualcosa che stringe alla gola, e mi chiede di dirlo alle sue figlie della sua registrazione. Da lassù mi invitano a subire quando qualcuno si fa beffa di ciò che faccio, e lei usa la parola pesante che paiono prediligere lassù per dire che è una brutta azione beffarsi, ma il Regno di dio è forte e costoro dovranno poi rendersi conto della loro miseria. Dice, bontà sua, che dovrebbero lasciare il cuore su questi messaggi che portano la verità e invece tanti preferiscono rivolgersi, per cercare un contatto con un proprio caro, a coloro che chiedono soldi e fanno mercimonio con queste cose (cosa non consentita lassù, lo ripeto). adesso mi farà udire una bella cosa, gli amici lassù mi fanno una corona perchè faccio bene questa "attività" e riesco a portare i "morti" a coloro che, quaggiù, sono "mosci", addolorati. Una bella immagine com'era nel suo stile immaginifico e poetico: dice che ormai sono in sella (l'arcione è la parte costituente della sella) e che quindi posso approcciare le strofe che mi donano con più sicurezza, le comprendo meglio. E lei mi manda, per combattere, la sua ascia d'amore (che bella immagine!). Per venire da me è stata aiutata da Piero (ha usato i "piedi" di Piero), che ora ride perchè le dice che io ho preteso quest'altro "lusso", quello di poterla sentire e l'ho avuto, per grazia di dio. Eh, si dice Odette, qui c'è proprio lo stile di Dio, la Sua grazia e la Sua benevolenza, ed è Lui il vero sole.
Papà sa bene che ho gli "artigli" per combattere, ma mi addolcisce la pillola dicendo che essi nascono come spine anche fra i rosi. Mi invita a fare sempre più luce in terra, a dire ciò che so e faccio. Sa che ci sono sempre tante insidie nella mia vita e loro, i miei cari lassù, sperano in Dio per me, e toccherà loro aiutarmi (papà scherza dicendo che li hanno assunti nel consiglio destinato a me). E siccome pare che io sia sempre in "apnea" per i tantissimi impegni e le preoccupazioni quotidiane che tutti noi abbiamo, il Signore assegnò tre di loro, miei parenti, alla mia "cura" spirituale. Sono piena di "muli sardi", ossia una razza di persone molto chiusa e testarda per quel che riguarda le cose spirituali, ed è per questo che mi invita a rimanere a fare ciò che faccio, anche io so che questo è verissimo. Continua a parlare e mi dice di essere "pà", papà. Dice che faccio prezzi onesti per quel che faccio (infatti lo faccio gratis) e per questo mi mandano un "bravo" da lassù. Il Signore ci tirò "sale", conoscenza, con questi messaggi, e questo sapere ci è accessibile, ci è permesso da Lui, a patto che passi una gomma da cancellare sulle cifre in soldi (non devo chiedere soldi e infatti mai l'ho fatto e mai lo farò). Quelli che sulla terra si comportano come "vampiri", che sfruttano gli altri e li prevaricano, certo lassù non andranno poi a stare nel lusso, il Signore li domerà nel modo più giusto. Mi chiede quale aggettivo darei alla mia situazione, e lui osserva che di certo non devo dire che c'è grigiore, affatto, perchè qui con me c'è Sant'Erasmo. Ci invita a ridere, ad essere contenti, perchè Sant'Erasmo, che era vescovo in vita, è qui sulla terra per aiutarci. |
COMMENTO
Quindi tranquilli, Sant'Erasmo ci avverte che l'unica vera catastrofe la può creare solo l'egoismo umano che si spinge fino al punto da escogitare il piano di eliminare una parte degli propri simili della terra per il proprio interesse e tornaconto. E non c'è bisogno di fare le guerre per questo, credetemi. Basta continuare a non muovere davvero un dito per far cessare la fame e le malattie nel mondo, continuare ad investire enormi cifre negli armamenti e sottrarle alla ricerca, agli investimenti per il lavoro, a mantenere gran parte della popolazione mondiale nell'inedia e nell'ignoranza, magari ogni tanto farsi "scappare" qualche batterio killer da qualche laboratorio (leggete qui se non ricordate la storia del batterio killer tedesco). Non bisogna davvero sporcarsi le mani, credetemi, è un lavoretto facile, che va da sè quando lo si è appena appena avviato, va per il mondo proprio come un virus, facendo nascere tragedia da tragedia, basta dargli solo un colpetto iniziale, una piccola spintarella con l'aiuto di qualche intellettualoide al soldo, di qualche politico corrotto (merce rara, eh?....) bravo a mascherare il garbuglio dietro qualche interesse generale, di qualche leggina che passa inosservata. Piccole mosse, profilo basso per non smuovere troppo le acque, strategia micidiale. Alla quale contribuiamo anche noi, sia chiaro, volenti o nolenti. Con i nostri bisogni artificiali e indotti, i nostri desideri a breve termine che ci lasciano sempre insoddisfatti ma che sono così tiranni da dover essere per forza soddisfatti, il nostro "tenore di vita" . La lotta a cui accenna il Santo non è quella che si fa nelle piazze, sia chiaro. Ma quella che parte, col suo primo moto, dalla nostra coscienza, dalla percezione reale del nostro Sè. Non è una lotta contro gli altri uomini, ma "con" gli altri uomini, perchè o si cambia tutti o si perde tutti. Se solo ci ricordassimo da dove veniamo e di avere dentro quella piccola scintilla divina, ogni tanto..... eccola la vera ed unica medicina, come ci dice il Signore attraverso Sant'Erasmo.
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