Mio padre in veste di guida fra consigli ed esortazioni, mi porta Sandro, il mozzo di una nave militare che affondò – Mia zia, con mia grande sorpresa, torna ancora per dare messaggi ed informazioni sui suoi primi passi nell’aldilà – 14/10/09

La mia meraviglia continua dinanzi al fatto che la mia zia Adriana, deceduta solo un paio di settimane fa, si è già presentata tre volte! Probabilmente Sant'Erasmo glielo concede in virtù del fatto che ella può darci informazioni sui primi passi che un'anima fa nell'aldilà, e forse anche per dare un pò di conforto alle sue due figlie che, come ho già detto altrove, hanno perso entrambi i genitori in poco più di un anno in maniera tragica. In questa registrazione la sua comunicazione è già più fluida, segno che sta acquisendo più energia man mano che ella si sta adattando alla sua nuova condizione nell'altra dimensione. All'inizio apre la comunicazione mio padre, qui nell'insolita veste di guida. Egli mi si presenta in una maniera tale che mi fa pensare che sia un pò "salito", visto che mi dice di essere andato "fra le carceri a pastinare", ovvero in posti più "bassi" per provare a mettere là il seme dei buoni insegnamenti. Poi, non dimentico di essere pur sempre mio padre, mi dà molti consigli e, come ha già fatto anche in altre occasioni, mi spinge a non tralasciare la metafonia e quanto faccio. Mi ricorda anche che tutto ciò accade perchè c'è il "martire" (Sant'Erasmo è così chiamato nell'aldilà) a far da regista dietro tutto questo e di ciò io non sarò mai paga di ringraziare per questo immeritato privilegio. Sandro, il mozzo che papà mi conduce, in pochi flash (come spesso accade, le entità hanno la capacità di condensare in pochissime battute fatti anche tragici) mi consegna il racconto delle ultime immagini che egli ha visto sulla terra: è infatti morto nell'affondamento della nave da guerra sulla quale era mozzo, e ci racconta, dandoci per la verità qualche brivido, che il suo corpo era stato poi attaccato dai "condoracci" che, come sapete, si nutrono di cadaveri. Un triste racconto che il poveretto ci fa con concitazione e dolore ancora vivo. Mi ha commosso profondamente quanto mia zia viene a dire per mia madre, Ida, sua cognata che, essendo donna estremamente devota, non ha mai smesso un attimo di pregare per questa mia zia da quando è deceduta. E zia viene a farne l'elogio e a ringraziarla chiedendomi di darle io le rose che lei vorrebbe darle per tutte le preghiere che mamma le dedica e che l'aiutano molto. Si ribadisce dunque un concetto già espresso in altre registrazioni: le preghiere, per i defunti, sono di grande aiuto, sono come l'ossigeno, essi ne vengono beneficiati con sollievo e, come potete arguire da quanto mia zia dice, sono davvero attese come l'acqua nel deserto. Preghiamo spesso, dunque, per i nostri defunti, essi ce ne saranno molto grati. Dopo la morte, questa mia zia ha improvvisamente avuto la piena consapevolezza dell'affetto sincero che mia madre aveva per lei e di ciò ella appare stupita e commossa e desidera dirglielo con parole toccanti. Infatti mia mamma ha accolto questo messaggio con vera commozione, potete immaginarlo. Mia zia continua con insegnamenti per tutti noi: è una bellissima registrazione, ma del resto quando mai non è stato così? Con un tale regista....

Si, gioisco e mi ispiro: uscirò, questo velo alzai!....

MIO PADRE

In onda a essa era suo padre,
pastinare fra le carceri escì.

Martire dare da là
e in un attimo, l’hai visto, e cresce!

Seminare ho visto
e crescere chiedi!

Mò st’arte è bene dire che studi.
Si là eri qui cede di più!
E gioisco e mi ispiro:
uscirò, questo velo alzai!

Prova si ha lì, dì qual è:
di venì su là,

dissi in terra quest’altre domande.
Fra circo è più andare in merda:
nave scorger fa i nonni.

Hai Sandro, e qui mozzo fa.


SANDRO IL MOZZO

Condoracci e fatto in pezzi là,
questi mozzo a distrarre con tiro,
strillai “di radio ho scintille!”

ai soldati, e noi uscì l’acqua a assorbire,
già n’hai litri, dev’essere vento!


ZIA ADRIANA

Zia non avrebbe delle suore se era viva,
qua zia salva!
Santa Ida se fa zia salva!
Tra noi d’amare è destini là,
là sa fa il bene, per Pina ero ma lì..
oh, gettai fortuna!

E dare te le rose che ho promesso a Ida.
E il saldo arriva,
sperare: a dire scende,
oh, si, vai a assistere che sani.

Le onde, oh, si farà pè tre,
può il clima salire già, occhio!

E sta nascendo là frutti,
sventrerai le pietre testarde, si, di notte!

Si è lì girà pè littera,
se hai lì donna, note dare!

Salirà, magri farà!
Oh, se va lunghi ne ho di voce:
famiglia è acida…

Prima legge: si migliora a restà qui!






 

 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Per farmi capire subito chi sto ascoltando in questa registrazione, mio padre mi dice subito di essere proprio lui, lui che si trova nei luoghi dove le anime sono prigioniere (dei propri errori e volontariamente, questo bisogna comprenderlo) per "pastinare", ovvero mettere di semi, probabilmente quelli di buoni insegnamenti che possano aiutare queste persone. Continuando con la metafora del giardiniere (o dell'ortolano), mi dice di aver visto che anche io sto mettendo dei semi con questo sito, e che quindi posso chiedere che esso cresca sempre di più, anche nel numero dei visitatori che, per la verità, sono sempre in crescita. Mi dice che adesso sarebbe bene che io dicessi con chiarezza a tutte le persone che mi conoscono che mi interesso di "quest'arte", ovvero della metafonia (in genere non ne parlo proprio con tutti). Mi comunica che se sto da questa parte ad ascoltare, lassù cederanno sempre di più conoscenza ed informazioni. E' felice di potermi parlare e dice che ciò lo ispira ad "uscire" (metaforicamente" dal suo mondo per comunicare, anche perchè oramai egli ha "alzato il velo" che separa nettamente i due mondi (ciò, lo ricordo, gli deve sempre essere permesso dagli spiriti superiori). Mi chiede di ricordare che tutti noi qui sulla terra abbiamo una prova da superare, ovvero la vita stessa, prima di andare lassù, vita che è una prova che dobbiamo cercare di vincere senza egoismo e comportamenti errati. Mi fa capire che lui, quando era ancora sulla terra, si era posto queste domande, domande sul senso della vita e della morte, come ce le facciamo tutti noi (o quasi). Conclude con un'espressione colorita (è successo altre volte durante le registrazioni), e mi dice che in quel circo in cui lui si trova (un circo metaforico, ovvero un luogo di varia umanità) ora lui andrà più in basso, là dove i miei nonni (così mi fa sapere che sono vicini a lui) gli indicano una nave; mi lascia dicendomi che ora a parlare ho un tale Sandro che di quella nave fa il mozzo.
Sandro, immediatamente, rievoca una scena dove dei "condoracci", degli avvoltoi, usi a cibarsi di carogne e cadaveri, lo fanno a pezzi (evidentemente si riferisce al suo stesso cadavere). Egli, nel rievocare la scena (che probabilmente prende vita sotto il potere della sua immaginazione) dice di cercare di allontanarli tirando loro qualcosa. Poi passa ad un altro momento della scena, forse quello nel quale, durante l'affondamento della nave, ha trovato la morte: dice di aver strillato ai soldati che erano a bordo di vedere delle scintille dalla radio (segno di un'avaria) e di essere uscito con altri a cercare di assorbire l'acqua che entrava nello scafo. Inutilmente, perchè in poco tempo ce n'erano già molti litri, ed egli chiude dicendo forse una delle sue ultime frasi, e cioè che forse l'acqua saliva così velocemente a causa del vento che la sospingeva veloce nello scafo della nave.
Mia zia apre con una considerazione che, forse, serve a consolarla un pò: ella conferma il fatto di avere delle suore accanto che la assistono (una era la suora Susy che ha parlato nella prima registrazione in cui era venuta mia zia, leggi qui) e dice che, se non fosse morta, ora non avrebbe delle suore vicine che l'aiutano a purificarsi. Si rivolge poi subito a mia madre (il suo nome è Ida) esclamando "Santa Ida!", probabilmente perchè prega moltissimo per lei da quando è morta, e chiaramente mia zia dice che, pregando, mia mamma l'aiuta a salvarsi, accelerando il suo periodo di purificazione. Dice che era un destino che loro due si volessero bene, e che lei frequentava tanto sua sorella Pina senza aver capito che anche mia mamma era proprio come una sorella per lei e commenta amaramente di aver gettato via la fortuna qui sulla terra a non averlo capito prima.
Mi chiede di dare io stessa delle rose a mia mamma, rose che lei le ha promesso per ringraziarla. Ricorda a tutti noi che prima o poi arriva il saldo della nostra vita, lassù, e mi invita a scendere giù (al sud, dove lei abitava) a dire di sperare alle sue figlie, ad assisterle perchè così si possa sanare il loro lutto. Fa un breve inciso per ricordarci i pericoli che corre la nostra terra, e dice che bisogna stare attenti perchè il clima può surriscaldarsi e provocare così sempre più spesso onde devastanti come quelle cui abbiamo già assistito. MI assicura che il sito sta portando tanti bei frutti e che, con l'aiuto di lassù, riuscirò a far avvicinare a questa realtà anche le "pietre testarde" (a sventrarle, come dice lei), cioè gli scettici ad oltranza, che però, "di notte", ossia di nascosto, leggono il sito con interesse. Afferma che, con queste "lettere" che possono scriverci di lassù tramite la metafonia, è come se loro potessero ancora girare sulla terra, per cui mi invita a consegnare le note a coloro cui sono dirette quando ne ricevo. Poi una nota che pare scherzosa: lei dice che, quando salirà più in alto, diventerà più magra (sappiamo che lassù, il nostro corpo spirituale non soffrirà delle malattie e degli inestetismi terreni). Si rende conto di aver parlato molto, di essere andata per le lunghe, ma, dice, lei ne ha di voce, non è stanca. E' consapevole che qualche elemento della famiglia può forse conservare dell'acidità (dell'acredine) verso di lei, e allora lei ci saluta ricordando a costoro che, comunque, a stare lassù si migliora (grazie agli insegnamenti e all'assistenza delle guide) e che quindi ora lei si sente già diversa, più buona e disponibile, conscia degli errori che, come tutti noi, ha potuto commettere.

COMMENTO

Dopo tanto tempo ho risentito mio padre e l'ho risentito contento, e mi ha sorpreso di ritrovarlo in questa sua nuova veste di guida, segno che ora il suo livello spirituale è sicuramente più elevato. La gratitudine verso Sant'Erasmo, che permette questa comunicazione fra i due mondi, c'è da entrambi i mondi, il nostro, ma anche il loro, e la cosa è significativa per comprendere appieno il valore enorme di questa possibilità un tempo inaudita. La triste storia di Sandro il mozzo non ci fa però comprendere il motivo per cui lui si trovi ancora in quel luogo di pena, certo la sua morte ancora lo ossessiona se ce ne ha parlato con tanto accoramento. Mi ha colpita moltissimo il messaggio forte che ha portato mia zia per tutti noi: nel suo ringraziamento sentito e profondo a mia madre, ella ha voluto rimarcare l'importanza che le preghiere hanno per loro che sono lassù. Le preghiere hanno dunque un effetto immediato e diretto sullo stato dei nostri defunti, e non dobbiamo mai dimenticarlo, visto che possiamo ancora fare qualcosa per loro. E forse il buon Dio ha stabilito che fosse così per dare a noi la consolazione di poter fare ancora qualcosa per i nostri cari che non ci sono più. In questo gli insegnamenti cristiani si rivelano corretti, dunque. Potete immaginare che gioia ho provato a sentire che anche le "pietre testarde" (e non c'è un'immagine migliore per indicare le teste dure degli scettici ad ogni costo e senza ragion veduta) di notte (quando nessuno li vede, ovvio), leggono il sito! Beh, speriamo che questi amici si decidano presto a leggerlo anche in pieno giorno, senza vergogna, sarebbe una bella prova di umiltà, non credete? Bello il concetto di congedo di mia zia: sicuramente a stare lassù si migliora, attraverso quello che è il concetto cristiano di Purgatorio e di purificazione, e questo ci fa comprendere meglio il meccanismo per il quale saremo noi stessi i nostri giudici: infatti avremo una visione oggettiva dei nostri comportamenti, consapevoli profondamente di ciò che è bene e ciò che è male, al di fuori delle logiche autogiustificative che tanto spesso ci alleggeriscono la coscienza ma che non servono ad essere obiettivi con noi stessi.

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