UGO
Ugo partì da lì per ti bussare..
chi nasce guida finisce qui
e spazia qui.
Già hai là Signore, sei già coi suoi figli!
E…e dentro casa fame e tirchi non hai,
vestire non se colleziona lire, occorre troppo,
fin da là dire: “E’ col sacrificio verrà qui sopra il cuore,
sennò andrai lì, in esterna!”.
O ti, beh, travesti…ma là era occhi, lì!
E corre troppo…i negozi, pe na lira, offrono lire,
inizia a dì: “Ordine deve stare e meno conto e meglio è”.
Poi lì, libero, il core fa l’acciaio lì.
De resti, ribadiscimi, scoppia i fiumi:
se soffrirà lì!
ENTITA' 1
Diranno da là: “spalle giro”…
Lodiamo, donna, te:
ho qui i morti col tù zio
fai là a Gesù, combatti!
Tira porta per il Signor,
si, dunque, apri.
ENTITA' 2
Ora alien hai nei deserti
che si accendono e
appare ovunque c’è un missile,
fra giardinetti vanno a spasso, che risate,
troppo ce n’è matti lì
che morti e martiri diventeran.
Qua ascimm…
SANT'ERASMO
E sta, corre da dentro al cuor: di ideare
c’è stasera!
Ah, e resta stasera so che già a sinistra mi vedi a me!
E chi vedi in spiaggia gettare i suoi veleni,
a dire: si sta lì in grotte!
Ohi, che assurdo era castigo?
C’ho entrata di onde i vecchi…
UN ARCHITETTO
Mistero! Chi va qui sopra spia te!
Ho studi un sacco,
quando uscirò posso offrire l’estro che ho.
Qui sta architetto a Riace,
può passà di là arte, davvero, a scriver,
mi devi restà per zia….zia qui ne farà!
ZIA ADRIANA
"Ma scurirà là, e gira paletti":
partì di zia cadavere.
E sta su creando,
v’è principio, vi sono scuole,
qui si che ti parlan leggero,
cava dei botti inveire.
Mi sta qua l’emergenza:
questi posti devi portare,
e vai là a dire agli eredi le certezze,
te scenderà cò Ida andare a case,
se fan dì messa di spalle
a zia qui è diretta!
Ci riesce, verimm’ a Gino,
puoi dirlo là a quei ragazzi!
Leggi da chi vai e digli:
“credevi alle mani!”
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SPIEGAZIONE DEL TESTO
Questa prima entità che si presenta a parlare ci dice subito di chiamarsi Ugo e mi dice che egli è partito di lassù per venirmi a "bussare", ossia a richiamare me e tutti noi. Mi dice che coloro che sono nati per essere guide e maestri spirituali, come lui, finiscono al livello dove lui ora si trova e lì possono spaziare, ma comunque, vuole specificare che noi tutti siamo già qui, sulla terra, col Signore, coi suoi figli, probabilmente intendendo sia che tutti noi siamo suoi figli, sia che le guide sono sempre accanto a noi già mentre siamo qui sulla terra. Tocca poi l'argomento del consumismo: si compra troppo e cose inutili, che non occorrono, quando già è sufficiente che non patiamo la fame e non abbiamo tirchi in casa che ci impediscano, coi loro comportamenti errati, di stare bene nel giusto limite. Il brutto è che nel nostro mondo anche per l'abbigliamento non si risparmia ("non si colleziona lire") e poi si buttano via tanti indumenti inutili ingrossando le discariche. Un atteggiamento errato, dice Ugo, bisogna dire che è col sacrificio che il nostro cuore giungerà lassù, con la rinuncia, altrimenti, ad essere troppo gaudenti, si andrà "in esterna" ovvero un luogo al di fuori di quel mondo di beatitudine. Questa espressione mi ricorda le "tenebre esterne" di cui parla Gesù nel Vangelo quando parla del luogo dove andranno il giorno del Giudizio le anime dei peccatori. E anche se ci si nasconde dietro false apparenze, in realtà gli occhi del Signore non possono essere ingannati. Corriamo troppo per avere cose e oggetti che consideriamo status symbol, i negozi per accaparrarsi clienti sono disposti perfino ad offrirci soldi a loro volta, e mi invita a dire che le cose vanno riportate nel giusto ordine di valori e che meno il conto sale in maniera eccedente alle necessità e meglio è. Spesso noi, per rincorrere false sicurezze materiali perdiamo di vista i valori veri, gli affetti, le amicizie, i figli. Libero da questi affanni il cuore può diventare più forte ("fa l'acciaio"), e poi tutte queste cose inutili che peniamo a procurarci vanno ad intasare le discariche: Ugo mi chiede di ribadire che i fiumi scoppiano di questi "resti" e che per questo si soffrirà qui (i recenti fatti di Messina gli hanno dato ragione, purtroppo). La seconda entità si ricollega al discorso di Ugo e commenta amaramente che qui tanti diranno "giro le spalle" di fronte a questi problemi. Mi fa un gradito complimento e mi dice di essere in compagnia di altre anime e di un mio zio (non mi dice chi è, pero), mi spinge a fare "per Gesù", a diffondere ancor di più questa realtà (spessissimo da lassù tornano su questo tema della necessità di far sapere a quante più persone è possibile che loro possono comunicare con noi), a combattere addirittura contro scetticismo e ostilità gratuite (l'incitamento a "combattere" mi è stato fatto qualche registrazione fa anche da mia nonna, a tirare la porta di questo mondo per farlo intravedere a quanta più gente posso. La terza entità che entra in scena sceglie di chiarirci un pò le idee sulle tante stramberie sugli alieni che ultimamente si leggono in tanti siti internet; badate bene, egli non ci dice che gli alieni non esistono, ma che le nostre credenze nei loro confronti sono esagerate ed assurde, frutto spesso di fantasia sfrenata. Infatti, egli, con tono scherzoso che tanto somiglia a quello che tante volte ha anche Sant'Erasmo, ci dice che tanti son convinti che essi si nascondono nei deserti e che appaiono illuminandosi ovunque c'è in azione un missile o un'arma da guerra come a volerci ammonire, che passeggiano nei giardinetti, e la cosa suscita le risate divertite fra loro che si trovano lassù: questa guida ci dice chiaro e tondo che ce ne sono tanti di matti quaggiu che noi, spesso, addirittura poi facciamo diventare importanti rendendoli addiritttura martiri dopo la loro morte. Io ho pensato sinceramente a quanti addirittura sostengono seriamente che gli alieni vorrebbero rubarci l'anima (ma non era il lavoro del diavolo, questo, una volta?..) e che su questa teoria hanno costruito un impero fra conferenze, libri e siti internet. Sono solenni castronerie e lassù tengono a precisarlo: l'anima non è un vestito da mettere e togliere! Notate come questa entità mi saluti in dialetto napoletano dicendomi "qua ascimm", ovvero "usciamo". Il mio caro Sant'Erasmo mi fa dono di una battuta che è davvero memorabile in queste poche battute che fa: dopo avermi invitata a restare perchè, dice, stasera ha in mente di dare idee nuove, mi dice che, per quanto sta per dirmi, io potrei addirittura considerarlo come uno di "sinistra" (vi rendete conto dell'attualità di questa battuta? E' incredibile!), e ciò perchè egli ora tratta del tema dell'ambiente e delle spiagge da salvaguardare da "ambientalista". Mi dice di avvertire coloro che inquinano gettando in mare i loro veleni che lassù, poi, andranno "in grotta". Vi ricordo che l'immagine della grotta come luogo di espiazione è apparsa spessissimo nelle registrazioni: fin dalla seconda registrazione, quella di Ismano, si è parlato delle grotte che accoglierebbero, al buio e al freddo, le anime dei peccatori. E, dice Sant'Erasmo, che non appaia assurdo questo castigo! Poi mi dice che ha un' "entrata di onde" (radio, ovviamente) da parte dei vecchi, e usa questo termine in maniera affettuosa, ovvio. Arriva il turno quindi di un'anima che dirà di essere un architetto di Riace. Esordisce facendo notare che è un mistero che, lassù, chi si reca là dove ora egli è, può contattare me e quindi il piano di esistenza terrestre, egli non si spiega come possa essere possibile, da profano non sa come tecnicamente accada. Mi dice di essere stato uno che ha studiato molto sulla terra e che quindi, quando avrà finito il suo periodo in grotta ed uscirà, potrà offrire il suo estro a qualcuno qui sulla terra. Lui è stato architetto e quindi come tale potrà passare per ispirazione le sue conoscenze qui sulla terra e mi conferma che si, è vero, si può passare qui l'arte attraverso la scrittura, quella che tante volte noi pensiamo ispirata. Mi dice di restare per mia zia, che ella ora arriverà e ne "combinerà" di cose!
Mia zia (preciso che parla con voce maschile che è quella che avevo inciso nella base, ovviamente), apre il suo discorso con l'immagine del suo corpo che viene cremato, pare riportare una frase degli addetti che stavano provvedendo al triste rito; "Ora il corpo si scurirà, gira i paletti", forse qualche azione che stavano facendo manovrando il forno. E' così, dice ella, che partì, si dissolse, il cadavere di zia. Passa poi a dirci che lassù ella sta imparando a creare la sua realtà (lì il pensiero crea la realtà, non dimentichiamolo), che ci sono scuole e quindi maestri come altre volte ci è stato detto, e che questi "parlan liggero", ovvero con dolcezza e amore e che non tollerano che si inveisca o ci si esprima con pensieri rabbiosi. Dice che ciò "cava botti", intendendo forse che quando un'anima inveisce provoca una reazione rumorosa che copre quanto sta esprimendo di brutto. Mi dice che ha una cosa urgente che vuole dire: prima mi sollecita a portare la realtà dei posti dove sta lei qui sulla terra, ovvero a far capire che sono reali e veri, e poi mi dice che devo comunicare alle sue eredi (le figlie) le certezze che ora io ho circa l'esistenza dell'aldilà e della sopravvivenza dell'anima. Mi chiede, quando scenderò al sud dove lei viveva, di andare con Ida, mia mamma e sua cognata, a casa delle ragazze per dire loro tutto questo e che facciano dire una messa di spalle in suo onore. Di spalle intende forse col prete girato con le spalle ai fedeli, come accadeva nel rito prima del Concilio Vaticano II. Mi dice poi di essere riuscita a vedere un altro suo cognato e mio zio, Gino, (lei dice in dialertto napoletano "verimmo", ossia vediamo) e di dirlo pertanto ai suoi figli (a quei ragazzi, dice lei). Mi saluta dicendomi che devo leggere questo messaggio a quelli della sua famiglia da cui andrò e di dire loro di credere nelle loro mani, ovvero nel lavoro e nel sacrificio che possono fare personalmente.
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